Lunedì 18 Marzo 2019 16:11 |
“Il 13 gennaio ’78 il Governo Andreotti aveva nominato i capi dei Servizi Segreti, SISDE e SISMI. “In effetti già da tempo-avrebbe scritto lo storico Giuseppe De Lutiis- erano iniziate le grandi manovre per quei posti di enorme potere in anni così delicati per le sorti del Paese. Per il SISDE, servizio civile, il candidato più naturale era il Questore Santillo che nei tre anni trascorsi alla guida dell’Ispettorato Generale Antiterrorismo aveva condotto in porto molte operazioni contro i terroristi di destra..” Per il SISMI era in ottima posizione il Generale dei Carabinieri Dalla Chiesa. Vennero però ignorati entrambi, ed erano gli uomini certamente più validi nella lotta al terrorismo. Ai vertici dei Servizi furono nominati per il SISMI, il generale Santovito e per il SISDE, civile, un altro generale il Generale Grassini, dei Carabinieri. In quello stesso periodo, in concomitanza con la riforma dei Servizi, venne soppresso l’Ispettorato Generale Antiterrorismo di Santillo. Dal 13 gennaio ’78 di fatto il servizio informativo del Ministero dell’Interno era inesistente. Il 16 MARZO IL SEQUESTRO DI ALDO MORO PORTO’ INDIETRO L’EVOLUZIONE SOCIALE CIVILE E DEMOCRATICA DEL PAESE. L’allarme che il Movimento democratico per la riforma di polizia quel 16 marzo era urlato col sangue di quei cinque Poliziotti e Carabinieri crivellati di colpi in via Fani: maresciallo Oreste LEONARDI, brigadiere Francesco ZIZZI, appuntato Domenico RICCI, agenti Giulio RIVERA e Raffaele IOZZINO. Quest’ultimo, venticinquenne, con le braccia allargate, il viso rivolto verso il cielo mentre il sangue rigava di rosso l’asfalto, era il nuovo Cristo di quegli anni di terrore, di morte e di tentata eversione. I nomi dei due generali sarebbero poi emersi nell’inchiesta parlamentare P2…”.
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Scritto da Ennio Di Francesco |