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lettera aperta all'On. Dalema, cittadino onorario della città di Foggia
Domenica 08 Agosto 2010 08:06

 vialegiottogazzetta.jpg

Gentilissime/i,
ho raccolto delle immagine ed ho scritto un breve commento
sul degrado del Sud,la colpa è solo nostra, non abbiamo
nessuna scusa, possiamo solo piangere di vergogna.


Sono stato testimone e grido tutto il mio dolore.

Al Presidente On. Dalema cittadino onorario della città di Foggia,

in consiglio comunale tutti i partiti votarono il documento della cittadinanza onoraria, la ringraziavano e Le riconoscevano il merito di aver fatto l’impossibile per aiutare i familiari delle vittime del crollo del palazzo.

Diciannove secondi. Tanto è durata l'implosione del palazzo di Viale Giotto a Foggia, secondo i sismografi della "Specola Nigri". Diciannove secondi per cancellare vite umane e pilastri, letti matrimoniali e calcestruzzo, salotti e tramezzi. Si disse all’inizio che il crollo era stato causato dai lavori di allargamento dei box, dall’eventuale taglio di pilastri sempre nei sotteranei ma poi, tra carte, archiviazioni e ricorsi si è giunti alla conclusione che un palazzo costruito negli anni ’70 può cadere perchè mal costruito o meglio costruito con materiali scarsi. Questa purtroppo la amara verità per chi, magari, aveva speso i sacrifici di una vita per vivere in una casa dignitosa e proprio quella casa lo seppelliva in soli e maledetti 19 secondi: fosse successo di giorno forse la tragedia avrebbe avuto dimensioni minori ma comunque rimane il fatto che a Foggia venne giù un palazzo abbastanza recente e non una catapecchia fatiscente.
Quella notte giunsero i Vigili del fuoco, i volontari organizzati e quei semplici cittadini che si misero a disposizione per cercare di salvare vite: scavarono tutta la notte, con le pale, con i picconi, o semplicemente con le mani. Erano tanti gli uomini che cercarono di estrarre dai detriti di un intero palazzo venuto giù come un castello di sabbia asciutta le 71 persone che ci abitavano. 67 i morti.

La città di Foggia ha bisogno del suo aiuto, l’amministrazione comunale è allo stremo, le Aziende dei servizi oberate dai debiti, L’Amica non riesce più da tempo a raccogliere i rifiuti solidi urbani, sembra di vivere a Bogotà, con la differenza che le Aziende pubbliche foggiane sono state saccheggiate, spolpate per anni, da Consigli di Amministrazione votati ad arraffare senza il minimo contegno, sono proliferate una serie di società fantasma con l’obbiettivo di insediare consigli di amministrazione per la gestione del nulla. Sono stato testimone per oltre 30 anni avendo lavorato in una Azienda pubblica, la realtà spesso superava l’immaginazione, ho denunciato, mi sono battuto, l’unica risposta ricevuta è stata: lei sig. Arpaia ha il torto di aver ragione.

Gentile Presidente, ho in mente le parole di Cesare Pavese “ Una città vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei, resta ad aspettarti”.
rifiuti_a_foggia.jpg
Scritto da Gerardo Monizza   
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