La strategia della tensione non fu altro che il tentativo di sovvertire l’ordinamento democratico dello Stato, furono anni di stragi e di complotti, si arrivò ad un passo, il disegno fu sconfitto per l’opposizione tenace dei partiti nati dalla lotta di Liberazione e dalla mobilitazione della Società civile. Un larga fascia di italiani, scese in piazza, senza temere chi con le bombe, cercava di terrorizzare e spegnere ogni reazione. Fu pagato un tributo altissimo di vite spezzate, di feriti che porteranno per tutta la vita i segni di una stagione di intimidazioni e ricatti. Le contumelie al Capo dello Stato iniziate qualche giorno fa, si intensificheranno con l’inizio dell’ attività parlamentare. Importanti associazioni come Libertà e giustizia ricordano: << Viviamo l’ora più grave dai giorni del dopoguerra – afferma una nota - dobbiamo essere preparati a esprimere solidarietà a Napolitano e a informare i cittadini sugli inganni con cui si sta cercando di abbattere il sistema parlamentare per passare al presidenzialismo ad personam >>. Lo stesso concetto lo ha espresso Gustavo Zagrebelsky: << Vedo in corso un processo fatto non di discussione , ma di argomenti che nascondono intenti che ogni tanto lasciano trasparire un fondo di violenza. La violenza di chi, avendo il potere non è disposto a lasciarlo. L’evocazione della piazza e il linciaggio giornalistico, quanto a violenza, sono paragonabili alla brutalità e alla volgarità dell’ attacco al Quirinale. Mi pare il momento in cui tutti coloro che hanno a cuore il confronto politico pacifico, come necessità primordiale della democrazia, devono far sentire la propria voce, per opporsi a questa deriva in fondo alla quale appare uno scenario catastrofico >>. Le associazioni devo mobilitarsi, far sentire la propria voce, battersi per un confronto democratico e civile. La Carta Costituzionale con le sue prerogative sono la garanzia per tutti. Il Capo dello Stato ha il dovere di attenersi scrupolosamente, la democrazia non ha prezzo e pertanto va difesa da tutti i cittadini che hanno a cuore la libertà faticosamente conquistata. http://www.libertaegiustizia.it/