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Il Virus del denaro - potere e anticorpo
Sabato 21 Agosto 2010 17:19

Il Virus del denaro - potere e anticorpo

Il virus denaro-potere e l’anticorpo

di Ennio Di Francesco

 Ennio_di_Francesco

Mesi fa, riflettendo sull’apparentemente diverso sfruttamento di speranze per tanti immigrati extracomunitari a Rosarno e per tanti risparmiatori di Lehman Brothers e altre finanziarie in USA e non solo, avevo osservato come il virus denaro-potere stesse sempre più contaminando il “villaggio globale”. Lo tsunami mediatico ogni giorno continua a tracimarci addosso drammi che confermano per l’umanità il rischio “pandemia”. Nella “società liquida” il virus infetta anche settori che più dovrebbero esserne immuni. Cinematograficamente lo si potrebbe visualizzare nella marcescente piaga che per la cupidigia di una multinazionale del petrolio sta uccidendo ogni forma di vita alterando l’ecosistema del pianeta. E le piaghe “lecite” delle multinazionali di armi ( sempre con bilancio attivo ),  farmaci inutili ( stanno scadendo in containers della Croce Rossa ottomilioni di dosi di vaccino contro l’influenza A), derivati, tabacco, rifiuti..,  più o meno incrociantesi con quelle “illegali” di droga, esseri umani e altri traffici,  provocano in tante parti del mondo distruzioni, stragi, morti, mutilazioni, schiavitù, fame, calpestio dei diritti umani. Spesso il virus si esibisce nei drammi mediatici, talora si cela sotto spoglie di democrazia esportata, di embargo anche di cibo, si assolve nelle questue degli  sms, si tace per non turbare il “mercato”. Persino religioni e chiese paludate ne sono contagiate. Né manca chi uccide, corrompe, violenta in nome di Dio. Basterebbe tornare a quel che predicava Colui che scacciò i mercanti dal tempio. Nel “bel paese” il virus si nutre nel brodo di malapolitica, malasanità, corruzione, violazione di norme, mancanza di etica. A scuola ci hanno insegnato che la Politica deve dare attraverso le leggi la risposta sociale per il bene collettivo. Ma il concetto stesso è malato e ammorba il sistema. Sembra quasi buono e giusto agire per tornaconto personale, di partito, di cricca, con estenuanti parlarsi addosso, insultarsi, dividere i cittadini su questo o quel proprio problema elevato a ideologia. Esempi recenti: un ministro minaccia il “ricorso al diritto” per la casa pagata a propria insaputa;  faccendieri sghignazzano tra loro pensando a lucrosi appalti mentre in Abruzzo si muore sotto case che crollano; chi considera eroe un mafioso; parlamentari si scazzottano a Montecitorio invocando la legittima difesa a reciproci beceri insulti. Quali messaggi  per i giovani di cui si è ipotecato il futuro! Quale chiarezza dialettica sul DDL-intercettazioni: chi lo chiama bavaglio, chi baluardo di civiltà! “Le idee camminano sulle gambe degli uomini” diceva Giovanni Falcone col radioso sorriso, poi spento per questo. Esempio: negli anni di piombo fu approvata come conquista democratica la legge sui “servizi segreti”, ma a guidarli vennero chiamati “soci” della P2. Seguì subito il “caso Moro”. In questa “brodaglia  virale” che fare? Arrendersi al pessimismo? No, perché volenti o nolenti l’umanità progredisce. Lo dimostrano il sorriso già eterno di “Madiba”  Mandela  e vedere “neri e bianchi” gioire insieme a Soweto già sinonimo di apartheid e odio razziale. Accanto al virus denaro-potere che infetta istituzioni e sepolcri imbiancati c’è sempre un anticorpo: quello di chi per opporsi rischia o muore in Birmania, in Iran,  dei bonzi che sfilano inermi in tunica viola sapendo che forse i loro corpi si rinverranno nei fiumi, di chi  digiuna sino all’estremo a Cuba, dei sacerdoti che predicano ove confratelli sono stati uccisi ( Brasile, Kenya, Colombia, Filippine, Congo..) e di quelli che giorni fa in Abruzzo hanno scelto la fede di Cristo, degli sconosciuti del “volontariato”, dei giovani che riempiono gli stadi urlando canzoni di pace; paradossalmente dei cittadini che sempre più non vanno a votare. Scrive Ignazio Silone:“ v’é nella coscienza dell’uomo un’inquietudine che nessuna riforma e nessun benessere materiale potrà mai placare”. E’ l’anticorpo senza nome che, scomodo, non voluto vedere, indebolito, represso, isolerà il virus denaro-potere. Tiziano Terzani esortava:“ perché non immaginarsi che l’uomo con una mutazione genetica non diventi un essere più spirituale, meno attaccato alla materia, più impegnato col prossimo, meno rapace verso l’universo?”. A ciascuno di noi la risposta. Spiritus ubi vult spirat

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Ennio Di Francesco, già ufficiale dei Carabinieri e funzionario di pubblica sicurezza. Promotore negli anni '70 del "Movimento per la democratizzazione e riforma della Polizia". Autore dei libri "Un Commissario" e "Frammenti di Utopia". Presidente dell'Associazione "Emilio Alessandri

Scritto da Ennio di Drancesco   
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