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LA STORIA CHE A SCUOLA NON C'E'
Giovedì 09 Settembre 2010 09:53

La memoria condivisa.

MANIFESTO_CONVEGNO_MEMORIA_

PERCORSO DI COSTRUZIONE DELLA MEMORIA PUBBLICA

Affrontare questi temi significa “calarsi” dentro l’Italia contemporanea cercando di coglierne tutti gli aspetti. Non solo anni di stragi e di piombo, ma anni di grandi conquiste civili e democratiche: nelle scuole come nei luoghi di lavoro; nelle Istituzioni come nei diritti civili.

Il tutto con una straordinaria partecipazione democratica capace di esprimersi sul terreno del conflitto sociale e contemporaneamente ampliare la partecipazione democratica: critica alle istituzioni ma difesa delle stesse.

 

Non è stato così per tutti. Molti hanno interpretato quegli anni come “rivoluzione” all’ordine del giorno; altri come motivo per bloccare, anche utilizzando le istituzioni, ogni possibile cambiamento.

 

Il risultato è stato quello di assistere ad una esplosione di violenza politica che ha prodotto lutti, impunità per autori e mandanti, in particolare, delle stragi.

Ma nonostante ciò quella violenza politica non ha raggiunto il suo fine ultimo: il cambiamento violento delle istituzioni che è stato impedito dalle grandi manifestazioni popolari e da quelle forze politiche, anche dentro l’area governativa, che hanno saputo raccogliere la protesta popolare.

 

Ma quei lutti hanno anche prodotto una memoria che ancora oggi, nelle vittime e nei loro familiari, appare ancora come una ferita lacerata nella sua mancata giustizia e verità.

 

 

La caratteristica della strage è quella di essere, fra tutte le forme di violenza, quella più vicina alla violenza assoluta: è il massimo del delirio, l’omicidio, diretto consapevolmente contro gli innocenti. Colui che colloca una bomba micidiale su un treno, o nella sala d’aspetto di una stazione, sa con certezza che le vittime che il suo gesto produce non hanno, rispetto al fine o ai fini che egli si propone, nessuna colpa.

Non colpisce il nemico, vero o presunto, ma a capriccio coloro che si trovavano per puro caso su quel treno, in quella sala d’aspetto, su una piazza.

 

Rappresentare tutto ciò significa, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni, ripensare al quel passato con l’intento di capirne le ragioni che l’hanno prodotto per trarne insegnamento superando quella rancorosità, quel senso di rivalsa che inquina la vita democratica del paese; riscoprire nel dialogo le ragioni di una convivenza civile senza che questo significhi rinuncia alle proprie idee, alla possibilità di esprimerle. Ma anche senza dimenticare quanto tutto ciò è umanamente costato.

 

 

LABORATORIO DI STORIA

Percorsi di costruzione della memoria pubblica

Il terrorismo nell’ Italia repubblicana

 

 

Il progetto proposto non è altro se non un laboratorio di storia, finalizzato al raggiungimento di alcuni obiettivi educativi e didattici che si stimano essenziali.

 

GLI OBIETTIVI EDUCATIVI

  • conoscere e comprendere alcuni aspetti del nostro recente passato che non solo contribuiscono alla costruzione di una memoria storica ma che aiutino il giovane a capire meglio se stesso e la prima realtà , e quindi costruire più chiaramente la propria progettualità;
  • sollecitare sia la riflessione sul valore della democrazia e sugli attentati perpretati nei suoi confronti, sia al proponimento di “operare” perché questa realtà preziosa permanga ed anzi si realizzi sempre più;
  • rilanciare, attraverso questo confronto e “dialogo” con il recente passato, tessuto non solo di eventi politico-diplomatici ma di storie di donne e di uomini, la riflessione e la volontà di prendere consapevolezza e dialogare realmente su questioni nodali di ieri e di oggi, teoriche ma insieme così concrete , quali democrazia, rifiuto della violenza, libertà.

 

  • Fra i possibili obiettivi didattici possiamo ricordare:

  • Proporre un analisi più approfondita della recente storia italiana e, in particolare, di alcuni aspetti costitutivi della storia locale, italiana e mondiale, che restano fondamentali anche per la comprensione del presente;

 

  • Costruire insieme un percorso di lavoro più strutturato ed approfondito e, soprattutto, più attivo e creativo per tutti, che sia coerente ed in armonia con la programmazione scolastica e che al tempo evidenzi la necessità di aderire alla prospettiva della storia “ storia-problema”, e di conseguenza ad una proposta dello studio della storia come “ricerca” e del lavoro scolastico come “laboratorio”; 

  • Lavorare attraverso una pluralità di fonti su un congruo numero di documenti e contributi storiografici, così da sviluppare le attività connesse con queste operazioni e stimolare competenze e il fare insieme,il dibattito e la riflessione, in particolare sia sul rapporto tra storia e memoria sia sul rapporto presente/passato/futuro.

 

  • Orientare una parte del lavoro sul versante della soggettività intesa come opzione storiografica legata all’attenzione ai soggetti delle vicende storiche in esame, nel senso di documentare e comprendere in quali forme specifiche le attività dei soggetti si siano realizzate e come si colleghino al contesto dell’ epoca;

 

  • Porre attenzione e dar spazio, accanto agli obiettivi cognitivi, anche a quelli operativi al livello motivazionale, allo “sporgersi” individuale, alla dimensione socio-relazionale ed emotiva.

 

Il progetto dovrebbe, quindi in sintesi: ripercorrere momenti, situazioni, riflessioni, atmosfere e, insieme, ricostruire la realtà entro cui si colocano, per meglio conoscere e comprendere non solo la storia ma anche il proprio presente in un movimento presente – passato –presente. Alla fine del laboratorio si dovrà arrivare alla elaborazione di un prodotto che potrà essere utilizzato per varie tecniche ad esempio: idea-progetto per la realizzazione di un monumento o di una lapide che ricordi il terrorismo, lavori grafico-pittorici, filmati, mostra fotografica, opere multimediali, pièce teatrali, giornale storico, concerti e ecc.

Si suggerisce di abbinare a questo laboratorio dei premi da conferire alle opere migliori così da poter stimolare le classi o i gruppi interclasse ad arrivare alla conclusione del lavoro: ad esempio si potrebbe pensare di premiare i lavori migliori e organizzare una mattinata in cui tutti i prodotti vengano dapprima presentati a tutti gli studenti e quindi avvenga la premiazione.

 

INTERVENTI PREVISTI

Incontro con i docenti e le classi disposte a lavorare:

 

Illustrazione della metodologia laboratoriale, puntualizzazione di alcuni temi storici da trattare. E’ prevista la presenza di Cinzia Venturoli, direttore del Cedost di Bologna.

 

Incontro con un esperto di tecniche multimediali per illustrare le varie tecniche utilizzabili e per seguire il lavoro dei ragazzi che volessero avvalersi di queste tecniche.

 

Possibile Preventivo

 

Per i premi: al primo lavoro 1000 euro

al secondo lavoro 700 euro

al terzo lavoro 500 euro

al quarto lavoro 250 euro

 

Un attestato a tutti i partecipanti e il riconoscimento, per tutti, di crediti da poter spendere durante la carriera scolastica ( sentire per questo dai Presidi)

 

Giuria: prevedere i rimborsi spese per gli eventuali giurati che vengono da fuori città. La giuria potrebbe essere composta dai (alcuni) partecipanti al convegno-seminario “ I familiari raccontanosu stragismo e terrorismo da Piazza Fontana al rapimento e all’ uccisione di Aldo Moro.

Laboratorio

 

Partecipazione esperti: solitamente per l’intervento nelle scuole viene previsto un compenso di 35/40 euro l’ora.

 

Prevediamo un compenso per i professori delle classi che seguono il lavoro, visto che comunque, dovranno impegnarsi anche ore extra rispetto al loro normale lavoro scolastico.

 

 

 

 

Scritto da Mario Arpaia   
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