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Il meretricio delle parlamentari e lasovranità del popolo
Lunedì 20 Settembre 2010 10:45

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Prostituirsi per farsi assegnare una carica politica o semplicemente per ottenere un seggio in Parlamento. Notizia bislacca, fantasia pruriginosa di frustrati sessuali o verità costituente un grave vulnus della democrazia. La stramba classe politica e l’ipocrita società tutta si interrogano in una burlesca guerra tra bande.

Da un lato gli indefessi e indignati difensori della moralità pubblica, dall’altro i libertini incalliti fautori della cancellazione totale di qualsiasi tipo di vincolo.Il pretesto per la curiosa disputa l’hanno offerto le dichiarazioni di due autorevoli esponenti dell’attuale maggioranza di governo. Da un lato la senatrice Angela Napoli ha affermato candidamente e con non poca indignazione di non poter escludere l’ipotesi che in Parlamento siedano donne che all’uopo si siano prostituite per accalappiarsi i favori dei ras politici di riferimento. Dall’altro il deputato Giorgio Straquadanio che ha sottolineato con forza che è legittimo usare la propria fisicità  per fare carriera, anche in politica.Cedere il proprio corpo in cambio di utilità, calpestare la propria dignità sull’altare del piacere dei corpi, perdersi in un folle gioco dove i confini tra gli sfruttati e gli sfruttatori si sovrappongono fino a sfumarsi del tutto. Chi è peggiore tra l’uomo di potere che soggiacendo alle proprie voglie rinuncia alla sua professionalità e la donna alla bisogna meretrice per passione o vocazione che per troppa ambizione vende le sue grazie è un interrogativo che stuzzica solamente i fautori di una falsa e grottesca pudicizia. Ho sempre creduto che la sessualità appartenga a quelle sfere del privato dove anatemi e dogmi di sorta sono semplici sinonimi di ipocrisia, ciascuno sia lib ero di vivere come più gli aggrada il piacere carnale.Legittimo quindi indignarsi per il mercimonio di corpi quando ciò avvenga in un contesto pubblico qual è quello parlamentare o meglio voltarsi dall’altra parte sposando ad oltranza un libertinaggio altrettanto guasto ed ipocrita? Né l’uno, né l’altro.Democrazia vuol dire che la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei modi previsti dalla Costituzione.Eleggere una parlamentare che volontariamente ha deciso di prostituirsi non rappresenta né un vulnus democratico né un atto contemplabile come moralmente accettabile. Esso è semplicemente una scelta degli elettori ma a patto che avvenga con consapevolezza. Che ciò piaccia o meno, è la democrazia bellezza!

 

 

Cordialmente

Raffaele de Chiara

Scritto da Raffaele de Chiara   
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