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L'umiltà
Domenica 14 Novembre 2010 16:25

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L'umiltà l'ho vista negli occhi di un uomo dalle mani callose e dallo sguardo gonfio di rabbia e disincanto; credeva di avere una bambina e si è ritrovata una "donna" maledettamente figlia dei nostri tempi.

Mohamed è un marocchino ma vive a Letojanni vicino Messina e di mestiere fa il venditore ambulante, da qualche tempo però per tutti è solamente il padre della ragazzina amica del premier Silvio Berlusconi.

Rubacuori come è meglio conosciuta Ruby nel mondo che conta è una neodiciottenne che pare si sia divertita ad allietare i festini lascivi del Cavaliere e di altri facoltosi signori, in cambio sembra che abbia ricevuto denaro e promesse di lavoro nel mondo dello spettacolo.

A ciò si accompagna anche la fama che la vuole ladra e il sospetto che sia stata in qualche modo beneficiata dalla bontà del premier.

In una notte del maggio scorso, fermata dalla polizia per furto, risulta sia stata prontamente lasciata in affido a una consigliera regionale tale Nicole Minetti, solo grazie al pronto intervento di Silvio Berlusconi in persona.

«Guadagno 20 euro al giorno e mi vergogno di mia figlia e di tutti quei regali che ha ricevuto» a dirlo è lo stesso Mohamed.

Ruby gira in Ferrari, indossa orologi del valore di un anno di lavoro del padre, si copre a stento con abiti preziosamente pacchiani ma dal costo proibitivo e stappa costose bottiglie di champagne sotto gli occhi vogliosi di decine di uomini danarosi continuamente vittime dei propri desideri proibiti.

Mohamed si alza alle sei del mattino quando probabilmente sua figlia è alle prese con gli ultimi suoi "ammiratori" dal portafoglio gonfio e dalla vita ombrosa e va al lavoro.

Mohamed non ama i riflettori e probabilmente non saprà mai cosa voglia dire una vacanza o un lavoro che non sia quello per strada dannatamente in balìa dei capricci del tempo «Quando piove non posso lavorare»

Mohamed forse non conoscerà mai il fascino piacevole e vizioso dell'esser continuamente serviti e riveriti semplicemente perché si è una "personalità".

Mohamed non sarà mai figlio di questa epoca maledettamente funestata da una dissolutezza senza limiti dove a contare è soltanto il culto spasmodico del denaro e il piacere lussurioso dei corpi pronti a vendersi al migliore offerente per dieci minuti di celebrità.

Quella di sua figlia rimane sì una sconfitta ma riguarda anche tutti noi però, membri di una società che si crede sviluppata ma che in fondo altro non fa che riproporre sotto altre forme e vesti l'istinto primitivo e bestiale di tutti gli animali: accoppiamento e sopraffazione.

L'umiltà ovvero la dignità di riscoprirsi finalmente uomini, l'ho imparata da chi guadagna 20 euro al giorno e lacerato dal dolore assiste afono e impotente al suicidio morale della propria bambina.

Raffaele de Chiara

Tratto da

www.le-cercle.it

Scritto da Raffaele de Chiara   
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