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Il Futuro è la Pace
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Una nuova speranza
Domenica 28 Novembre 2010 17:09

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Voglia di riappropriarsi della propria esistenza e desiderio di credere in un sogno che sia finalmente reale e non più di cartapesta.

Figure impaludate, bramosìa di potere e riproposizione stantìa di una favola dal finale deludente mille volte ascoltata.

In questi giorni a confrontarsi sono due Italie quella vetusta e decadente dell'attuale maggioranza politica e quella nuova e fresca dei tanti giovani studenti e non, che dai tetti delle università piuttosto che dai più importanti monumenti delle città, gridano la loro voglia di cambiare la società e il loro diritto all'esistenza.

«Invece che contestare i ragazzi dovrebbero fare la corte alle ragazze» è questa la risposta malata del presidente del consiglio Silvio Berlusconi che più che sminuire la portata di questa ventata di nuovo la rafforza regalandole nuova linfa e dignità.

Osservo gli adolescenti protestare per i propri diritti negati fianco a fianco con chi adolescente non lo è più ma che una famiglia ugualmente non può realizzarla perché una società stoltamente egoista gliel'ha negata; e finalmente mi sento orgoglioso di essere un cittadino italiano.

Si vuole voltare pagina e ci si batte per il proprio diritto alla felicità ma il parlamento sordo e insensibile discute sulla valenza volgare o meno del termine "vajassa" che il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna ha rivolto alla sua collega di partito Alessandra Mussolini.

Napoli muore soffocata dai miasmi dei rifiuti e nel palazzo a Roma ci si sbizzarrisce per spartirsi gli ultimi scampoli di potere esattamente come topi quando la nave affonda e caparbi rosicchiano famelici gli ultimi pezzi di risulta.

Nicola Cosentino coordinatore del pdl in Campnia e Mario Landolfi altro capetto locale del partito reclamano nella gestione dei rifiuti più poteri alle provincie governate da uomini a loro vicini, il ministro Carfagna si batte invece perché le responsabilità vengano affidate al governatore Stefano Caldoro uomo a lei politicamente riconducibile.

I cittadini reclamano chiarezza riguardo un quadro politico dai contorni sempre più indistinti ed evanescenti, c'è ancora una maggioranza e se sì da quali partiti è composta? Ma il governo glissa e continua a raccontare le fandonie di un Paese che sebbene con qualche difficoltà continua a prosperare.

Avevo perso qualsiasi speranza per i miei figli, se mai avrò la possibilità di creare una famiglia, di vedere un Paese diverso da quello accecato dallo scintillìo del denaro e dal meretricio dei corpi e delle menti, ma in questi ragazzi scorgo ora un lucore che spero diventi presto una solida realtà: la realizzazione di un Paese finalmente normale.

Forza ragazzi! Ci separano un decennio e forse più, ma il vostro futuro così come vi appare ora è il presente della nostra generazione, non permetteremo che vi si rubi quello che a noi fu già tolto.

Cordialmente

Raffaele de Chiara

Scritto da Raffaele de Chiara   
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