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"Carta sopra tutti, anche del premier"
Sabato 05 Marzo 2011 17:57

Costituzione

De Siervo: "Troppe polemiche

il Parlamento fa errori a raffica"

Lectio magistralis a Pistoia del presidente della Corte Costituzionale. "Carta sopra tutti, anche del premier". "Sono i cittadini a doverla difendere". "La sua rigidità garantisce la libertà". "Si può cambiare, non peggiorare"

De Siervo: "Troppe polemiche il Parlamento fa errori a raffica" Ugo De Siervo

PISTOIA - "Non si difende facilmente da sè la Costituzione. La devono difendere i cittadini". Il messaggio del presidente della Corte Costituzionale, Ugo de Siervo, oggi a Pistoia a margine della sua lectio magistralis "I giovani valori della Costituzione", è chiaro. Così come le risposte via via date agli studenti: "Quello del giudice costituzionale è un mestiere delicato, che però la corte fa da tanti anni, 55, e per 18 mila decisioni", ha detto. "Polemiche? ogni tanto. Ultimamente un po' troppe". E la Carta sta al di sopra di tutti, anche del premier: "La maggiore novità introdotta dalla Costituzione italiana è - ha aggiunto - la superiorità della Costituzione stessa rispetto a ciò che vogliono il Parlamento, il governo e il presidente del Consiglio".

Costituzione rigida uguale libertà. Così al presidente è stato chiesto "perché la Costituzione è spesso messa in croce?". " Perché è facile, è facile scaricare su altri problemi che invece sono problemi di legislazione ordinaria o di governo o di efficacia di una serie di interventi", ha osservato De Siervo secondo il quale quella italiana "è una buona Costituzione" di cui "dovremmo essere più orgogliosi". Se la Costituzione italiana è "rigida" non significa che "mi tolgono la libertà", ha detto ancora De Siervo. La

"rigidità" della carta italiana, ha precisato, segue l'esempio di "tutte le altre Costituzioni democratiche del Novecento". Come quelle, la Costituzione italiana ha distinto da "quel che il legislatore può fare liberamente", "un'area di principi, valori e regole di cui può sempre disporre il parlamento ma con una procedura speciale, aggravante, complicata". Tale procedura, ha concluso De Siervo, non è comunque "tanto complicata".

La Carta non invecchia mai. "I cittadini C'è un sentimento di difesa della Costituzione nei cittadini?, gli hanno chiesto dai giornalisti. "Credo di sì - ha risposto De Siervo -, dagli inviti che riceviamo ad andare in giro a parlarne, direi che c'è molta sensibilità". "Non bisogna preoccuparsi del fatto che la nostra Costituzione ha qualche anno - ha sottolineato il presidente della Corte Costituzionale -. Ha tanti anni quanti ne ha la Costituzione tedesca che è una ottima Costituzione che, non a caso, quando la Germania si è riespansa verso est, la Costituzione si è espansa verso est. Nessuno ha osato dire che era vecchia. Le buone Costituzioni sono come il vino, possono invecchiare molto. La nostra è una buona Costituzione, come giudizio a livello internazionale degli studiosi e dei politici. Non a caso, quando in Europa negli anni Settanta del secolo scorso la Spagna, il Portogallo, la Grecia si sono dovuti dare Costituzioni democratiche il primo testo a cui hanno fatto riferimento è stata la Costituzione italiana, così tutti i Paesi che si sono staccati dall'Unione Sovietica o dalla fascia dei Paesi comunisti si sono riferiti, tra le altre, a quella italiana. In questo senso dobbiamo essere più orgogliosi della Costituzione che ci governa".

"Si può cambiare non peggiorare". "In materia regionale, se il Parlamento si occupasse di più a mettere gambe al titolo V e poi magari nei singoli punti anche a modificarlo sarebbe utile. Non è una cosa cattiva modificare la Costituzione, è una cosa relativamente facile. Dal 1948 ad adesso ci sono state 34 modifiche costituzionali della Carta. Non è difficile farle, ma bisogna migliorare la Costituzione, non peggiorarla. A questo mi raccomanderei". "Il titolo V della Costituzione - ha osservato De Siervo - che ha dei difetti certamente, ma ha soprattutto dalla sua il fatto che nessuno ha mai tentato di applicarlo seriamente. Soprattutto un nuovo riparto di potere tra lo Stato e le Regioni e gli Enti locali esigerebbe poi una forte attività legislativa del Parlamento che faccia leggi cornice, leggi di principio, leggi attuative, leggi di finanziamento e così via. Invece, se queste cose non si fanno, applicare direttamente il titolo V è all'origine di un'infinita di liti, di contrasti, di conflitti tra Stato e Regioni che sono troppi".

"Il parlamento ripete errori a raffica". "Quando una Corte Costituzionale con grande, grandissima pazienza - siamo tutti vecchietti, io sono un po' più Pierino - ma siamo tutta gente responsabile, prudente, quando la Corte dichiara illegittima una norma non bisogna porsi il problema di chi dice: ma insomma voi disattendete la sovranità popolare. La Costituzione è alla base della legittimità della sovranità popolare. Vi dovete perciò porre l'altro problema: come mai noi, organo rappresentativo della sovranità popolare, non ci siamo resi conto di aver fatto o supportato l'entrata in vigore di una norma illegittima costituzionalmente ....il Parlamento questi errori li reitera un po' a raffica". "Il Parlamento - ha osservato De Siervo - ha enormi praterie a propria disposizione per galoppare liberamente e dare la caccia ai bisonti. Po ci sono le montagne: però, le montagne non le deve toccare, è tutto qui il problema".

Scritto da Quotidiano La Repubblica   
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