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Odio gli indifferenti
Domenica 13 Marzo 2011 16:26

Torino

<<Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, parassitismo, e vigliaccheria, non è vita>>. Perciò odio gli indifferenti. Antonio Gramsci 

Il timone del paese è nelle mani di una formazione politica che rinnega il Risorgimento e la Resistenza ai nazi-fascisti,rinnega l'unità d'Italia e la Carta costituzionale, tende alla secessione, noi parte della società civile ci batteremo senza risparmiarci in difesa dei valori fondanti della Repubblica italiana, non permetteremo che una "minoranza" prevarichi la maggioranza che crede solo nell'Italia una è indivisibile.

(M.Arpaia) 

Centenario dell' unità, per molti versi da ricordare . La monorotaia di Torino, il circorama, la visita della regina Elisabetta, in Vaticano un Papa come Giovanni XXXIII, alla Lira l'oscar della moneta. Iniziavo l'università, appena ultimata, cominciai a lavorare. Non si festeggiava solo l'unità, ma i grandi cambiamenti a soli 15 anni dalla fine della guerra, l'aspirazione a continuare a crescere. Lo chiamarono miracolo economico italiano. Dopo cinquant'anni tutto penosamente cambiato. Il paese si è salvato dal disastro solo perché è entrato nell' euro, speranze di crescita nel vago, disoccupazione giovanile dilagante. Non viene la regina d'Inghilterra ma Gheddafi, non riusciamo a finire dopo decenni la Salerno-Reggio Calabria né a salvare i siti archeologici, e molte madri anziché "inculcare" principi di etica e modestia, indirizzano le figlie a far carriera in modo sbrigativo e senza troppi scrupoli. Il governo, composto da ministri che dell' unità d' Italia e del tricolore non sanno cosa farsene, ha di mira il controllo della magistratura, non per abbreviare i tempi della giustizia, ma esclusivamente per non rispondere al proprio operato. Se 100 anni dell'unità nazionale furono segnati da euforia e partecipazione, 150 anni paiono segnati solo da una gran tristezza. FERNANDO ESPOSITO Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Scritto da Mario Arpaia   
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