Iscriviti alla Newsletter:
Il Futuro è la Pace
Home Notizie UN ASSASSINIO VERBALE
UN ASSASSINIO VERBALE
Lunedì 04 Aprile 2011 06:37

raffaele_na-

"Non date la parola a quell'handicappata del cazzo" nell'aula di Montecitorio un urlo bestiale sovrasta il bailamme generale e colpisce con sprezzante precisione Ileana Argentin una deputata diversamente abile del Partito Democratico.

Argentin

E' giovedì 31 marzo, l'aula discute del verbale del giorno precedente, quello in cui è stato omesso il famoso impropero che il ministro della difesa Ignazio La Russa ha rivolto al presidente della Camera Gianfranco Fini; unica colpa di Argentin aver cercato di spiegare ai colleghi deputati il perché di un gesto che solo agli ottusi è potuto apparire come "singolare".

Argentin essendo tetraplegica non può muovere alcun arto del corpo ergo per qualsiasi azione necessita dell'aiuto di altre persone.

Poco prima ha fatto applaudire da un suo assistente l'intervento di Italo Bocchino capogruppo di Futuro e Libertà, ciò ha suscitato le ire di Osvaldo Napoli esponente del Pdl che, avvicinatosi con fare minaccioso, ha chiesto rendiconto di quel gesto "irrispettoso".

La deputata, umiliata ed offesa da un simile modus agendi che la costringe a spiattellare ai colleghi e quasi a scusarsi del proprio status, chiede la parola al presidente Fini per chiarire l'equivoco e precisare il perché di quel comportamento.

Ecco però che subitanea arriva dai banchi della Lega Nord l'offesa: «Non date la parola a quell'handicappata del cazzo».

La bestialità irrispettosa e l'umana dignità.

Il vociare accidioso di chi non conosce altro che la sopraffazione e l'eloquio pacato di chi cerca un confronto nella diversità dell'essere e dell'apparire.

Potrebbe essere la rappresentazione caricaturale del sentimento sempre più diffuso di intolleranza e refrattarietà a qualsiasi ipotesi di confronto che vige sempre più nel Paese ma non lo è.

Quel gesto altro non indica che il sentimento di una società smarrita e alla perenne ricerca di se stessa.

Una società che, persa l'umana pietas conosce come unico rapporto umano quello ancestrale dell'homo homini lupus.

Vergogna e rabbia sono i sentimenti che si provano nell'osservare uno dei luoghi sacri della democrazia ridotto a postribolo di ottusi politicanti e cinici assassini verbali.

Già, perché una persona indifesa la si può uccidere sparando pallottole ma anche vomitando cinismo e colpendo con l'aguzza volgarità delle parole.

www.ondanomala.org

Scritto da Raffele de Chiara   
PDF
Stampa
E-mail
 

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna