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La strage di Via dei Georgofili a Firenze
Martedì 24 Maggio 2011 16:19

lapide

Caro Mario, l'estate scorsa ho avuto l'occasione di essere a Firenze e sono

andata per la prima volta in via de' Georgofili.La Torre de' Pulci è stata

ricostruita con dei materiali differenti, proprio per non cancellare il segno

dello squarcio provocato dalle bombe il 27 maggio 1993.

La lapide ricorda le vittime: un'intera famiglia, la famiglia Nencioni ,

padre, madre e le piccole Nadia di 9 anni e Caterina di sei mesi , oltre ad un

giovane studente, Dario Capolicchio.

Nadia aveva scritto una poesia che sembra, nella sua semplicità, una

premonizione: finisce il giorno, tutto è finito.La bellezza di un tramonto si è

trasformata nella notte più nera.

Il ricordo dei Fiorentini è vivo in questa stretta via, appartata rispetto al

continuo viavai dei turisti di tutto il mondo: le lapidi ufficiali, l'olivo che

simboleggia la volontà tenace di ricominciare a vivere e di essere più forti

della violenza dei massacratori, la poesia di chi è riuscito a raccontare il

dramma di quella notte con parole di viva emozione...

Quanti italiani non conoscono il nome, l'età, il volto di quelle persone che

hanno perso la vita in quell'angolo di Firenze?

poesia_1

Eppure dovremmo sentirli come parte di ciascuno di noi, e così pure tutte le

altre vittime delle stragi e del terrore.

In particolar modo i bambini , i ragazzini: come Luca Mauri, 6 anni ,Sonia

Burri, 7 anni,Kai Mader, 8 anni, Angela Fresu, 3 anni, morti nella strage di

Bologna; Anna De Simone, 9 anni, Giovanni De Simone,4 anni, Federica

Taglialatela, 12 anni, morti nella strage del Rapido 904, e ancora

MariaGrazia, Sebastiano, Antonella, Giuseppe, Vincenzo, Giacomo, Daniela,

Tiziana, Alessandra, Giovanni, Giuliana, Nicola, vittime della strage di

Ustica...

Teniamo viva la memoria, il silenzio e l'indifferenza sarebbero quasi una

forma di complicità...

Un caro saluto Roberta

Scritto da prof. Roberta Pomoni - Como   
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