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31 ANNI DALLA MORTE DI DAVIDE NELLA STRAGE DI BOLOGNA: RIFLESSIONI.
Mercoledì 01 Giugno 2011 15:02

Caprioli

31 ANNI DALLA MORTE DI DAVIDE NELLA STRAGE DI BOLOGNA: RIFLESSIONI.

Il 9 maggio le vittime di terrorismo interno e internazionale sono state ricordate al Quirinale dal Presidente della Repubblica. Anche a Verona il Prefetto della città ha determinatamente deciso di commemorare tutte le vittime nell'aula Magna del Liceo Fracastoro dedicata a Davide, il mio unico fratello morto nella strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Sono passati 31 anni da quando Davide fu violentato da 27 kg di esplosivo ad alto potenziale assieme ad altre 84 persone in quel caldo sabato. Ci sono state oltre 400 vittime italiane causate dal terrorismo di destra e di sinistra che per anni ha sconvolto il nostro paese. L'11 marzo scorso, si sono ricordate le 190 vittime di Madrid...e siamo, nel decennale della grande strage delle torri gemelle. Il terrorismo è una piaga che come dice la parola stessa, serve a creare terrore e paura; l'unica possibilità, è non dimenticare e riportare nelle nostre famiglie, nelle scuole, nell'arte il concetto di rispetto, di umanità, di condivisione e di amore. Viviamo sempre più una vita in cui l'arroganza della quotidianità e l'individualismo sfrenato ci sovrastano dalla strada, al luogo di lavoro, all'informazione...senza la possibilità di soffermarci a dare un senso alle cose che facciamo. A prescindere dal discorso umano penso sia importante parlare di questi eventi non solo per ricordare Davide, come persona, ma anche per capire, per emozionarci e per stare all'erta su possibili ritorni di violenza. Nel giorno del ricordo di tutte le vittime del terrorismo presso il liceo sono nate polemiche, fuori luogo, rivolte da un adulto allo studente, che coraggiosamente ha presentato il lavoro di più classi, durato mesi di studio. Esiste forse una politica che vuole scoraggiare le persone a ricordare le stragi? Il coraggio di affrontare questo argomento storico da parte degli insegnanti che degli allievi è lodevole. In questi anni ho potuto constatare che, parlare di terrorismo, significava creare il vuoto e la solitudine attorno a noi familiari delle vittime "colpevoli" di essere loro parenti. Spero tanto persista la lungimiranza, la voglia e la tenacia di trattare l'argomento terrorismo anche perché tutti abbiamo il diritto di vivere ed amare e non di morire con la testa spaccata come una noce. Nelle stragi sono morti bambini, giovani, anziani e la bomba non ha fatto discriminazioni fra destra o sinistra; è esistito un terrorismo di destra stragista e non solo, ed un terrorismo di sinistra che mirava ad ammazzare elementi dello stato che potevano creare cambiamenti. I risultati sono stati oltre 400 vittime, per terrorismo interno di matrice nera o rossa che sia.. degli "anni di piombo". Solo qualche anno fa morì un ragazzo di Verona, Nicola Tommasoli, barbaramente picchiato: non aveva sigarette da consegnare a giovani elementi riconosciuti collegati al terrorista Ciavardini. Questo vile, nel 1980 minorenne, dopo un processo apposito, fu accusato di aver preso parte alla strage di Bologna assieme a Mambro e Fioravanti e con disgusto penso che in tanti, anche politici locali, si sono "stracciate le vesti" per difenderlo. Proprio in occasione del processo nacque il "treno della verità".... doveva uscire la sentenza sulla strage di Bologna, che lo sentenziò colpevole di aver portato la bomba nella sala d'aspetto di seconda classe. Ciavardini fu accusato, fra i vari omicidi, di guidare la moto ed il commando che uccise il giudice Amato alla fermata dell'autobus; questo magistrato aveva denunciato ufficialmente il 13 giugno 1980 ai suoi colleghi l'ideazione e la perpetrazione della strage e fu lasciato solo, senza scorta e ammazzato il 23 giugno 1980. Il giorno dopo sarebbe andato in ferie con i suoi due piccoli. bambini. Agli atti della strage di piazza della Loggia, di cui i giornali non hanno mai parlato, si evidenzia inoltre, che a Verona avevano posizionato una bomba all' interno dell'Arena per fare "un bel botto"; rinunciarono forse perché il disastro sarebbe stato tale da creare dei problemi alla loro stessa organizzazione. Tutti potevamo essere li in quel momento! Ogni anno per il 2 agosto vado a salutare il gonfalone di Verona, i vigili e i rappresentanti della mia città che assieme ad altri centinaia di gonfaloni sfilano nel corteo di commemorazione. Verona è in terza posizione nel protocollo del corteo per le tante medaglie al valore che porta ed io non voglio dimenticarlo. Non sono delle steli, o delle statue dedicate alle vittime che aiutano noi familiari a star meglio, ma la comprensione, la vicinanza, il coraggio di parlare finalmente di questi anni di piombo, l'agire "per non dimenticare", e cercare che si trovino i colpevoli o questi si sentiranno sempre in dovere di trattarci ancora come "carne da macello". Grazie dell'ascolto. Cristina Caprioli, sorella di Davide, morto alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980

Scritto da Cristina Caprioli   
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