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IL DOVERE DI RICORDARE
Lunedì 13 Giugno 2011 14:20

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L'ultimo schiaffo alla credibilità internazionale dell'Italia ha il ghigno appena accennato e lo sguardo stralunato di Cesare Battisti. Libero e non estradabile, è questa la decisione dell'alta corte brasiliana in risposta alla richiesta avanzata dal nostro Paese che voleva Battisti estradato nelle carceri nostrane per scontare le condanne a quattro ergastoli già passate in giudicato.

Ex membro dei "Proletari Armati per il Comunismo" Battiti nel corso degli anni settanta si rende autore e complice di diversi omicidi, per la giustizia italiana è un assassino, per quella brasiliana un perseguitato politico.

I familiari delle vittime del terrorismo e l'Italia tutta ad iniziare dal presidente della repubblica Giorgio Napolitano si dicono indignati. L'auspicio di ripercussioni di carattere diplomatico e non solo, sono la reazione rabbiosa e superficiale di un Paese allo sbando che non sa o peggio ancora non vuole reagire nel giusto modo alla decisione sbagliata ma pur sempre legittima di uno Stato straniero.

Cesare Battisti è un assassino che merita di scontare la propria pena non vi è dubbio alcuno, per l'Italia però che lo ha conosciuto e che soprattutto ha provato sulla propria pelle cosa realmente siano stati gli anni di piombo.

Il dovere della memoria, l'onere di far conoscere e l'obbligo di trasmettere ai posteri il dramma mai vissuto di un sogno malato chiamato terrorismo è sempre stato il vulnus, di un Paese, il nostro, terribilmente schiacciato sul presente.

Ciò che più deve preoccupare non è tanto la libertà di Battisti o la decisione di un Paese straniero che sbagliata o giusto che sia è pur sempre una decisione da rispettare, in entrambi i casi innocue rispetto alla granitica certezza delle verità già passate in giudicato nel nostro Paese, bensì il rischio che si dimentichi chi sia stato e chi sia oggi Battisti.

Un ex terrorista assassino in fuga da se stesso e dai ricordi di un passato fatto di sangue e di morte che tenta sciaguratamente di travestirsi da vittima.

L'Italia dimentichi lo sdegno di facciata e si dedichi al culto della memoria, che il Brasile e le nuove generazioni sappiano realmente chi sia stato Cesare Battisti, un volto anonimo e sogghignante che oltre ad aver ucciso inseguendo l'utopia perversa di un mondo migliore attraverso la violenza tenta ancora di giocare l'ultima grottesca partita con la storia. Non lasciamogliela vincere.

Raffaele de Chiara

www.ondanomala.org

Scritto da Raffaele de Chiara   
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