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Chi ama Milano, i suoi Quartieri e le periferie urbane
Mercoledì 15 Giugno 2011 16:50

Pisapia

Il nostro modesto parere  è che la nuova Giunta sicuramente farà  il possibile per coinvolgere tutti i soggetti per la riuscita dell' EXPO, una vetrina internazionale per tutta l'Italia, sicuramente farà molto, molto meglio della Giunta precedente che per sensibilità ha lasciato moltissimo a desiderare.

 

Milano 14 Giugno 2011

1149/2011

COMUNICATO EXPO: Aprire il dibattito su prima e dopo Expo dal Centro alla periferia, dai poteri forti economici della borghesia imprenditoriale e bancaria milanese, agli abitanti dei Quartieri Popolari della periferia Nord-Ovest e dei Comuni dell'area metropolitana milanese coinvolti dall' Expo

Chi ama Milano, i suoi Quartieri e le periferie urbane, è invitato a partecipare al dibattito, aperto dalla Fondazione Carlo Perini, "Dalle periferie all'EXPO Universale 2015 – Memoria storica e rinnovo urbano."

Si tratta di un tentativo di partecipazione dal basso della cittadinanza milanese per fare ascoltare la voce dei ceti popolari, e non solo di quelli padronali - borghesi, relative al progetto originario di "orto planetario" della EXPO, che ha per titolo "Nutrire il pianeta. energia per la vita."

IL primo "concept plan" del parco agro – alimentare è stato completamente stravolto e si è, purtroppo, trasformato in una frenetica corsa ad un espansione futura dell'attuale Fiera di Milano con la prevista costruzione di altri padiglioni, stand e capannoni simili a giganteschi "Supermercati", destinati ad ospitare i prodotti della "Alimentazione internazionale".

Si rileva che gli attuali proprietari di aree, comperate a prezzi agricoli e oggi rivalutate a prezzi esorbitanti per la nascita del complesso Expo, hanno venduto la proprietà dell'area ad una Società Pubblica, denominata "Agenzia del Territorio", voluta e controllata da: Regione Lombardia, Provincia, Comune e Camera di Commercio.

L'inizio dei lavori di costruzione dell'Expo avverrà dal prossimo mese di ottobre e i progetti edilizi prevedono non solo grandiosi insediamenti residenziali sull'area circostante la storica "Cascina Merlata", ma anche costruzioni di padiglioni espositivi, uffici terziari con un selva di grattacieli per realizzare un Nuovo Centro Direzionale, il complesso "Città Salute" con l'accorpamento attorno all'Ospedale "Luigi Sacco" di altri ospedali fra i quali il prestigioso "Besta", che entrerà a far parte del previsto Nuovo Polo Direzionale Sanitario dell'area metropolitana milanese e della Regione Lombardia.

Consorzi Bancari potentissimi, Assicurazioni private, Cooperative edilizie storiche e tradizionali grandi imprenditori edilizi (come i Cabassi, Fondazione Fiera ed Euromilano...), ex proprietari di questi terreni, pilotano tali operazioni e ricavano e moltiplicano i profitti: prima con la vendita delle aree, poi con la costruzione dell'Expo e, dopo, dopo con la gestione futura, magari per 30 anni, degli impianti costruiti su suolo pubblico.

Gli unici assenti sono gli abitanti dei quartieri e dei Comuni (Pero –Rho - Baranzate ed altri confinanti) dell'area Nord- Ovest di Milano, i più interessati al processo di trasformazione urbana del territorio circostante e che rischiano di essere penalizzati. La popolazione dell'area metropolitana Nord-Ovest di Milano non ha alcuna voce in capitolo per fare rispettare la "Memoria storica" e per salvaguardare " il paesaggio ambientale che andrebbe conservato a verde pubblico attrezzato a totale beneficio di tutti.

Questo grandioso processo di trasformazione urbana rischia di identificarsi con una cementificazione massiccia che fa scempio di un'area agricola. Il progetto, per i grandi interessi che esprime, è calato dall'alto, senza alcuna partecipazione da parte dei cittadini residenti, degnamente rappresentati da una fitta rete di Associazioni culturali e di volontariato operanti, da decenni, sul territorio.

Per tale motivo la Fondazione Carlo Perini, che vive ed opera da quasi 50 anni in una zona di "Nuova frontiera della cultura", si rende promotrice di un grande dibattito pubblico sul prima e sul dopo Expo, coinvolgendo gli amministratori comunali, i Consigli di Zona e le Associazioni locali, i borghesi e i poteri economici forti della città per confrontarsi con gli abitanti dei quartieri popolari e dei comuni limitrofi.

Noi rivolgiamo un appello al Sindaco e alla Nuova Giunta Comunale di discutere anche con i cittadini della periferia i problemi prioritari riguardanti la riqualificazione dei quartieri della periferici, attraverso una progettualità urbanistica e socio-culturale partecipata.

Crediamo nello spirito democratico contenuto nel terzo quesito referendario voluto dal Comune di Milano il 12 e 13 Giugno, laddove i cittadini hanno ribadito la richiesta che "il Comune di Milano garantisca la conservazione integrale del parco agro-alimentare, che sarà realizzato sul sito Expo e che dovrà a vere la sua connessione al sistema delle aree verdi: Parco delle Groane e Parco Sud e delle acque: sistema dei Navigli, senza comportare oneri a carico del Comune.

Si rispetti almeno questa volta la volontà popolare dei cittadini che hanno espresso con il voto la loro inequivocabile scelta sul futuro dell'Expo.

Scritto da Fondazione Perini   
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