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Parole in libertà
Domenica 19 Giugno 2011 20:43

raffa_es

«Siete la parte peggiore dell'Italia, con voi non parlo», spocchia, acrimonia ma soprattutto ignoranza è quella che il ministro Renato Brunetta ha vomitato contro una rappresentante della Rete Precaria della Pubblica Amministrazione che aveva avuto il timido ardire di chiedere la parola durante un convegno da lui presieduto.

Pubblica amministrazione e innovazione sono i campi di stretta competenza di Brunetta, ministro della repubblica e rappresentante del popolo, ma evidentemente questi sono dettagli da puristi del diritto piuttosto che da utopisti della politica, per il nostro è sempre valido quel vecchio adagio coniato da Formica che vuole l'amministrazione delle cosa pubblica come "sangue e merda".

I fatti, Brunetta mercoledì scorso è a Roma dove si svolge il "Convegno Nazionale dell'Innovazione". Al termine dell'intervento una donna chiede la parola, il ministro gliela accorda ma non appena si qualifica come rappresentante dei precari, fugge via inorridito: «Con voi non parlo, siete la parte peggiore dell'Italia».

Il ministro chiarirà poi che quell'espressione era rivolta ai contestatori presenti in sala. A conferma dell'assurdità di quest'ultima tesi i filmati che circolano in rete dove è facilmente intuibile come non ci fosse nessuna presenza atta a turbare l'incontro.

Ma chi è l'Italia peggiore descritta dal ministro? Quel popolo sterminato di precari in cerca di un occupazione stabile e soprattutto di un futuro?

Per alcuni sono il frutto malato di un assistenzialismo di sinistra che nel corso degli anni pur di accalappiarsi consensi ha allargato le maglie dell'occupazione statale fino a slabbrarle del tutto, per altri il prodotto di una società, quella italiana, sempre più iniqua ed egoista. Per me, prima di tutto persone da rispettare e tutelare.

Guardare al domani senza certezza vivendo in un limbo fatto di speranza e rassegnazione è un delitto sociale che uno stato come il nostro fondato sul diritto al lavoro non può permettersi.

"Alzatevi alle cinque del mattino è andate ad alzare le cassette ai mercati generali" è un altro degli slogan di successo di Brunetta, non importa le tue aspirazioni, le tue capacità, i sacrifici che i tuoi genitori magari hanno fatto per farti studiare, l'importante è far qualcosa.

Gentile ministro da tutti me lo sarei aspettato un ragionamento del genere ma non da lei, uomo fino all'altro ieri di specchiata intelligenza e di veemente ironia.

Una società che ai propri figli propone una regressione rispetto alla qualità della vita dei propri padri è secondo lei una società realmente degna di questo nome?

Proprio lei orgogliosamente fiero di essere il pargolo di un venditore ambulante, volta le spalle a chi come probabilmente suo padre oltre cinquant'anni fa e lei stesso da giovane politico figlio di un ambulante, cerca nella politica risposte che la società non vuole o non sa dargli.

La sua figura minuta caro Brunetta che corre via attorniata da energumeni pronti a tutto pur di proteggerla dalle sue stesse corbellerie e dallo stupore dei presenti, è lo specchio di un Italia senza speranza ed il sintomo ultimo, questo sì, di una classe politica peggiore del Paese che dovrebbe rappresentare e governare.

Raffaele de Chiara

www.ondanomala.org

Scritto da Raffaele de Chiara   
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