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Il diritto alla cura nei manicomi criminali
Lunedì 20 Giugno 2011 14:57

Marino

Care amiche e cari amici,

vorrei dedicare questa newsletter al diritto alla cura. Un principio sancito dalla Costituzione che è il cardine fondante del nostro Servizio Sanitario Nazionale, ma che in alcuni luoghi è del tutto ignorato e, anzi, viene calpestato.

Mi riferisco agli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG), sei strutture che forse in questi mesi avete imparato a conoscere grazie alle immagini prodotte e rese pubbliche dalla Commissione d'inchiesta che presiedo.

Ogni ammalato ha diritto alla cura e ogni persona sana deve avere diritto alla libertà: lo abbiamo ribadito al primo convegno nazionale dedicato agli Ospedali psichiatrici giudiziari a cui, il 9 giugno, hanno partecipato operatori, direttori, rappresentanti delle Asl, magistrati di sorveglianza, associazioni e comunità.

Su 389 internati negli OPG ritenuti dimissibili perche' non socialmente pericolosi (dei circa 1500 detenuti in totale), solo 130 sono stati dimessi dopo la denuncia e le sollecitazioni della Commissione d'inchiesta tra il 1° marzo e il 31 maggio 2011. 52 pazienti sono stati trasferiti ad altri OPG presenti nella zona di provenienza del paziente per facilitare poi il successivo reinserimento sul territorio, 7 sono morti e per 200 e' stata prorogata la permanenza, di cui 85 per la mancata presa in carico da parte delle Asl e 20 per il rifiuto di uscire dalla struttura.

Durante molte audizioni in commissione, presidenti di regione e responsabili delle Asl ci hanno detto che non potevano assistere sul territorio i pazienti dimissibili per mancanza di fondi.

Ebbene, adesso i fondi ci sono: il ministero della Salute, infatti, ha stanziato 5 milioni di euro, eppure ben 10 regioni non solo non hanno creato percorsi di reinserimento sul territorio, ma non hanno neanche richiesto i soldi. Si tratta della Regione Lazio che non ha presentato alcuna richiesta di fondi pur avendo 41 cittadini che hanno il diritto di lasciare gli OPG in cui sono; così ha fatto la Liguria che ne ha 11; l'Abruzzo che dovrebbe riaccoglierne 6; la Campania dove dovrebbero poter tornare 75 internati che hanno scontato la pena e non sono più socialmente pericolosi; la Calabria e la Sicilia che devono riaccogliere rispettivamente 11 e 31 persone; il Friuli Venezia Giulia ne aspetta 7. Per loro, non ci sono piu' scuse.

Guarda il servizio del TG5.

Le immagini, girate per la Commissione da Francesco Cordio e Mario Pantoni, sono state premiate ieri sera con una menzione speciale al Premio Ilaria Alpi, di cui sono stato ospite anche io. E' un riconoscimento davvero importante che aiuta a mantenere viva l'attenzione sugli OPG: guarda il servizio di La Stampa.it; puoi anche rivedere l'intera serata qui (mi trovi al minuto 138 circa).

Intanto, la Commissione continua il suo lavoro: lentezze burocratiche e scelte poco chiare continuano a impedire percorsi di cura adeguati. Ecco il caso di Antonio Provenzano, internato dell'OPG di Aversa, nel servizio del TG3 e in quello del TG5. Martedì i medici che lo hanno cura saranno ascoltati dalla Commissione, per fare chiarezza.

Un caro saluto a tutti,

Vi aspetto sul mio sito e su Facebook!

Scritto da Sen. Ignazio Marino   
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