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PERCHE' NON CREDERGLI ?
Lunedì 11 Luglio 2011 07:05

raffa_es

«Alle prossime elezioni non mi ricandiderò. A 77 anni non si può governare un Paese» ad affermarlo durante una recente intervista a "Repubblica" è stato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il premier non ha mancato poi di far sapere che il candidato naturale a succedere all'attuale Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non può che essere il sottosegretario Gianni Letta. L'opposizione, tignosa e velatamente populista, tuona contro l'ennesima presa in giro del Cavaliere.

Un nuovo segretario di partito, Angelino Alfano, benchè nominato per acclamazione, rappresenta pur sempre una svolta, per un partito il Pdl che, sebbene sia nato dalle ceneri di Forza Italia e Alleanza Nazionale, si è sempre incarnato nella figura carismatica di Berlusconi.

Un'età, quella del premier, che biologicamente di certo non può prolungarsi all'infinito e la soglia delle ottanta primavere rappresenta un limite invalicabile per chiunque aspiri alla presidenza del consiglio.

Un vissuto, quello dell'uomo venuto dal niente che, al netto delle vicende giudiziarie che lo continuano a tormentare, gli ha regalato così tante ricchezze da consentirgli di avviarsi con serenità verso una serena dipartita finale.

Credergli o meno quando dice di voler lasciare lo scettro del comando ad altri più giovani di lui?

E' un interrogativo dinanzi al quale solo con la sciatteria di chi per professione ha scelto la ceca intransigenza del no a prescindere si può rispondere con una chiusura al dialogo senza se e senza ma. Specie ora in un momento di fortissima crisi economica e sociale.

Non so ovviamente se Berlusconi dica il vero o se stia per mentire per l'ennesima volta prendendo in giro un Paese che, piaccia o meno, per quasi un ventennio lo ha amato e continua in qualche modo ad adorarlo, ma credo che sia il caso di dargli credito.

Il non farlo cosa comporterebbe se non un ulteriore avvelenamento della vita pubblica?

Alla maniera di Blaise Pascal che scommetteva sull'esistenza di Dio, "Perché tanto se esiste si ottiene la salvezza, se invece non c'è, si è vissuto ugualmente un'esistenza lieta rispetto alla consapevolezza di finire in polvere" io, da sempre "non simpatizzante" di Berlusconi scommetto sulla mantenimento della sua parola; non perché gli creda ma semplicemente perché è l'unica strada per uscire in maniera incolume da un'ipnosi collettiva che dura ormai da oltre tre lustri.

Raffaele de Chiara

www.ondanomala.org

Scritto da Raffaele de Chiara   
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