Eccidio di Pontelandolfo e Casalduni (Bn)

L'alba del 14 agosto 1861 fu l'alba della rappresaglia a carico di inermi e innocenti civili nei due villaggi sanniti teatro di incursioni brigantesche contro il regio esercito piemontese. Senza sconti e senza pieta',nessun abitante di sesso maschile doveva essere risparmiato per ordine del Generale Enrico Cialdini ,comandante del corpo di bersaglieri inviati per prendere il controllo dell'anesso territorio del Regno Borbonico e dello Stato della Chiesa (Benevento)

La punizione doveva essere esemplare anche senza colpe e solo per ritorsione e per atterrire popolazioni mansuete e laboriose,finite al centro di scontri tra esercito e briganti , invece che in un atteso nuovo regno che desse inizio ad un nuovo corso di progresso e di pace.

La imboscata consumata dalla banda di Cosimo Giordano aveva lasciato sul campo 43 vittime tra soldati e gendarmi e l'ordine di Cialdini fu chiaro ed immediato.sterminare gli uomini di due villaggi inermi ,risparmiando solo donne e bambini. Sentenza pronunciata senza processo e senza che alcun addebito o colpa fosse attribuibile alle vittime designate! All'alba due reparti di bersaglieri circondarono i due villaggi e dettero esecuzione ad un eccidio che non risparmio' alcun uomo e che coinvolse in violenze anche donne e bambini.

Gli abitati furono messi a fuoco ,i maschi fucilati ,le donne e i bambini scacciati in mezzo a violenze indescrivibili Le cifre sulla strage non sono esatte ,essendo andati a fuoco edifici e registri. La stima prevalente fa ascendere le vittime ad oltre 400 Una metrica che ha fatto scuola quando si e'trattato di fare giustizia colpendo civili innocenti Il sangue di vittime innocenti e' stato infinite volte versato copiosamente nel cammino verso una societa' piu' giusta e migliore. Questo eccidio , cancellato dalla memoria del Risorgimento , inaugura una lunga

stagione di stragi ,spesso accomunate da opache ricostruzioni e oblio ,ma segna anche un indomito impulso di perdonare senza dimenticare.