Iscriviti alla Newsletter:
Il Futuro è la Pace
Home Notizie Quando a pontificare è un latitante
Quando a pontificare è un latitante
Domenica 02 Ottobre 2011 17:21

raffa_es

"Perché quell'uomo pur essendo ricercato dalla magistratura è libero e pontifica dagli schermi delle televisioni?" E' una domanda che nessun mi ha mai posto, per fortuna. Da giurista e cittadino di uno Stato democratico avrei avuto ben pochi argomenti da contrapporre.

Valter Lavitola, indagato per estorsione ai danni del premier Silvio Berlusconi, è attualmente latitante in Sud America. Intervistato mercoledì scorso dalla trasmissione televisiva di La7 "Bersaglio mobile" il direttore dell'Avanti! ha risposto alle domande del conduttore Enrico Mentana e degli altri ospiti presenti.

Nessuna critica ai giornalisti chiamati per mestiere a raccontare fatti e a cercare in qualche modo di fornire una chiave di lettura ma solo una riflessione su questo sciagurato Paese che ancora una volta al rispetto delle regole preferisce il sotterfugio e la furbizia da strapazzo.

"Ho paura della magistratura ed è per questo che sono fuggito, non ho la minima intenzione di tornare" in estrema sintesi è questa la motivazione con cui il Nostro ha giustificato il suo allontanamento dall'Italia. Al di là della colpevolezza o meno, fino a prova contraria Lavitola è innocente, spiegare a un bambino che vede in Tv un signore che dovrebbe stare in carcere, il sacro rispetto delle regole e l'importanza della Carta Costituzionale fatta di diritti ma anche di doveri è una questione che sembra non interessare più nessuno. Si vive nelle società delle immagini ma i modelli giusti o sbagliati che siano sono indifferenti, l'importante è mostrare e mostrarsi.

Avrei voluto che nei dibattiti seguiti successivamente sui giornali si facesse riferimento anche a questo aspetto ma nulla, niente che non che non avesse a che fare con le tesi pro o a favore dell'amico del premier Berlusconi.

Regole condivise ed accettate da tutti sono il fondamento unico di qualsiasi democrazia, non per la nostra però, dove chiunque può sentirsi in diritto di derogarvi.

Ho seguito la trasmissione comodamente seduto in poltrona, da uomo libero, esattamente come chi era dall'altra parte dello schermo nonostante dovesse essere rinchiuso in una cella, rabbia e pietà sono stati ancora una volta i sentimenti che ho provato per il mio Paese.

Poco più in là giaceva una copia della Costituzione, per motivi di lavoro e di studio ne ho sempre una a portata di mano; l'ho aperta, una furia incontenibile mi ha portato a leggerla rigo per rigo cercando nei suoi principi fondamentali una sola ragione, un solo appiglio, un cavillo, che in qualche modo giustificasse la pagliacciata di quell'uomo che continuava a prendersi gioco di me e dell'Italia intera, non ho trovato nulla.

Ho spento la tv, rassegnato, più che stanco, sono andato a dormire.

Raffaele de Chiara

www.ondanomala.org

Scritto da Raffaele de Chiara   
PDF
Stampa
E-mail
 

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna