Iscriviti alla Newsletter:
Il Futuro è la Pace
Home Notizie CARO ELIO
CARO ELIO
Domenica 09 Ottobre 2011 06:02

Caro Elio,

sono grato ad all'amico Antonio Iosa di avere trasmesso il suo accorato appello pieno di angoscia. Quanto esso deve esserle costato dentro in termini di orgoglio, senso di ingiustizia, rabbia! Soprattutto pensando a suo Papà che mai e poi mai avrebbe immaginato che il suo estremo sacrificio sarebbe stato ignorato a tal punto: Lui, il maresciallo Valerio Renzi, comandante della Stazione CC di Lissone, ucciso il 16 luglio 1980 mentre era in banca per servizio da vili terroristi di "prima posizione" che vi compivano una rapina.

Lui e i tanti altri "Servitori dello Stato" difendevano quotidianamente e umilmente la legalità e la democrazia di questo sciagurato Paese!

Voi, figli di questi "martiri" uccisi dai terroristi e dalla criminalità siete creditori verso lo Stato e la Collettività di un "bene" che nessuno potrà mai restituirvi: l'amore che è stato sottratto alla vostra infanzia e giovinezza.

Lo Stato può e deve rendere meno dura la vostra vita. Suo Papà è stato ucciso a 42 anni e lei era ancora bambino!

Proprio per questo, attraverso l'incessante pressione delle Associazioni di memoria, dell'opinione pubblica, di non pochi politici seri, dei moniti solenni del Capo dello Stato, sono state via via introdotte norme di risarcimento materiale, di tutela e di inserimento lavorativo per i familiari dei Caduti per terrorismo e comunque per servizio.

La situazione sociale e occupazionale di questo paese, anche per l'inettitudine di una classe politica generalmente autoreferenziale e disattenta, è oggi quanto mai difficile per tutti, ma sono convinto che nel tessuto delle norme possa trovarsi la strada per eliminare o quanto meno ridurre il trauma che Lei e la sua famiglia state vivendo.

Il mio suggerimento è di portare il suo caso all'attenzione congiunta delle più alte autorità della Repubblica, per conoscenza al capo dello Stato, presidente Napolitano, sempre attento a queste problematiche, ed ai presidenti delle due Camere del Parlamento, nonché direttamente ai Ministri dell'Interno e della Difesa, al Direttore Generale della Pubblica sicurezza e al Comandante Generale dell'Arma, Istituzione in cui suo Papà ha servito dal 1956 sino alla sua tragica morte. Sono certo che troverà la doverosa attenzione. E ciò potrà essere utile anche per tanti altri figli di Caduti, in tempo di pace uccisi mentre difendevano la nostra libertà e democrazia.

Caro Elio,

ha fatto bene a vincere, e immagino quanto Le sia costato, il comprensibile orgoglio per esternare il suo dramma personale e familiare.

Sono convinto che anche le diverse Associazioni di memoria e onore per le Vittime del terrorismo e di tutela della dignità dei loro Familiari, sapranno trovare stimolo di sentimento e di azione. Come figlio di un Maresciallo dei Carabinieri morto per malattie contratte in servizio e io stesso già ufficiale dell'Arma prima e poi funzionario della Polizia di Stato, Le assicuro che può contare sul mio umile appoggio. Le sono profondamente vicino. Ma sono certo che suo papà Valerio dall'alto provvederà illuminando chi ora non vede.

Scrivo di getto questa nota indirizzandola anche ad Antonio Iosa, per l'uso più opportuno che vorrete farne, riservandomi di inviarla ad altre persone e associazioni sensibili: "per non dimenticare".

Un abbraccio forte,

Ennio Di Francesco (338-4635301)

www.enniodifrancesco.it

Scritto da Ennio Di Francesco   
PDF
Stampa
E-mail
 

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna