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Home Notizie “L’Italia che conta siamo noi” e “I sogni e le idee fanno paura a chi non le ha”
“L’Italia che conta siamo noi” e “I sogni e le idee fanno paura a chi non le ha”
Lunedì 10 Ottobre 2011 15:40

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Ero a Bologna venerdì, ho incrociato in via Indipendenza un lungo corteo di studenti e insegnanti, scioperavano per i tagli alla scuola, usano lo spagnolo per definirsi indignados. Scrivono in inglese i loro striscioni: Save school, not banks. La scuola è con le spalle al muro, se ne accorta finanche la Gelmini, allora è proprio vero. Le classi di oltre trenta alunni, docenti insufficienti, le segreterie sguarnite, i muri cadenti, manca la carta igienica e per le fotocopie. Il ministro dell' economia ha dichiarato che la cultura non si mangia e quindi tutto ciò che fa "sapere" possono chiudere, sono altre le priorità. Ho parlato con un docente, era disperato senza lavoro, hanno tagliato il tempo prolungato ma hanno aumentato gli insegnanti di religione, hanno tagliato i progetti, il doposcuola, la scuola come bene comune non esiste più, hanno tolto otto miliardi, prevedono riduzioni alla scuola fino al 2025, nel 2012 la pianta organica dei docenti sarà stata ridotta di 80 mila unità. Forza gnocca! Avanti tutta, il ministro Galan ha deciso di sostituire Paolo Baratta che ha ricoperto l'incarico alla Biennale di Venezia con Giulio Malgara, che pur non essendosi mai occupato né d'arte contemporanea, ne di cinema, né di architettura , ne di teatro, né di musica e neppure di danza le sei sezioni della Biennale, ma si è occupato di calzature, di alimenti per cani e gatti, olio di mais, di acque minerali lisce e gasate, di prodotti da forno. Un pubblicitario che si intende di auditel, gli ascolti della televisione. Il bene comune, ne ha parlato il Presidente della Repubblica, ha invitato a non disperare per il futuro, di non abbandonarsi all'indifferenza e all'apatia.Il pericolo è l'antipolitica lo scrive  Scalfari nell' editoriale di domenica, l'antipolitica fu l'incubatrice del fascismo. Per scongiurarli bisogna dunque curare la disperazione.  Il futuro dei giovani e il Mezzogiorno. Vivo a Foggia da sempre, vi assicuro che il degrado ha raggiunto picchi mai visti, le strade piene di buche, l'immondizia dappertutto, i giovani senza lavoro circa il 50% della popolazione, sfruttamento e caporalato come gli anni 50, Iacona su Rai 3 domenica sera ha fatto vedere la disperazione degli africani, sfruttatii a quattro euro all' ora per la raccolta del pomodoro. La Caritas non riesce soddisfare la richiesta di cibo dei meno abbienti, la mattina presto e la sera tardi i cassonetti dell' immondizia sono preda di disperati che cercano a mani nude e a testa in giù. Il Mezzogiorno con il taglio di fondi ai comuni e l'eliminazione dell' ICI ricorda la miseria del Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi.

Scritto da Mario Arpaia   
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