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Pasolini e l'interrogazione del sacro
Venerdì 14 Ottobre 2011 14:23

 

logo_pasolini

con il sostegno di

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia / Provincia di Pordenone / Città di Casarsa della Delizia (pn)

con il patrocinio di

Università degli Studi di Udine - Cirf

Pro Civitate Christiana di Assisi

in collaborazione con

Cinemazero - Pordenone

Parrocchia di Casarsa della Delizia (pn)

Libreria "Al Segno" – Pordenone

annuncia

Convegno di Studi

Pasolini e l'interrogazione del sacro

Pier Paolo Pasolini, Comizi d'amore (1963)

Casarsa della Delizia

Teatro Pasolini – Ridotto / Centro Studi Pier Paolo Pasolini

venerdì 18 - sabato 19 novembre 2011

Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo:

«Ha bestemmiato!»

Pier_Paolo_mPasolini

(Mt 26, 65)

«Solo in un atteggiamento critico d'assoluta tensione può essere vissuta la speranza come energia vitale. Quella speranza che il potere si prefigge, sempre e in ogni caso, di sopprimere e distruggere, sostituendola con orribili surrogati che portano il suo nome». L'affermazione sta nel cuore di "Cose divine", l'intervento-recensione del novembre 1974 voluto da Pasolini come testo di chiusura per gli Scritti corsari.

Cose divine è, in Pasolini, l'altro nome del sacro. Rimanda al senso dell'ulteriore, dell'eccedente (ma per ciò stesso anche del primigenio e dell'autentico) rispetto alla capacità di comprensione, controllo e realizzazione degli uomini. Ben prima delle grossolane distinzioni fra fede e scienza, fra credenti e non credenti, il sacro è la dimensione da cui attingono e verso cui tendono l'aspirazione al bello e al buono, la capacità di stupirsi, la sete d'amore, la pietas solidale, l'anelito di giustizia, la consapevolezza del tanto di misterioso che ogni vita possiede. Il sacro come domanda, non corredo di riposte; il sacro come attesa e scarto. Per Pasolini un doppio impegno: su un versante lo sguardo sulle cose divine che si rivelano nell'ambiguità, ma anche la loro spoliazione e il ritrarsi sconfitto dell'innocenza di fronte al cancro del consumismo (anche del consumismo del sacro) e di fronte al potere di un'economia e di una tecnica che non mostrano altro fine che l'autopotenziamento; sull'altro versante, lo sforzo disperato di preservarne «il senso» attraverso la dissacrazione degli idoli sostitutivi. Lo sguardo del poeta «vede tutto e sceglie l'essenziale»; non distribuisce illusioni. La «scandalosa ricerca» di Pasolini lascia come eredità preziosa una rinnovata fioritura del terreno di simboli e miti che da sempre germogliano sulla frattura che si crea fra il tragico tempo della storia e i tempi delle origini e del non-ancora.

 

 

 

Da diverse angolazioni, è questo il Pasolini «estremo» che il convegno si sforzerà di interrogare. Che l'incontro con le sue pagine e le sue immagini avvenga a Casarsa aggiunge un elemento d'interesse in più, perché qui siamo nel luogo della scoperta e della memoria. Qui, la rivelazione al primo Pasolini del rapporto aurorale fra le dimensioni del sacro, del linguaggio e del corpo; qui, l'incontro con la matrice mitica di un universo contadino arrivato alla soglia del disincanto.

venerdì 18 novembre 2011

Teatro Pasolini - Ridotto

• 15.00 – Intervento di Piera Rizzolatti - Presidente Centro Studi Pier Paolo Pasolini

Saluti delle Autorità

• 15.15 - Interventi introduttivi

Intervento di Gian Paolo Gri

curatore scientifico del Convegno, Centro Studi Pier Paolo Pasolini

Filippo La Porta

critico letterario, Roma

Il sacro è la realtà stessa. Un concetto pasoliniano dalle implicazioni fortemente politiche

Francesco Faeta

docente di Antropologia culturale, Università di Messina

Dare immagini all'incarnazione del sacro

• 16.45 – Tavolo di discussione: «...un sacro che abita altrove». Temi pasoliniani

Remo Cacitti

docente di Letteratura cristiana antica e Storia del cristianesimo antico,Università di Milano

"Cristo mi chiama ma senza luce".

Osservazioni sulle motivazioni evangeliche dell'ateismo di Pier Paolo Pasolini

Nicola De Cilia - critico letterario, Treviso

In principio era il Verbo (e il verbo era presso la madre)

Nicola Gasbarro

docente di Storia delle religioni e Antropologia culturale, Università di Udine

Sacralità come èthos del trascendimento

Pietro Lazagna

saggista, Genova

Processo dissacrazione/sacralizzazione nel percorso pasoliniano

Carla Sanguineti

saggista, Genova

Di figure e di parole: suggestioni caravaggesche in Pasolini

coordina Gian Paolo Gri

docente di Antropologia culturale, Università di Udine

• 20.45 – Poveri cristi. Intorno a La ricotta e altro. Proiezioni e discussione.

Introduzione di Tomaso Subini – docente di Storia e critica del cinema, Università di Milano

sabato 19 novembre 2011

Teatro Pasolini - Ridotto

• 9.30 – Tavolo di discussione: Pasolini: il sacro e la dissacrazione

Virgilio Fantuzzi

docente di Analisi del linguaggio cinematografico, Pontificia Università Gregoriana di Roma

Il Vangelo di Pasolini e la necessità di essere sincero

Laura Faranda

docente di Etnologia e Antropologia culturale, Università "La Sapienza" di Roma

La Grecia "barbarica" di Pier Paolo Pasolini, tra corpi, luoghi e utopia del sacro

Paolo Puppa

docente di Storia del teatro e dello spettacolo, Università di Venezia

La scena di Pasolini tra enigma e mistero

Natale Spineto

docente di Storia delle religioni, Università di Torino

Il sacro nel profano: Teorema

Tomaso Subini

docente di Storia e critica del cinema, Università di Milano

Teorema, testo apocalittico

coordina Angelo Battel

operatore culturale, Centro Studi Pier Paolo Pasolini

• 12.45 –Chiusura

Nico Naldini

Un filare di viti all'infinito

Convegno di Studi

18-19 novembre 2011

Pasolini e l'interrogazione del sacro

cura scientifica

Gian Paolo Gri

coordinamento

Angela Felice

segreteria organizzativa

Carmen Flores

Paolo Pierucci

Marco Salvadori

Un grazie al Comitato Scientifico e al Consiglio di Amministrazione del Centro Studi Pier Paolo Pasolini, a don Roberto Laurita, alla Corale di Casarsa della Delizia, ad Alessandro Scialpi.

Scritto da prof.ssa Angela Felice   
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