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Il sangue alla caserma Diaz di Genova
Lunedì 28 Novembre 2011 10:19

diaz02

Caro Mario, e carissimi tutti impegnati nella  memoria e nella volontà di pace,

al di là di ogni specifico riferimento, le sentenze giudiziarie assolutorie in ogni caso non cancellano mai  gli eventi e le responsabilità di essi, soprattutto quelle etiche.

Chi crede confida sempre, come fu per  qualcuno in errore, nell’illuminazione sulla via di Damasco.  Non disse Chi tutto vede: Spiritus ubi vult spirat?

 

Per quanto di interesse prego di diffondere l’allegata notizia di un incontro scaturito dal desiderio di conoscenza di studenti della facoltà di giurisprudenza di Trento.

Un abbraccio ed avanti sempre!

Ennio

www.enniodifrancesco.it

 Ennio

Caro Mario,

sono rimasta basita dalla sentenza ultima del processo ai colpevoli del G8 di Genova. L'ho letto su internet sfogliando Repubblica. Ci sono rimasta male. Male come tante altre volte e così male che non sono riuscita a leggere l'articolo perchè avevo paura di soffrire troppo. Mi capita spesso di non riuscire a tollerare certe notizie inerenti la violenza e l'ingiustizia. L'ingiustizia appunto. Perchè succede questo? Perchè in Italia siamo caduti così in basso? Chi risarcisce moralmente tanti giovani che non hanno avuta colpa? Quale futuro nelle loro menti violentate? Non oso pensare come avranno preso la notizia e quali saranno state le loro reazioni mentali e le loro somatizzazioni.

Ti abbraccio.

Cinzia

Caro Mario,

spero che tu abbia diffuso ( altrimenti ti prego di farlo) nel tuo sito la mia immediata generale reazione, che sotto riporto, relativa al tema. Comprendo la sensazione di amarezza della Signorina Cinzia, di cui apprezzo la grande sensibilità e sono convinto che tante persone abbiano provato e provino gli stessi sentimenti. Ma attorno il silenzio è assordante. Il vecchio saggio ammoniva: Summum ius, summa iniuria. Ma una cosa è la una sentenza giudiziaria, altra cosa è quella storica ed etica. E la storia e, per chi crede, la provvidenza, seguono altre leggi di armonia e verità che trascendono. Il tema specifico sarebbe troppo lungo e complesso da affrontare. Quel che posso dire a Cinzia è continuare a sdegnarsi trovando ancor più nell'amarezza lo slancio per un maggiore impegno per cercare di contribuire ad una società migliore. La società, quella vera, pulita, solidale, ha bisogno di persone come lei. Le violenze subite da tanti giovani a Genova, ferma restando la più severa condanna contro black bloc e provocatori, hanno offeso non solo le persone ivi maltrattate ma anche tutti i "tutori dell'ordine" bravi ed onesti che ogni giorno fanno il loro lavoro in condizioni sempre difficili ed a cui va sempre il nostro grato pensiero.

Può trovare in merito mie riflessioni nonché brevi filmati sul mio sito. Se vuole lei crede invierò all'indirizzo che mi darà copia del libro a cui Mario si riferisce, in via di indotta "scomparsa".

Colgo l'occasione per allegare la locandina dell'incontro che si svolgerà il I° dicembre a Trento su iniziativa e invito di giovani ricercatori e studenti di giurisprudenza di quella Università. Tra i relatori anche il procuratore della repubblica della città e una docente di diritto.

Se Mario crede si potrebbe pensare ivi ad un incontro del genere.

Con simpatia ed auguri

Ennio Di Francesco

Egr. Sig. Ennio,

la mia sensibilità non credo che basti. Ma confermo il silenzio assordante e, confesso, la paura. Paura di parlarne e paura di non sentire niente in proposito. Qui a Genova è durissimo parlare del G8.
I giorni immediatamente successivi al G8 in ufficio trovai commenti del tipo: "un comunista in meno sulla faccia della terra", oppure, "se la sono cercata quelli che sono scesi in piazza a manifestare e le hanno buscate". Questa purtroppo è la mentalità dilagante ed io stessa confesso, con mio marito, vedendo la città blindata ed in stato di assedio decidemmo di partire per un breve week end a Venezia e da li venimmo a sapere della  morte di Giuliani: fu un momento terribile. Come vede anch'io non sono stata di nessun aiuto per Genova e sono addirittura fuggita...ho voltato le spalle alla mia città.
La paura di parlare dell'argomento è tangibile soprattutto ora alla luce di quest'ultima sentenza che lava via le colpe.
Lo stato non si mette contro lo stato, è così no? Mi sembra di capire che questo è il punto fondamentale.
Leggerò volentieri il suo libro, la ringrazio moltissimo. Non potrò essere a Trento il primo di dicembre e mi dispiace molto.
Grazie a voi non mi sento sola in merito a questi interrogativi. La crisi ci mette in ginocchio e non c'è eppure più tempo per ragionare su questi argomenti scottanti e questo è grave.
Grazie per il vostro impegno.
Un abbraccio da Cinzia
Genova
Scritto da Cinzia e Ennio De Francesco   
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