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"Ma CasaPound può avere il 5 per mille?"
Sabato 17 Dicembre 2011 07:35

 

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Intervengono Pd e Idv: "Non si possono finanziare associazioni che alimentano l'odio". Il capo dell'organizzazione attacca Repubblica

di MARCO PASQUA

"Ma CasaPound può avere il 5 per mille?"

ROMA - Un appello ai parlamentari per revocare l'erogazione del contributo del 5 per mille nei confronti dei CasaPound Italia e un'interrogazione parlamentare per fare luce su un nucleo di protezione civile istituito dai "fascisti del terzo millennio". A pochi giorni dalla strage di Firenze 1, una parte del mondo politico continua a mantenere alta l'attenzione nei confronti dell'organizzazione romana. E ad avanzare proposte. Dalla richiesta di chiusura (rilanciata ieri da Rifondazione Comunista e Idv), a quella di revoca di una delle fonti di finanziamento del movimento ispirato ai valori fascisti.

Oltre agli introiti che derivano, ad esempio, dalle attività commerciali (quali pub e ristoranti), i militanti neri capeggiati da Gianluca Iannone fanno parte di quelle associazioni che possono beneficiare del 5 per mille. A sollevare la questione di opportunità è Cristiana Alicata, giovane militante Glbt del Pd, membro della direzione regionale del Pd laziale. "Bisogna rivedere le norme di selezione delle associazioni che ricevono il 5 per 1000 - spiega, rivolgendo un appello a tutti i parlamentari affinché intervengano sul presidente del consiglio - Dopo i recentissimi atti di violenza perpetrati da alcuni esponenti e simpatizzanti di CasaPound è necessario che il Paese capisca come fermare questa violenza gratuita di matrice ideologica, fascista e razzista". Per questo, dice, il

governo Monti deve dare "un segnale forte escludendo tutte quelle associazioni che divengono luogo in cui proliferano l'odio e la violenza contro i diversi. Non basta, ma è un piccolo segnale di cosa vuole essere e diventare l'Italia".

Appello che viene raccolto dal segretario romano del Pd, Marco Miccoli: "È tempo di dare segnali chiari e inequivocabili perché la battaglia contro il razzismo, il fascismo e l'omofobia, visti anche i recenti avvenimenti, deve essere una battaglia di tutti, delle istituzioni in primo luogo. È aberrante che un'organizzazione come CasaPound possa usufruire di sovvenzioni come il 5 x 1000. Noi siamo dell'idea che tutti i luoghi che alimentano, con le loro iniziative, l'odio razziale e la violenza fascista debbano essere chiusi e non debbano avere possibilità alcuna di essere finanziati". A livello parlamentare, è pronto a intervenire Jean Léonard Touadì, del Pd: "L'accreditamento politico e istituzionale di cui gode CasaPound è grave. Chi si dichiara fascista del terzo millennio sta facendo apologia. La loro stessa esistenza in vita è anticostituzionale. La nostra Repubblica è nata dalla Resistenza, e la costituzione è chiara. Anche le complicità economiche di cui godono non sono tollerabili. Sono mesi che, come Pd, stiamo chiedendo al sindaco di revocare loro la sede all'Esquilino". Secondo quanto prevede l'Agenzia delle Entrate, il 5 mille è destinato agli enti di volontariato (ad esempio Onlus e associazioni di promozione sociale), enti di ricerca scientifica, di ricerca sanitaria, alle associazioni sportive dilettantistiche o alle attività sociali svolte dai comuni. Nel 2009 - ultimi dati disponibili - 15,4 milioni di contribuenti hanno permesso di distribuire, tramite le loro dichiarazioni dei redditi, 412 milioni di euro agli enti ammessi al riparto (di questi, 267,7 alle Onlus e al volontariato). E' dal 2008 che CasaPound ha assunto la forma associativa di promozione sociale, col nome di CasaPound Italia, regolarmente registrata. Invece, non risulta ancora ufficialmente registrata una delle sue ultime emanazioni: una speciale unità di Protezione civile, che ha recentemente prestato soccorso nei territori liguri colpiti dall'alluvione. Divisa giallo-blu, una Salamandra incollato sul petto e la dicitura "gruppo di protezione civile CPI". Durante le loro esercitazioni espongono la bandiera con la tartaruga, simbolo di CasaPound. A oggi, secondo quanto risulta dagli elenchi nazionali e regionali depositati presso il Dipartimento della protezione civile, la Salamandra non è registrata e non può quindi accedere a tutte le tutele previste dalla normativa vigente. Un passaggio non obbligatorio (un gruppo di cittadini può decidere di organizzarsi autonomamente e prestare soccorso in aree colpite dalle calamità naturali, senza che nessuno glielo vieti). Complessivamente sono 4000 le organizzazioni regolarmente registrate presso gli elenchi nazionali. Recentemente hanno anche fatto partire alcuni corsi di primo soccorso, all'interno degli "spazi non conformi" (solo a dicembre ne sono previsti 4 nella 'RockaForte", a Bolzano).

Un'attività sulla quale vuole far luce Stefano Pedica, senatore dell'Italia dei Valori. "La Salamandra non risulta registrata presso la Protezione civile: è certamente un fatto anomalo - dice Pedica - Bisogna fare chiarezza sull'utilizzo dei loghi della protezione civile. In ogni caso presenterò un'interrogazione parlamentare e, qualora dovessi ravvisare gli estremi di un reato, sono pronto a denunciarli alla magistratura". Sulla loro pagina Facebook, che conta oltre mille iscritti, i responsabili della Salamandra spiegano la loro missione: "La Salamandra è un gruppo animato dalla volontà di agire per il bene dell'Italia, nei momenti di maggiore difficoltà e rischio. Siamo presenti in tutte le regioni e ci dedichiamo a tutte le attività che possono dare un sostegno alle popolazioni colpite da disastri o calamità. Ci occupiamo anche di corsi di formazione e prevenzione, solidarietà sociale e molto altro".

Da CasaPound, intanto, arriva una replica a Repubblica, in relazione agli articoli e ai video pubblicati dal sito del quotidiano: "'Repubblica non si smentisce e dopo l'osceno articolo di ieri 3 sul 'doppio volto di CasaPound persevera nella sua grossolana opera di disinformazione e mistificazione con la pubblicazione del video 'CasaPound: tra attività e fascismo'. 4Si tratta in realtà di un video ufficiale di propaganda di CasaPound Italia - spiega Iannone - in cui sono state tagliate le immagini considerate troppo positive, in particolare quelle riguardanti cultura, sport e solidarietà, e inserite non senza una certa malagrazia immagini che riguardano altri gruppi. Un modo come un altro per alimentare confusione e allontanarsi sempre più dalla verità e dalla capacità di rappresentare le cose, nel bene o nel male, per quello che sono''.

Scritto da Quotidiano La Repubblica   
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