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Il Futuro è la Pace
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Un punto di riferimento
Lunedì 26 Dicembre 2011 20:34

sabina20rossa20teatro20verdi

Caro Mario,

da te ho sempre molto da imparare. Faccio molta fatica a starti dietro...a stare dietro ai tuoi ritmi ed a stare dietro alle tue profonde considerazioni. Manca il tempo perchè ho un lavoro che sto perdendo, un altro lavoro da cercare...la mia famiglia con mio marito ed il nostro bambino e la mia famiglia di origine da accudire.

 

Quando però riesco a trovare un attimo per leggere le tue mails mi sento finalmente me stessa grazie alla condivisione che mi regali.

Cercavo da anni qualcuno che la pensasse come me ma non speravo di trovare qualcuno che si battesse così attivamente e seriamente in questa direzione.

La mia conoscenza storica è piena di lacune ma le mie idee combaciano con quelle di Memoria Condivisa. Quando si trova qualcuno che la pensa come te su questioni delicate e lontane dalla mentalità comune, allora si apre un mondo nuovo: un mondo di speranza.

Come spesso mi hai detto il Sogno non ce lo leva nessuno ed aggiungo anche la Speranza. Non sono Sogni e Speranze chiusi un cassetto ma azioni e idee da concretizzare grazie al tuo costante impegno che non hai mai smesso di dimostrarmi in questi sei mesi di reciproca amicizia.

Ti sono profondamente grata per avermi fatto scoprire questo mondo. E sono grata a Guido Rossa che è stato il tramite che ci ha fatto conoscere. Ricordi? Ero andata ad un convegno della settimana dei diritti qui a Genova la scorsa estate. C'erano Giancarlo Caselli e Sabima Rossa per la presentazione del Libro Il Brigatista e l'operaio di Giovanni Bianconi. Quella sera navigai su internet in cerca di informazioni su Sabina ed approdai a Memoria Condivisa: ti scrissi subito. Scrissi anche a Lei.

La storia di Guido Rossa e Sabina ha fatto parte della mia infanzia ed era storia anche della mia famiglia perchè mio padre era operaio in quegli anni all'Italsider. Ricordo i suoi silenzi la sua tristezza e la sua ansia. Ricordo di aver letto più volte nel suo sguardo la paura. Ero piccola e non riuscii a chiedergli nulla. Pochi anni fa quando mio padre era ormai molto malato e trascorrevo tutto il mio tempo libero con lui mi capitò di leggere il libro di Sabina Rossa. Andai subito a chiedere a mio padre una testimonianza diretta di quel periodo. Fu un dialogo intenso in cui capii che mio padre non era un coraggioso, no non lo era assolutamente. Era però una persona che condivideva in pieno il pensiero di Guido Rossa. Era allineato a lui e sicuramente era dalla sua parte. Ed io, cresciuta in quella famiglia, ho respirato e fatto mio quel pensiero, quello schieramento.

Ti ho raccontato molte volte questa storia ma mi fa piacere ripetertela perchè intanto la ripeto a me stessa, perchè ho rispetto di Guido Rossa e dell'impegno di sua figlia Sabina, perchè questa storia mi ha permesso di conoscerti.

Ti auguro giorni sereni circondato dalla tua famiglia e momenti di pura felicità accanto al tuo nipotino.

Cinzia

Cara Cinzia,

rispondo alla tua bellissima lettera, alle tue parole ricche di sentimento e di considerazione per la passione che metto nelle cose che faccio. Il Paese sta vivendo una crisi epocale, il passaggio da un lungo periodo di relativo benessere ad una crisi dagli esiti sconosciuti ed ignota ai più. Per la prima volta avvertiamo che risalire la china non sarà facile, l'enorme debito pubblico, l'aver vissuto al di sopra delle nostre possibilità è la realtà con la quale dobbiamo tutti misurarci. La perdita del lavoro per moltissimi è un dramma che consuma, che piega la schiena, ci manca il futuro, quel futuro che permise a noi alla fine di trovare la strada giusta. Non mi arrendo, non accetto il comportamento di quanti occupano posti di responsabilità al sol fine di soddisfare le proprie esigenze. Il dramma è l'autoreferenzialità che distrugge la condivisione di un progetto, di una storia, qualunque essa sia. Qualche anno fa quando scrivevi ad un uomo politico, la risposta era assicurata, oggi non più, un muro di gomma separa le nostre richieste, le domande restano senza risposta. Dobbiamo ripensare e capire come smuovere le coscienze, come riportare in dietro l'orologio e ritrovare la convivenza civile di una volta. Il passato aiuta a capire, non penso si tratti solo di uomini coraggiosi come Rossa, c'è molto di più, erano persone al sevizio di tutti, che operavano per il bene comune, basta leggere le carte, le cose che scrivevano e ci rendiamo conto della normalità della semplicità dei loro ragionamenti. In un convegno a Pisa, chiesi a Rita Borsellino come mai non furono prese tutte le precauzioni possibili per salvare la vita a Paolo,un mese prima era stato ucciso Falcone, la risposta fu: Paolo scelse di fare il magistrato,di servire lo Stato, quello Stato che avrebbe dovuto proteggerlo e che non lo fece perchè infiltrato dai servizi segreti deviati.Sabina, come giustamente hai scritto, è un punto di riferimento;spesso mi rivolgo a lei la quale fa tutto il possibile per darmi una mano, mi aiuta ad andare avanti a non arrendermi, a non darla vinta a tutte le persone che remano contro, che non si rendono conto che la nostra è passione civile,impegno a continuare la strada che ha molti fu preclusa dalla violenza del terrorismo, è non è violenza ancora oggi il muro di gomma che spesso le Istituzioni frappongono alla domanda di giustizia, di legalità, di rispetto delle regole?

Mario

Scritto da Cinzia   
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