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LA GOMORRA DELLE DOLOMITI
Venerdì 06 Gennaio 2012 10:28

Si lamentano gli ampezzani,Cortina è come sparare sulla Croce Rossa, ieri sera abbiamo avuto la possibilità di guardare in televisione i volti e i personaggi che frequentano Cortina, si commentano da soli. Non basta l'opulenza sfacciata e becera, il costo di una camera a notte di 500 euro, la vergogna è che con la presenza degli Agenti delle Entrate i negozi hanno emesso rispetto allo stesso giorno dello scorso anno il 400% in più di scontrini fiscali. Non basta che la crisi non li ha nemmeno sfiorato, non basta che sono una Regione a Statuto speciale e pertanto godono di tantissime agevolazioni, in più evadono il fisco in modo esponenziale, cosa sanno gli ampezzani del disastro economico che attraversa l' Italia, loro non si sentono italiani e pertanto si sentono autorizzati a non pagare le tasse.
L'articolo di Merlo è un affresco, una grande foto, che non ha bisogno di essere spiegata, rivedi la Costa Smeralda, la Piazzetta di Capri, Taormina... l'Italia ricca che chiannie e fotte, l'Italia di proprietari di Farmacie, dei Notai, dei professionisti, degli specialisti con parcella da sempre esentasse. Grazie Francesco per averci fatto ancora una volta  sorridere anzichè piangere...

merlo

Tutti evasori a Cortina / LA GOMORRA DELLE DOLOMITI

By Francesco Merlo | la Repubblica | 5 gennaio 2012

Tutti abbiamo pensato che fosse un esorcismo e invece il diavolo a Cortina c'è per davvero. Al punto che ora si può anche ridere a crepapelle  davanti a quel battaglione di suv guidati da nullatenenti, e sono maschere comiche le finte precarie con le pellicce, il colbacco, gli zigomi puntellati  e i labbroni di botulino. L'agenzia delle entrate ha insomma scoperto che Cortina  è la sola città  del mondo dove i disoccupati hanno tutti la carta oro dell'American express.

E' stato infatti accertato che a Cortina i ristoratori dichiarano sino a trecento volte meno di quel che realmente incassano, i commercianti di beni di lusso quattrocento volte meno, i baristi il 40 per cento in meno, e i proprietari di suv, denunziando  un massimo di trentamila euro l'anno, non guadagnano abbastanza soldi per comprare l'auto che possiedono e non si possono permettere neppure di fare il pieno.

E se si leggono i verbali dell' agenzia delle entrate si apprende che questi 'tartassati di Cortina'  somigliano ai leggendari lestofanti del contrabbando dei tempi d'oro. Tutti come don Masino Spadaro che sostituiva l'acqua benedetta  dentro le statuine della Madonna di Lourdes con il cognac e beccato alla frontiera esclamava: <bih, miracolo fu!>

Purtroppo però c'è poco da ridere ed è  anche meglio trattenere l'indignazione. E' soprattutto in questi momenti che bisogna ragionare. Cortina come metafora, direbbe Sciascia, ci aiuta a capire infatti il nostro vero problema: in Italia sono i furbi a fare classe dirigente e non importa che si tratti di capitani di industria o di leader politici, di protagonisti della vita sociale o di anonimi commercianti o ancora di direttori generali o sconosciuti ricchi di vario genere. Da Cortina arriva la conferma di tutti i pregiudizi sull'Italia che non riesce ad essere moderna perché è il Paese dell'illegalità diffusa, il Paese dove è sempre vero che a pensar male ci si azzecca sempre.

Questa retata tributaria infatti non è stata quel peccato di polizia politica che molti avevano denunziato e, tra loro, improvvidamente anche  il comandante della Finanza di Belluno. Certo, è vero che lo Stato e questo governo rischiano di trasformare la pressione fiscale  in oppressione fiscale e di interpretare il ruolo odioso  del cerbero, del minosse, del catone, del fustigatore e del secondino. Ma si rimane di sasso scoprendo che a Cortina  si concentra davvero l'Italia che non paga dazio, l'Italia senza il biglietto che mai farà patto con lo Stato, mai prenderà da sé la decisione  di onorare le tasse almeno in tempo di crisi, che sarebbe al tempo stesso una confessione e un perdono, un amen, un ite missa est con una previsione di introito per lo Stato alla voce "recupero evasione".

Attenzione: questa di Cortina non è l'Italia dei consumatori distratti che vanno sempre di corsa dal bar all' ufficio, dal panettiere all' ortolano e trattano gli scontrini fiscali come coriandoli di cartuzze  che finiscono nei taschini e nei portafogli, biglietti di carta che somigliamo a un vestito di ferro. Né questa di Cortina è l'Italia che si arrangia e arrotonda con la piccola illegalità, non i vecchietti in nero, i sopravvissuti del boom economico che si davano da fare in tutti i modi e mai si fidavano dello Stato che era ancora quello dell'otto settembre, del privilegio sbracato e dell'ingiustizia di classe, non i piccoli esercenti e gli ambulanti del Sud, i meccanici, i venditori senza licenza con la casetta abusiva e sanata.

A Cortina c'è invece l'Italia ricca che sempre 'fotte' il prossimo. In una sola boutique di lusso hanno trovato merce  del valore di 1,6 milioni di euro senza alcun documento fiscale. Come si vede siamo ben oltre l' illegalità dei mercati ambulanti di Bari e di Palermo.

Così è dunque ridotta la città del prestigio sociale e dell'incanto di natura, la città delle leggendarie feste esclusive e delle lunghe passeggiate d'autore, la città dove lo scià di Persia veniva fotografato in tenuta da sci e dove si rifugiava Gianni Agnelli, la città che fu scuola di accoglienza e di cultura alberghiera, la città delle nostre consuetudini cosmopolite. Oggi Cortina è degradata a negozio dei negozi, passerella degli orrori, avamposto del generone romano e del peggiore brambillismo di Milano, il cafonal da rotocalco che si autocelebra nella compiaciuta volgarità del sito Dagospia, l'Italia che evade le tasse ed è orgogliosa di evaderle anche perché esiste una scuola di economisti e di pensatori vari che difende questa sua evasione come frontiera di libertà: l'individuo contro lo Stato, l'anarcoliberismo, il turbocapitalismo...

E speriamo che  adesso ci ragionino le persone per bene d'Italia su questa Cortina che è ormai più torbida della Valle dei Templi. Certo, nessun riccastro penserà mai di realizzare sulle Dolomiti una casa abusiva come ad Agrigento farebbero anche nel tempio di Giunone. Ma Cortina è peggio. Quella è un'Italia povera che  vive di espedienti questa è la capitale dell' evasione spavalda, della ricchezza miserabile perché ostentata e clandestina che rischia di legittimare l'eversione latente che c'è in ciascun italiano, Cortina come cuore della dissoluzione di classe, il paradiso degli evasori,la Gomorradelle Dolomoti che giustifica tutte le altre Gomorra d'Italia, le altre Cortina d'Italia. Pensate all'illegalità diffusa di Napoli e a quella di Cortina: Napoli è, Cortina è diventata. Napoli è l'ex capitale marginale e Cortina è la nuova capitale della truffa d'alto bordo. Napoli sta ai margini per sventura e Cortina per ventura, per scelta: stare ai margini nel senso di non farsi beccare, fuori dall'occhio.  Solo adesso si capisce  il fiasco di 'Vacanze di Natale a Cortina': la realtà dell' ultima vetrina d'Italia è molto più comica e al tempo stesso più volgare di qualsiasi film dei  fratelli Vanzina. Cortina è il cinepanettone andato a male.

 

15 Commenti

giorgio piermaria on 5 gennaio 2012 at 12:49.

Francesco Merlo,
oggi è uno di quei giorni in cui, leggendo il suo articolo, penso di essere contento di essere italiano.
Mi spiego meglio: le sue sono parole che sento nel profondo e che tanti connazionali spero possano condividere.
Viva i giornalisti con la schiena dritta!!!

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adriano on 5 gennaio 2012 at 15:40.

Mi meraviglio che uno che si definisce giornalista non approfondisca le notizie ma si permetta di dare dei giudizi così pesanti basandosi su un comunicato stampa dell'agenzia delle entrate, quindi parte in causa. A parte i modi che hanno avuto, ragazzi appena usciti dalle scuole che con un tesserino si credevano Tex e spadroneggiavano nei locali dove sono stati, grandissima parte delle cose dette non è reale. Il gioielliere, mio conoscente , aveva si 1 milione e passa di gioielli, ma in conto vendita e perfettamente dettagliati e dichiarati. La maggior parte degli esercizi avevano avuto un incremento, ma dovuto solo all'aumento fisiologico. POer quanto riguarda la balla dei suv e di quelli che dichiarano 30 mila euro è ora di finirla con questa caccia alle steghe. Se uno comepar un'auto oggi, ha una azienda in attivo e un'altra in passivo o, se nell'anno precedente ha fatto investimenti nella azienda quasi pari al ricavato, è logico che la sua dichiarazione sia a quei livelli. Se questi sono i giiornalisti.... beh, capisco perchè l'Italia è ridottain questo stato...

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nicola on 5 gennaio 2012 at 15:55.

Francesco Merlo,
e chi è? Io non lo conosco, sarà anche un giornalista famoso, ma ciò che si evince dall'articolo è che probabilmente vorrebbe essere invitato nei "salotti di Cortina" e far parte di quel mondo che tanto disprezza... Il tipico giornalista che esibisce il tesserino "stampa" e pretende di entrare gratis ovunque!
E' chiaro che questo tizio non conosce Cortina, ma parla per sentito dire, per luoghi comuni. E' bello vedere come il 300% (riferito agli incassi dei ristoratori), in questo articolo, diventi 300 volte, (non sarà un genio in matematica ma lo è sicuramente nel gonfiare le notizie), il capitano della guardia di finanza di Cortina diventa il comandante di Belluno, ecc..
Prima di parlare faccia un salto a Cortina e scoprirà che è fatta di tanta brava gente che lavora duro e paga le tasse, per se e per mantenere tutta la parte dell'Italia che di lavoro lavoro e onestà non ha mai sentito parlare!

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Milena on 5 gennaio 2012 at 16:43.

Io direi che questi commenti piccati potreste pure risparmiarveli, vi hanno preso con le mani nel sacco almeno abbiate il buon gusto, se non di chiedere scusa, di tacere. Ed imparate l'italiano prima di giudicare un giornalista di spessore che fa il suo lavoro e commenta lo stato d'animo degli italiani onesti, quelli che le tasse le pagano sempre e non possono permettersi un macchinone dichiarando 30 mila euro (nemmeno dichiarandoli un anno sì ed uno no). Su una sola cosa non sono d'accordo con Merlo:non c'è tutta questa differenza tra i piccoli e i grandi evasori. Ciò che ci manca e la cultura della legalità, anche quella delle piccole cose, senza la quale non saremmo mai un paese veramente europeo.

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luca on 5 gennaio 2012 at 19:03.

certo che se dobbiamo appellarci ad un uso improprio dell'italiano per dover indicare un commento che non ci aggrada, siamo proprio dei poveri ignoranti (vedere commento di @milena). per quanto mi riguarda un giornalista "di spessore" dovrebbe riportare la realtà delle cose, e non solo una versione che "segue la moda del momento". ma cosa crede? che solo perché sono nato e cresciuto a Cortina devo automaticamente girare in SUV? che debba avere soldi a palate e che debba pure atteggiarmi da riccone che non dichiara il suo reddito?

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SydneyBlue120d on 5 gennaio 2012 at 17:31.

Sono sostanzialmente d'accordo con l'analisi, mi permetto quindi di segnalarne una di segno opposto, ma forse non così tanto come potrebbe sembrare:

http://www.chicago-blog.it/2012/01/05/operazione-cortina-il-lusso-alla-berlina-lo-stato-in-portantina/

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Piera on 5 gennaio 2012 at 17:57.

E' proprio vero agli italiani manca il senso civico, il principio di legalità, l'onestà. Quello che non paga è furbo, bravo intelligente, l'onesto che paga le tasse è il fessacchiotto. E i post dei cortinesi piccati qui sopra pubblicati ne sono una dimostrazione, vorrei fare una domanda ai leghisti: Che differenza c'è tra i cortinesi disonesti( non lo sono tutti) e i frequentatori disonesti (non tutti) di Cortina e i cittadini del sud Italia che non pagano le tasse? Io vivo in una roccaforte leghista Treviso per cui non sono di parte.

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Piera on 5 gennaio 2012 at 18:00.

Scusate dimenticavo volevo fare i complimenti al giornalista Francesco Merlo per la chiarezza dell'articolo, che così è capito da tutte le persone che, ovviamente, vogliono capire!!!

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Marco on 5 gennaio 2012 at 18:08.

A prescindere che qualcuno a lei signor Merlo dovrebbe spiegare la differenza tra trecento volte in più e trecento % del guadagno (credo ci sia una bella differenza che forse le è sfuggita). A prescindere anche che se il rapporto lo fa tra il 31 dicembre ed il 30 anche un deficiente sa che il giorno dei cenoni anche i panifici guadagnano in maniera esponenziale non solo a Cortina. A prescindere inotre che i proprietari di SUV vengono a Cortina in vacanza ma probabilmente sono suoi concittadini dunque è tutto da vedere dove sta di casa il torbido.
Vorrei farla ragionare, se questo non è difficile per lei, su tre concetti:
1) 80 finanzieri a Cortina: se c'è una giustizia territoriale quanti lo stesso giorno, quello dove per capodanno la gente spende ovunque, c'erano nel resto d'Italia ? Oppure erano tutti qua per ritorno d'immagine ? sa come è ... dopo una finanziaria che ha bastonato nuovamente i poveri bisognava far vedere di colpire i ricchi.
2) 80 finanzieri hanno preso nota di 250 targhe di suv: Non bastava un solo invio sul sito della motorizzazione civile ? Ne abbiamo pagati veramante 80 per fare il lavoro di un invio?
3) 80 finanzieri per i negozi, evasioni fino al 300 %. Risulta a me che non sono giornalista come lei ma ho avuto il buonsenso di informarmi che il negozio in questione è uno solo. Non crede che si torna al punto uno ? Bisognava creare l'immagine più che la sostanza ?

Mi tolga un'ultima curiosità signor Merlo. è vero come si dice in giro che voi giornalisti eravate preventivamente stati informati per essere pronti a darne notizia di tutto questo zelo finanziario ?

Firmato: Un Ampezzano che guadagna veramante meno di 30.000 euro al mese, non ha un SUV nemmeno di striscio, e sopratutto le tasse le ha sempre pagate.

Scritto da Blog di Francesco Merlo   
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