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La cultura dimezzata e l'inesistenza di un progetto di promozione nei "Quartieri di Milano"
Sabato 07 Gennaio 2012 17:14

Fondazione_Perini

- "La Fondazione Perini: 50 anni di solitudine ed emarginazione" – Il vento della cultura non è cambiato. Il Comune privilegia la cultura borghese centralistica e penalizza quella periferica.

Il Perini e la nuova frontiera della cultura

La Fondazione Carlo Perini celebra quest' anno il 50° anni nella trincea della "Nuova Frontiera della cultura" dell'area metropolitana Nord di Milano. Nessuno avrebbe scommesso un soldo, nel lontano 1962, sulla nostra longevità storica nel panorama culturale milanese. La nostra presenza non si è mai identificata con la cultura del piagnisteo o della semplice contestazione alle istituzioni, ma con l'elaborazione di progetti e proposte, studi e ricerche, attività svariate che decentrano l'eccellenza culturale nei quartieri e che valorizzano la cultura e la storia locale, anche quando gli enti locali non ne tengono in alcuna considerazione o faticano a comprendere il valore di promozione umana e sociale della nostra azione, o sono a distanze stellari del comune sentire del popolo dei quartieri.

E siamo qui presenti, con la nostra caparbietà scomoda, a svolgere il nostro dovere di presenza e di testimonianza per chiedere un cambio di indirizzo alla politica culturale milanese, non attraverso una promessa di "cambiamento del vento", che fa piovere dall'alto un indirizzo di progettualità culturale, ma rivendicando un coinvolgimento, che rispettando la nostra autonomia, promuova con l'Ente pubblico progetti specifici d'interesse culturale, valorizzando ed armonizzando le esperienze di associazioni volontarie presenti sul territorio in tre direzioni:

- promuovere e valorizzare dal basso le esperienze culturali presenti nei quartieri e non limitarsi a convocare esponenti della cultura borghese, in vista di spartizioni di contributi.

- dare identità storica e prospettive di sviluppo alle comunità locali.

- allargare l'orizzonte per riscoprire la cultura nascosta e " i luoghi della memoria, gli itinerari dei beni storici, artistici e culturali esistenti come ville, piazze, cascine, chiese, monumenti, strade, paesaggi e ambienti naturali... che pur costellano e rendono interessante il territorio.

***

La cultura di eccellenza anche nei quartieri di Milano

Esiste una mentalità che considera la cultura come parassitaria, non promotrice di "memoria identitaria" e non protagonista di sviluppo economico. Vorrei rispondere a due quesiti.

Il primo: esiste oggi un progetto valido per creare nuovi poli culturali nella Milano che cambia? E veramente cambiando il vento della "cultura"con la nuova maggioranza a Palazzo Marino?

Se si esamina la delibera di Giunta, al gran completo, del 30 dicembre, che ha erogato contributi al sistema culturale milanese di €. 4.162.540, risulta evidente che tale somma è stata interamente assegnata al mondo dello spettacolo e artistico, cinema e teatri, orchestre, festival e bande musicali. Solo 260.000 euro al sistema bibliotecario milanese, che ha una rete di servizio bibliotecario anche nei quartieri periferici della città. E' stata, sostanzialmente privilegiata la rete degli operatori culturali milanesi in rappresentanza della cultura borghese centralistica ed espertocratica. Sono stati negati modesti contributi a progetti minori degli enti culturali periferici, che pur svolgono un servizio di qualità fondamentale e che sono stati sfacciatamente discriminati ed esclusi dal contributo. Persino il sovrintendente del Teatro alla Scala, Lissner, dopo l'arrivo del contributo straordinario, ha promesso che, nel 2012, sarà meno sprecone e più rigido nei bilanci. Eppure bastavano solo €. 50.000,00 per compiere un atto di riconoscimento ad almeno 20 enti culturali, che vivono ed operano fra emarginazione e silenzio sul territorio dei Quartieri di Milano. I loro progetti non sono stati presi in considerazione, perché si continua a privilegiare l'alta cultura borghese e da salotto o la cultura di enti, che sono anche fabbriche di voti per un tipo di ideologia politica. Non esiste una cultura di serie A per il centro storico e la borghesia più o meno illuminata e una cultura di serie B per i quartieri popolari, che necessitano d' una progettualità decentrata di eccellenza sia al centro che in periferia.

Antonio Iosa – Presidente della Fondazione Carlo Perini

Scritto da Il Presidente Antonio IOSA   
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