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Colpevolisti versus innocentisti
Domenica 15 Gennaio 2012 17:17

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Richiesta respinta. La Camera dei Deputati lo scorso 12 gennaio ha rigettato l'autorizzazione di custodia cautelare in carcere ai danni di Nicola Cosentino. A Napoli nei confronti dell'esponente del Pdl è in corso un procedimento che lo vede indagato in veste di favoreggiatore del clan camorristico dei casalesi.

Il principio che sottace l'autorizzazione da parte del parlamento è quello del presunto fumus persecutionis; un atteggiamento quest'ultimo da parte dei magistrati tale da far presupporre l'inizio di un procedimento la cui unica ratio è l'attacco al potere politico al fine di sovvertirne gli equilibri democratici.

Il voto espresso dalla Camera non ha avuto nulla a che fare con quanto sovraesposto.

A far da padrone nella votazione sono state solo ragioni politiche piuttosto che ininfluenti convinzioni personali sulle presunte responsabilità penali dell'indagato. In estrema sintesi a parte alcuni dissidenti della Lega Nord, Montecitorio si è diviso come al solito tra innocentisti e colpevolisti. Per averne contezza basta riascoltare gli interventi che hanno preceduto il voto: nessuno o quasi che abbia avuto come unica argomentazione la presunta sussistenza del fumus persecutios.

Nicola Cosentino ha davvero favorito il clan dei casalesi? Non spetta di certo né ai giornali nè alla politica stabilirlo, unici deputati a farlo sono i magistrati.

Non condivido la linea politica di Cosentino, non posso di certo compiacermi dello scempio della mia terra causato dalla criminalità organizzata ma non accetto di rinunciare al rispetto delle regole sancite dal nostro ordinamento.

Lo spettacolo inverecondo degli applausi in aula alla lettura dell'esito della votazione esattamente come i latrati dei giustizialisti senza se e senza ma, oltre ad essere indice di barbarie democratica sono il sintomo di una sempre più diffusa ignoranza della Carta Costituzionale.

In quella sede non si doveva giudicare della colpevolezza o meno di Cosentino ma si trattava semplicemente di suggellare ancora una volta il sacro principio della divisione dei poteri.

L'ennesima occasione perduta per essere un Paese normale.

Raffaele de Chiara

www.ondanomala.org

Scritto da Raffaele de Chiara   
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