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Domenica 22 Gennaio 2012 17:05

foggia

I resti del mercato di Via Rosati a Foggia

E' da tempo che ci battiamo e denunciamo il grado di inciviltà raggiunto dalla citta di Foggia, un Comune e una Amministrazione che non hanno mai amministrato se non concesso licenze edilizie in quantità industriale da rendere Foggia una città dormitorio, migliaia e migliaia di vani costruiti, una fame di case che non si riesce a capire, non sappiamo chi sono gli acquirenti, vista la crisi economica e sociale nella quale versa la città. Le Municipalizzate dei servizi sono le più disastrate e indebitate d' Italia, l' AMGAS affidata ad un Amministratore unico è stata venduta ad una Azienda del Nord; 60.000 utenti, la gallina dalle uova d'oro, un gioiello costretta ad alzare bandiera bianca, spolpata, munta da tutte le parti ridotta ad una montagna di debiti da una classe politica indegna sotto tutti i punti di vista. Una Azienda con una storia di oltre cento anni, passata indenne ai furiosi bombardamenti angloamericani del luglio 1943, la città parzialmente distrutta ma non l' AMGAS che in brevissimo tempo riportò nelle case di Foggia il gas prodotto allora dal carbon koke. Avendoci lavorato per oltre 30 anni ebbi modo di conoscere gli uomini che la rimisero in sesto.

Di estate Foggia raggiunge e passa i 40°, quegli uomini furono costretti a lavorare in prossimità dei forni, i quali ogni ora dovevano essere riforniti del carbone necessario per riempire i gazometri. Ricordo alcune foto del loro vestiario intimo, intriso di sudore e sale si tenevano in piedi senza nemmeno essere indossati. Ho conosciuto da vicino i politici che di volta in volta l'hanno amministrata (disamministrata), ho osservato attentamente il loro cinismo, la gioia perché era arrivato finalmente il loro giorno, ne sanno qualcosa quelli della Lega Nord che quando erano all' opposizione le volevano privatizzare, una volta conquistate provate a privarli della mammella.

Gli uomini che salvarono l' AMGAS di Foggia sono tutti morti per cancro ai polmoni, al fegato e al pancreas, molti di loro non videro nemmeno la pensione.

Mario Arpaia

Foggia – La sezione fallimentare del Tribunale di Foggia ha depositato questa mattina il decreto con cui rigetta la richiesta di AMICA SpA di ammissione all'amministrazione straordinaria e dichiara il fallimento della società di proprietà comunale, nominando la dottoressa Mirna Rabasco curatore fallimentare. Ovvero, la stessa che si era occupata di accompagnare al fallimento anche Daunia Ambiente. Avverso questo atto "l'Amministrazione comunale sta valutando i termini per la presentazione del ricorso, avvalendosi del supporto di specialisti della materia e docenti universitari", afferma il sindaco Gianni Mongelli. FOGGIA — Sui banchi frutta e verdura fresca, pesce, latticini, sott'olio, salumi; a terra rifiuti, immondizia, scarti, buste, cassette e cartoni. Rifiuti del giorno prima rimasti per 15 ore, dalle 14 di mercoledì alle 6 di giovedì, per terra. Banchetto inaspettato per piccioni, gatti e cani randagi e chissà chi altro. Si è svolto senza le condizioni minime igienico-sanitarie il mercato giornaliero in via Rosati a Foggia, il più affollato dai foggiani. Le bancarelle ieri mattina hanno aperto in mezzo ai rifiuti. La strada, nella zona centralissima della città, mercoledì pomeriggio non è stata ripulita dal personale della società Amica spa in quanto poche ore prima era stato dichiarato il fallimento e non era ancora stata emanata l'ordinanza del sindaco per garantire la prosecuzione del servizio. E così nessuno ha comunque dato l'ordine di pulire comunque l'intera area. I vigili urbani mercoledì pomeriggio allertati dai residenti di via Rosati che la strada non era stata ripulita, si sono limitati a transennarla. Ma ieri mattina nessuno, né i vigili urbani, né gli ispettori della Asl Foggia (che si trova a pochi passi da dove si svolge il mercato ndr) hanno pensato di impedire agli ambulanti di sistemare le bancarelle. Nell'indifferenza e nell'impunità assoluta il mercato si è tenuto lo stesso affollato come sempre.

«Quando siamo arrivati la strada era un porcilaio. Abbiamo ammassato sotto i banconi i

rifiuti di ieri e abbiamo aperto» spiegava una fruttivendola. Ma forse era il caso di non aprire? «Dobbiamo lavorare, mica potevamo stare chiusi», hanno risposto quasi tutti. Qualcuno si è armato di ramazza e ha concentrato i rifiuti agli angoli dei banconi di vendita, molti hanno semplicemente fatto convivere i clienti tra mandarini e bucce per terra. Il curatore fallimentare di Amica, Mirna Rabasco si è insediata mercoledì pomeriggio e certo non poteva sapere che il mercato era in quelle condizioni. Ma i lavoratori, i capi turno, i funzionari lo sapevano che via Rosati non era stata ripulita. Perché non si è provveduto nelle prime ore della mattinata di ieri prima dell'apertura delle bancarelle? Stando a quello che spiegano in Amica il primo turno inizia alle 6, gli ambulanti al Rosati arrivano alle 5. Ma allora perché non è intervenuta la Polizia municipale per impedirne l'avvio delle attività? Perché non lo ha fatto la Asl dal momento che il «porcilaio» era stato sotto gli occhi di tutti? Via Rosati è stata ripulita solo ieri pomeriggio dai mezzi e dagli uomini della società comunale della nettezza urbana, quando le bancarelle hanno chiuso i battenti. Intanto infuria la polemica tra le forze politiche sul decreto di fallimento della società comunale.

«Il fallimento di Amica è la goccia che ha fatto traboccare il vaso dell'incapacità dell'amministrazione di centrosinistra che governa il Comune di Foggia, alla quale si deve il disastro dell'azienda», sostiene il consigliere comunale del pdl, Franco Landella. «Non sorprende la notizia del fallimento conseguenza di un'amministrazione senza programmazione», sostiene il segretario cittadino dell'Udc, Francesco Niglio che chiede «l'azzeramento dell'esecutivo». In realtà la giunta è stata azzerata lunedì scorso, prima del fallimento Amica. Il Psi, partner di maggioranza a Palazzo di città annuncia che bisogna «andare nella direzione della costituzione di nuova società solida». «Tocca alle forze politiche del centrosinistra assumere una maggiore quota di responsabilità rispetto all'innovazione del governo cittadino. Ma sarebbe opportuno anche un ripensamento della propria strategia politica da parte di chi, nel centrodestra, ha ordito trame romane ai danni di Amica e dei suoi lavoratori, per colpire il sindaco e oggi spera nell'intervento salvifico dei commissari prefettizi», sostiene la senatrice del Pd, Colomba Mongiello. Scritto da Antonella Caruso

Scritto da Antonella Caruso   
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