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Il Treno della memoria parte tra le polemiche
Domenica 05 Febbraio 2012 08:11

Treno_memoria

 TORINO - IL TRENO della Memoria è partito per Auschwitz fra le polemiche. Ieri mattina, alla consueta assemblea convocata al Teatro Regio, gli appelli alla Regione perché assicuri un finanziamento maggiore rispetto ai 50mila euro promessi sono stati numerosi. Oliviero Alotto, presidente di Terra del fuoco, ha usato toni accorati e invitato sia l' assessore regionale alla cultura Michele Coppola sia il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Placido a salire sul Treno per constatare il valore dell' iniziativa: «Continueremo ad insistere perché queste esperienze siano finanziate dalle istituzioni pubbliche. Partiamo nonostante tutto, non sapendo se riusciremo a coprire i costi di questi due viaggi che hanno coinvolto 1200 ragazzi piemontesi. Chiediamo che la Regione mantenga le promesse di arrivare ad un contributo di 100mila euro». Al Teatro Regio c' era il sottosegretario all' istruzione Marco Rossi Doria, che ha lodato l' iniziativa e ricordato che il ministero intende continuare a valorizzare iniziative di carattere storico come quella del Treno. Il sindaco Piero Fassino, sostituito dall' assessore all' istruzione Maria Grazia Pellerino, ha voluto ribadire il coinvolgimento della città: «Abbiamo valutato che il Treno della Memoria assume un valore storico, culturale e morale, soprattutto per le sue finalità formative e di crescita rivolte agli studenti». Il contributo è di 30 mila euro, chiarisce: «Un grande sforzo in questo periodo di grandi difficoltà economiche. Ci auguriamo che da parte di tutti, in primo luogo delle istituzioni, ci sia un impegno concreto analogo al nostro». La polemica più forte, in questo caso tutta all' interno del centrosinistra, arriva invece dal sindaco di Settimo Aldo Corgiat, il quale contesta le posizioni del compagno di partito Roberto Placido, da sempre critico nei confronti dell' iniziativa: «Si è voluta contrapporre in modo pretestuoso la ricerca storica e il Treno della Memoria. Queste e altre vicende dovrebbero aprire nel Pd una seria discussione e, se necessario, regole di confronto interno, capaci di isolare l' infantile protagonismo politico di chi utilizza incarichi istituzionali più per affermare primati personali e piccoli poteri di veto che per contribuire ad una più chiara e coerente iniziativa del Pd». - SARA STRIPPOLI

Scritto da Quotidiano La Repubblica   
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