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AL SINDACO DI BOLOGNA la Puglia ricorda Lucio Dalla
Domenica 04 Marzo 2012 15:53

Dalla

http://video.repubblica.it/dossier/morto-lucio-dalla/repubblica-sera-il-meglio-della-settimana/89496/87889

Carissimo Sindaco, la città di Bologna ha perso un cittadino illustre, un poeta, i poeti nascono uno ogni 50 anni. Dalla amava la Puglia, il nostro mare, il mare delle Isole Tremiti, il Sud assolato, la sua luce accecante. Cantava: Che cosa resterà di me? Del transito terrestre? Di tutte le impressioni che ho avuto in questa vita? Il ricordo, senz'altro la memoria, le cose che hai fatto e che saranno tramandate, cantava ancora Dalla... più si invecchia più affiorano i ricordi lontanissimi come se fosse ieri mi vedo a volte in braccio a mia madre e sento ancora i teneri commenti di mio padre i pranzi, le domeniche dai nonni le voglie e le esplosioni irrazionali e i primi passi, gioie dispiaceri...

Ha raccontato il nostro concittadino Renzo Arbore di aver tentuto sulle gambe Lucio Dalla, nella cittadina di Manfredonia dove l'estate passava le vacanze con la famiglia. La mamma di dalla faceva la modista, realizzava cappelli che metteva in una valigia e scendeva in Puglia a venderli presso le famiglie agiate. Manfedonia ha adottato Dalla, speso arrivava con la sua band e in piazza si esibiva in memorabili concerti. Ricordo di avelo fotografato alle Tremiti era sula sua barca, ursuto, sorridente, scrutava il mare come fanno i vecchi marinai...

Ci nascondiamo di notte

Per paura degli automobilisti

Degli inotipisti

Siamo i gatti neri

Siamo i pessimisti

Siamo i cattivi pensieri

E non abbiamo da mangiare

Com'è profondo il mare

Com'è profondo il mare

Babbo, che eri un gran cacciatore

Di quaglie e di faggiani

Caccia via queste mosche

Che non mi fanno dormire

Che mi fanno arrabbiare

Com'è profondo il mare

Com'è profondo il mare

E' inutile

Non c'è più lavoro

Non c'è più decoro

Dio o chi per lui

Sta cercando di dividerci

Di farci del male

Di farci annegare

Com'è profondo il mare

Com'è profondo il mare

Con la forza di un ricatto

L'uomo diventò qualcuno

Resuscitò anche i morti

Spalancò prigioni

Bloccò sei treni

Con relativi vagoni

Innalzò per un attimo il povero

Ad un ruolo difficile da mantenere

Poi lo lasciò cadere

A piangere e a urlare

Solo in mezzo al mare

Com'è profondo il mare

Poi da solo l'urlo

Diventò un tamburo

E il povero come un lampo

Nel cielo sicuro

Cominciò una guerra

Per conquistare

Quello scherzo di terra

Che il suo grande cuore

Doveva coltivare

Com'è profondo il mare

Com'è profondo il mare

Ma la terra

Gli fu portata via

Compresa quella rimasta addosso

Fu scaraventato

In un palazzo,in un fosso

Non ricordo bene

Poi una storia di catene

Bastonate

E chirurgia sperimentale

Com'è profondo il mare

Com'è profondo il mare

Intanto un mistico

Forse un'aviatore

Inventò la commozione

E rimise d'accordo tutti

I belli con i brutti

Con qualche danno per i brutti

Che si videro consegnare

Un pezzo di specchio

Così da potersi guardare

Com'è profondo il mare

Com'è profondo il mare

Frattanto i pesci

Dai quali discendiamo tutti

Assistettero curiosi

Al dramma collettivo

Di questo mondo

Che a loro indubbiamente

Doveva sembrar cattivo

E cominciarono a pensare

Nel loro grande mare

Com'è profondo il mare

Nel loro grande mare

Com'è profondo il mare

E' chiaro

Che il pensiero dà fastidio

Anche se chi pensa

E' muto come un pesce

Anzi un pesce

E come pesce è difficile da bloccare

Perchè lo protegge il mare

Com'è profondo il mare

Certo

Chi comanda

Non è disposto a fare distinzioni poetiche

Il pensiero come l'oceano

Non lo puoi bloccare

Non lo puoi recintare

Così stanno bruciando il mare

Così stanno uccidendo il mare

Così stanno umiliando il mare

Così stanno piegando il mare

Dalla-Tremiti

Non ci ha lasciati soli, le sue canzoni, le sue poesie, la sua musica continueranno ad attraversare la nostra anima e il nostro cuore.

Scritto da Mario Arpaia   
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