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Dell'Utri compra per 17mila euro i volantini Br sul sequestro Moro
Venerdì 30 Marzo 2012 07:31

dellutri

Il senatore del Pdl si è aggiudicato i 17 volantini stampati fra il 1974 e il 1978 messi

all'asta a Milano da Bolaffi. I parenti delle vittime: "Moro ucciso per la seconda volta"

Dell'Utri compra per 17mila euro i volantini Br sul sequestro Moro Marcello Dell'Utri con Silvio Berlusconi

Dell'Utri compra per 17mila euro

i volantini Br sul sequestro Moro

Le carte delle Br sul sequestro Moro

video

Dell'Utri si aggiudica i volantini delle Br per 17 mila euro

Autografi di Adolf Hitler, Barak Obama, di Saddam Hussein e Mussolini, Gabriele D'Annunzio, di Manzoni e Leopardi. E libri antichi di grande valore. Solo un lotto, però, all'asta di Bolaffi che si è tenuta a Milano poteva fare notizia, il numero 243: 17 volantini delle Brigate Rosse, tra i quali quello del 15 aprile del 1978 con l'annuncio della fine del 'processo' ad Aldo Moro e la sua condanna a morte. Partito con una base d'asta di 1.500 euro è subito salito a 17mila euro con un'offerta giunta al telefono dalla Biblioteca di via Senato, a Milano, quella di proprietà del senatore pdl Marcello Dell'Utri, suscitando le proteste dei familiari delle vittime del terrorismo.

L'asta alla Bolaffi SFOGLIA I volantini messi all'asta

Al telefono i responsabili hanno spiegato di avere convintamente partecipato all'asta in quanto la Biblioteca ha l'archivio sul Sessantotto (e gli anni successivi) più importante d'Italia. La giornata era iniziata con la dura presa di posizione di Giovanni Berardi, figlio del maresciallo Rosario Berardi ucciso dalle Br, indignato per il fatto che nessuna istituzione era presente per aggiudicarsi

i volantini e metterli così a disposizione della collettività. Una decina di poliziotti del Coisp - accompagnati dal consigliere comunale pdl ed ex poliziotto Carmine Abagnale, presente a Milano in via De Amicis quando il 14 maggio del 1977 venne ucciso l'agente Antonio Custra (la fotografia dell'autonomo che spara è diventata una triste icona degli anni di piombo) - hanno protestato giudicando l'asta un'azione da sciacalli.

Le polemiche erano iniziate già il 19 marzo scorso, quando era uscita la notizia dell'asta di Bolaffi con i volantini. Maria Fida Moro, figlia dello statista democristiano, l'aveva definita un'operazione di sciacallaggio, aggiungendo: "Fino a quando si abuserà della nostra pazienza sbeffeggiando il nostro dolore?". Maurizio Piumatti, amministratore della casa d'aste, prima di iniziare ha precisato: "Non pensavamo che quei volantini suscitassero tanta attenzione. Siamo dispiaciuti che qualcuno abbia interpretato ciò che per noi è routine come mancanza di rispetto nei confronti dei familiari delle vittime del terrorismo". La casa d'aste, che si era offerta ad aiutare le associazioni ad aggiudicarsi il lotto, ha quindi precisato che l'intermediazione sarà devoluta in beneficenza. I volantini sono stati dati a Bolaffi per l'incanto da un privato che li aveva trovati nel materiale per la discarica di una casa del popolo di Torino.

"Hanno ucciso Moro per la seconda volta", ha gridato Giovanni Berardi , he ha esposto l'edizione straordinaria della Gazzetta del Popolo con il titolo a nove colonne 'Hanno rapito Moro'. "Dovevano acquisirli le istituzioni - ha aggiunto - in questo modo calpestano la memoria di 500 morti e di oltre 5mila feriti. I terroristi adesso sono in parlamento, al Comune di Milano e al Comune di Torino. Questi documenti dovevano essere acquisiti dal ministero dei Beni culturali o dell'Interno". Berardi, che chiederà a Dell'Utri di mettere a disposizione della collettività tutti i volantini, ha quindi accusato: "Il nostro primo nemico è sempre stato lo Stato. Davanti a queste cose penso che alla fine hanno vinto gli ex terroristi con le loro cooperative e con le loro case editrici".

Scritto da Quotidiano la Repubblica   
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