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All' amico Antonio gli auguri di tutta l'associazione
Domenica 01 Aprile 2012 08:38

IOSA

Era Lunedì santo, quel lontano 1° Aprile del 1980, quando un commando delle brigate rosse compirono un'azione di rappresaglia terroristica, con un vile attentato, contro me e altri tre amici democristiani in via Mottarone, a Milano.

Fummo processati e gambizzati perché ritenuti colpevoli, dai rivoluzionari della colonna "Walter Alasia", dell'uccisione di quattro loro compagni terroristi, ad opera dei carabinieri, in via Fracchia a Genova, e dovevamo morire! Da allora sono passati 32 anni. Non avrei mai immaginato di campare ancora per tanto tempo, considerate la scampata condanna a morte e le disperate condizioni di salute in cui ero ridotto, come gambizzato più iellato d'Italia!

 

Ti trasmetto in file due capitoli tratti dal mio libro "Milano e gli anni del terrorismo" nei quali rievoco i tragici momenti del ricovero all'Ospedale di Brescia e dei successivi delicati interventi di microchirurgia per salvare gli arti inferiori dall'amputazione. Grazie a tali interventi, di alta specializzazione neurologica. Ho ripreso a camminare pur nella gravità delle sofferenze quotidiane nella deambulazione, a causa dell'ischemia muscolare e della plegìa che affliggono, permanentemente, la gamba e il piede sinistro. Da tale riflessione è nato l'impegno di comprendere anche il dolore e la solitudine delle vedove e degli orfani, che sono sati privati delle persone a loro più care, che hanno pagato con la vita l'attaccamento al proprio lavoro e al proprio dovere, sino a diventare eroi della "quotidianità".

Dal 1985 ho aderito e iniziato a collaborare con l'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo, fondata dall'indimenticabile amico Maurizio Puddu. Da allora è nato il mio impegno a perpetuare il "Dovere della memoria per non dimenticare " tutti i caduti per atti di terrorismo. Per quanto riguarda le vittime di Milano, grazie all'impegno del Comune di Milano, come coordinatore lombardo dell'Associazione Italiana Vittime del Terrorismo è stato possibile attuare proposte di dedicare siti cittadini, in memoria di coloro che sono caduti come vittime del terrorismo, con l'intitolazione di targhe, giardini piazze o vie. Tali percorsi didattici riscoprono i luoghi, ove sono stati uccisi cittadini innocenti per mano di terroristi assassini. Mi sforzo di fare conoscere e approfondire la storia sul terrorismo e lo stragismo e di educare i giovani alla legalità, alla non violenza, al rispetto della vita umana e a riconoscersi nei valori fondanti della Costituzione Italiana.

Ti ringrazio della tua amicizia e solidarietà. Gradisci i miei migliori auguri di Buona Pasqua nella gioiosa serenità familiare e goditi, altresì, lo spettacolo della natura nel tripudio del risveglio primaverile. Un abbraccio da

Antonio Iosa

Scritto da Mario Arpaia   
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