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Pro Patria senza prigioni, senza processi
Venerdì 06 Aprile 2012 10:42

11 aprile - Cervignano, Teatro Pasolini, ore 21.00

12 aprile – Udine, Teatro Palamostre, ore 21.00

uno spettacolo di Ascanio Celestini

suono Andrea Pesce

una produzione FABBRICA – in coproduzione con Teatro Stabile dell'Umbria

Ascanio

Transita anche per la nostra Regione per due repliche – l' 11 aprile sul palcoscenico della stagione di prosa del Teatro Pasolini di Cervignano (ore 21.00) e il 12 aprile a Udine, al Teatro Palamostre (ore 21.00), per la serata di chiusura della stagione di Akrópolis 12 - il capillare tour italiano del nuovo spettacolo Pro Patria di Ascanio Celestini, il narratore teatrale più poetico, con più seguito fra le platee teatrali e dalla presenza mediatica trasversale, su carta stampata, al cinema e in televisione.

Dando seguito al suo interesse per i temi e i momenti storici più emblematici nel nostro Paese - si tratti della Resistenza, del Dopoguerra, del tema del lavoro o della diversità mentale - Celestini si concentra in Pro Patria sul tema della privazione della libertà personale e getta uno sguardo di indagine libero da stereotipi sulla detenzione e la situazione di chi vive in carcere.

Riflessione ampia e circostanziata, la sua, anche questa volta narrata con voce "dal basso", di gente comune, di chi si è sentita passare addosso la Storia – e che arriva così a trattare un tema alto come la lotta per un ideale politico e chiama a raccolta tre momenti "rivoluzionari" della storia del nostro Paese, il Risorgimento, la Resistenza, le lotte delle bande armate degli anni Settanta.

Con gli agganci temporali fra epoche diverse tipici della sua arte affabulatoria, l'ironia e il gusto per il racconto fantastico e l'approfondimento storico, Celestini mette in corto circuito la storia di un detenuto di oggi e una figura storica e ancora discussa come quella di Giuseppe Mazzini. Riaffiora così la gloriosa avventura della Repubblica Romana che nella sua breve vita, dal febbraio al luglio del 1849, riuscì ad affermarsi come laboratorio di idee e crocevia di uomini di adamantina purezza civile. Quell'episodio vide il trionfo di idee allora sconfitte, ma destinate poi ad essere riconosciute e attuate: il risorgimento repubblicano, il suffragio universale maschile, la riconsegna al popolo dei beni ecclesiastici. Tramite una galleria di personaggi chiave dell'Unità d'Italia, Carlo Armellini, Aurelio Saffi, Goffredo Mameli e soprattutto Giuseppe Mazzini, il racconto rievoca una sorta di Woodstock ottocentesca, come dice Celestini, che qui tributa un rispettoso omaggio ai grandi padri della patria, ma non manca di guardare al nostro presente e alla sua imperfetta democrazia.

Cento minuti di racconto serrato e avvincente, su un palco che si trasforma in un piccolo prato artificiale dove va in scena la prova di un discorso. Un banchetto rosso tra un palco verde e un fondale bianco. Su quel banchetto un detenuto condannato all'ergastolo sta scrivendo un discorso importante che gli permetta di rimettere insieme i pezzi della propria storia, ma anche di una formazione politica avvenuta in cella attraverso i libri che l'istituzione carceraria gli consente di consultare. E allora, per farlo, chiede aiuto a Mazzini...

info e prevendite:

Cervignano, Teatro Pasolini, piazza Indipendenza 34, tel. 0431.370273, apertura il martedì, mercoledì e venerdì, ore 16.30-18.30, giovedì e sabato ore 10.00-12.00.

Udine, Teatro Palamostre, piazzale Diacono 21, da martedì a sabato 17.30 - 19.30, tel 0432.506925. (la biglietteria rimarà chiusa sabato 7 aprile per le festività pasquali)

Scritto da ASCANIO CELESTINI   
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