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"Non lavate questo sangue"
Domenica 22 Aprile 2012 15:46

raffa_es

"La più grave violazione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale" Così Amnesty International ha definito l'abominio che le forze dell'ordine compirono il 21 luglio del 2001 presso la scuola "Diaz" di Genova. Nella città ligure era in corso il G8 e serviva "una lezione" a tutti quei manifestanti pacifici e non che avevano messo a soqquadro la città. Una "macelleria messicana" fu definito da uno dei partecipanti alla spedizione lo scempio di sangue ed arti rotti posto in essere dalla polizia all'interno della scuola. Seguì la "deportazione" di alcuni fermati all'interno della caserma "Bolzaneto". Nonostante fossero ancora feriti dalla botte prese in precedenza, i manifestanti furono torturati e vessati dalle forze dell'ordine. Bottiglie molotov ed armi improprie furono introdotte dagli stessi poliziotti all'interno della scuola per giustificare l'assalto. Il film "Diaz" con la regia di Daniele Vicari racconta la devastazione di Genova e l'obbrobrio della violenza di Stato che ne seguì.

G8_Genova

Pietrificato sulla poltrona del cinema ho assistito alla barbarie raccontata in maniera egregia dal regista. Il tonfo dei manganelli che spezzavano ossa e fracassavano crani, il rosso vermiglio del sangue che sgorgava a fiumi sul pavimento, le umiliazioni subite a Bolzaneto da una donna. La manifestante "deportata" assieme ad altri e denudata chiedeva un assorbente per contenere il proprio sangue mestruale, ricevette in cambio sudici fogli di giornali tra i lezzi e le risa di "bestie" di ambo i sessi; poliziotti e carabinieri che avevano giurato fedeltà alla Repubblica e alla sua Costituzione.

Non che non avessi mai saputo nulla di quello che avvenne in quei giorni a Genova, in questi anni ho divorato pagine di giornali e letto di tutto, ma nulla è più realistico e forte delle immagini.

Al termine della proiezione mentre sullo schermo scorrevano i numeri di quella barbarie, la mente incontrollata è andata a tutte le volte in cui ho litigato quasi con membri delle forze dell'ordine e loro simpatizzanti per i metodi poco ortodossi che sovente si usano nelle caserme e nelle carceri nostrane. "Mele marce", " è sempre avvenuto e sempre avverrà", "in fondo sono loro a cercarselo" sono le risposte che più spesso mi hanno fornito e dinanzi alle quali oggi più che mai mi indigno. Credevo, prima di entrare in sala, che 11 anni potessero bastare per riappacificarmi con la storia ma mi sbagliavo. Ne sono uscito più sdegnato di prima.

g8_la_macelleria

Hanno saccheggiato una città, distrutto cose, demolito i simboli di un capitalismo becero che ingrassava e continua ad ingrassare sempre più i ricchi a discapito degli ultimi della terra. In cambio da uno Stato che si professa democratico hanno ricevuto la morte, Carlo Giuliani; i tonfa, coloro che dormivano alla Diaz; le torture, gli sventurati di Bolzaneto.

Raffaele de Chiara

www.ondanomala.org

Scritto da Raffaele de Chiara   
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