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Dobbiamo gridare più forte!
Martedì 24 Aprile 2012 16:40

Disastro

Non sono state tenute in debita considerazione le risultanze di una perizia geologica, non sono stati previsti adeguati sistemi di controllo, si è affidata la gestione dell'impianto a personale non competente, in autunno l'impianto non fu svuotato dell'acqua, come sarebbe dovuto essere per evitare i danni del ghiaccio, e infine l'idrovalvola, danneggiata dall'azione del ghiaccio, fu sommariamente riparata utilizzando del mastice inadeguato. L'acqua fuoriuscita dall'impianto di irrigazione provocò uno smottamento che travolse un treno in transito: 9 morti e 28 feriti, era il 12 aprile del 2010.

Le accuse contenute nell'avviso di conclusione indagine per il disastro ferroviario della val Venosta, rese note in questi giorni dalla Procura della Repubblica di Bolzano, sembrano ricopiate dalla sentenza di condanna per il disastro di Stava e, qualora dovessero essere confermate in giudizio, potremo parlare per questo disastro di una vera e propria copia conforme della catastrofe della val di Stava.

E se è vero che anche lo smottamento lungo il canale di irrigazione sopra Marlengo vicino a Merano, avvenuto il 4 aprile dello scorso anno, è stato dovuto alla perdita di una conduttura dovuta a mancata manutenzione, è evidente che l'utilizzo imprudente dell'acqua per scopi economici è continuato, e pare continui anche nella nostra regione, malgrado il disastro di Stava, malgrado il disastro del 24 agosto 1987 in val Martello, malgrado il disastro del 12 aprile 2010 in val Venosta.

Dobbiamo gridare più forte. Quanti hanno potuto assistere alla rappresentazione teatrale "Stava 19 luglio" messa in scena dal GAD di Trento su testo di Luisa Pachera non hanno certo dimenticato quell'urlo, gridato a squarciagola da tutti gli attori nel momento in cui si chiude il sipario.

Dobbiamo gridare più forte, perché i disastri dovuti a incuria, negligenza, approssimazione e superficialità nell'uso dell'acqua per scopi economici continuano purtroppo a ripetersi così come continuano a ripetersi i comportamenti colposi, attivi e omissivi, che hanno portato all'uccisione, il 19 luglio 1985, di 268 fra uomini, donne e bambini.

Rimane comunque la speranza che grazie anche all'attività della nostra Fondazione Stava 1985 Onlus, che le sono valsi anche il prestigioso premio internazionale Alexander Langer, grazie ai numerosi progetti e agli strumenti informativi e formativi si riesca a creare nelle nuove generazioni quell'atteggiamento di rispetto per il territorio e quella coscienza delle proprie personali responsabilità che sono presupposto indispensabile per evitare il ripetersi di disastri analoghi.

Ma "dobbiamo gridare più forte"! Aiutateci a gridare più forte! Sostenete con un'offerta, o anche solo con il 5 per mille dell'Irpef, l'attività della Fondazione Stava 1985 Onlus.

La Fondazione Stava 1985 è un'organizzazione non lucrativa di utilità sociale Onlus. Opera grazie al nostro impegno di volontariato e al vostro sostegno economico.

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- e apporre la propria firma nello stesso riquadro.

Il 5 per mille dell'Irpef verrà versato automaticamente alla Fondazione Stava 1985 Onlus.

Un grazie di cuore per il Vostro sostegno.

Graziano Lucchi

presidente Fondazione Stava 1985 Onlus

 

Scritto da www.stava1985.it   
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