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Il CEV: la politica dal volto umano
Giovedì 10 Maggio 2012 09:45

Cevenini

...ricordare a tutti che la politica può anche essere un amore, una risorsa umana, una rete di solidarietà, un orizzonte di civiltà. Che è un bisogno primario dell' uomo, che non può restare a lungo inappagato. Che la salvezza dei singoli e della società non sta nell'antipolitica ma, ancora una volta , nella politica.(c.galli)

Eravamo a Roma al Quirinale per la Giornata nazionale in ricordo delle Vittime  del terrorismo e dello stragismo,  abbiamo appreso la notizia direttamente dal Ministro degli Interni  Anna Maria Cancellieri ex Commissario al Comune di Bologna.  Ho conosciuto Maurizio Cevenini su Facebook, sapevo della sua notorietà a Bologna, tutti ne parlavano benissimo , lo si vede nella foto, il sorriso da ragazzino, lo immagino in una partita di pallone, sicuramente la persona alla quale passeresti sempre la palla. Trovate un volto di un politico così bonario e gioioso, se una immagine come si dice vale più di mille parole, ebbene questa immagine è una di quelle. Senza scomodare De Amicis, una di quelle persone che  più le conosci e più le vuoi bene, il Garrone della situazione, come dicono in molti a Bologna il Dall'Ara della politica. Se ne vanno  per prima i migliori, non è un luogo comune, è la verità. La depressione, il male oscuro che ti toglie la voglia di vivere, ti priva di qualsiasi interesse, ti mangia dendro, ti prosciuga, il sole che diventa una piccola luce in fondo ad un lungo tunnel, ti convici che morte, lei sola ti può restiture la serenità dei tempi migliori.

CEV

La morte del Cev è una di quelle morti che non accetti, pensi solo a qualche mese fa, ai progetti ai sogni da realizzare, una volta Sindaco con la tua comunità, sindaco di una grande città come Bologna, la città più europea dell' Europa, amatissima dai giovani di tutto il mondo, la città che per prima ha realizzato il socialismo dal volto umano. La città che per prima sperimentò il trasporto pubblico gratis per tutti. Tutti liberi, tutti in movimento per vivere al massimo delle proprie possibilità la città. Credo che non esiste lavoro puoi bello che fare il Sindaco e lui lo sapeva e ci teneva tantissimo poter incontrare e  ascoltare i cittadini,ricevere le  istanze, raccogliere i loro bisogni, le loro paure e speranze. Quando fai il Sindaco  nascone opere che portano s il tuo nome, perche le hai volute fortissimamente. La sera passeggiando con i tuoi figli, con la tua compagna, pensi, e sei felice di essere nato e di avercela fatta a trasmette i tuoi desideri e le tue emozioni. Morire di politica, per la sua lontananza struggente, o per l'improvvisa estraneità rispetto ad essa; per il massimo di inutilità, attribuirla a se stessi, o per il massimo di disperazione rispetto all'ideale di un vita. Un po come morire per amore;come annullarsi per una delusione:o come smettere di credere nell' amore, per disperazione. 

Mario Arpaia

Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.

Quando attraverserà
l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in Paradiso
là dove vado anch'io
perché non c'è l'inferno
nel mondo del buon Dio.

Fate che giunga a Voi
con le sue ossa stanche
seguito da migliaia
di quelle facce bianche
fate che a voi ritorni
fra i morti per oltraggio
che al cielo ed alla terra
mostrarono il coraggio.

Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.

Dio di misericordia
il tuo bel Paradiso
lo hai fatto soprattutto
per chi non ha sorriso
per quelli che han vissuto
con la coscienza pura
l'inferno esiste solo
per chi ne ha paura.

Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare.

Ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.

Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.

Fabrizio De Andrè

 

 

Maurizio Cevenini, suicidio in Regione

si è lanciato da una finestra, città in lutto

Lo ha scoperto una guardia giurata. Consigliere comunale e regionale del Pd, si era ritirato dalla primarie per le elezioni del 2011 dopo un malore. Era considerato da tutti il sindaco del Dall'Ara ed è stato presidente dell'associazione dei tifosi. Su Fb gli ultimi messaggi per l'addio di Di Vaio al Bologna e per la scomparsa di Stefano Tassinari. Nel suo ufficio un biglietto: "Pensate a mia moglie e mia figlia". La bandiera esposta in Comune listata a lutto. la Curia: "Grande nonostante il suicidio". Il sindaco: "Poteva essere eletto prima e meglio di me". Accertamenti su telefonate e pc

Maurizio Cevenini, suicidio in Regione si è lanciato da una finestra, città in lutto

Il consigliere comunale e regionale del Pd Maurizio Cevenini è stato trovato morto questa mattina alle 7.50 su una terrazza dell'edificio della Regione. A scoprire il corpo è stata una guardia giurata. E' stato chiamato il 118 ma l'uomo era già deceduto. Cevenini si è lanciato da una finestra del settimo piano della torre di viale Aldo Moro, finendo su un terrazzino più in basso. Ha lasciato un biglietto nel suo ufficio. Su uno di questi avrebbe scritto: "Pensate a mia moglie e mia figlia".

La città è in lutto, scompare una delle figure più popolari, apprezzate e conosciute di Bologna. La notizia si è diffusa assai rapidamente; la sua pagina Facebook è invasa di messaggi di dolore di amici e fan. A Palazzo D'Accursio e a San Lazzaro la bandiera comunale è stata listata a lutto.

Ieri sera Cevenini era stato atteso, invano, ad una festa dei club dei tifosi del Bologna. All'Estragon avrebbe dovuto condurre una lotteria di beneficienza. C'erano circa 500 persone e una decina di calciatori della squadra. "Verso le 21.15 - racconta Matteo Fogacci, giornalista sportivo che poi l'ha dovuto sostituire come battitore - lo abbiamo chiamato e ci ha risposto che sarebbe arrivato in un quarto d'ora. Ma poi non si è visto. L'ho richiamato alle 22.30 perché dovevamo cominciare, ma da quel momento non ha più risposto".

Ora gli investigatori stanno cercando di capire se la morte di Maurizio Cevenini si sia verificata ieri sera o nelle prime

ore di questa mattina. Il procuratore capo Roberto Alfonso e l'aggiunto Walter Giovannini si sono recati questa mattina a colloquio con i familiari, a San Lazzaro. La procura, proprio per ricostruire le ultime ore di vita del Cev, ha disposto di acquisire tutti gli accessi alla regione dalle 18 di ieri sera fino a questa mattina. Dal controllo dei badge non risulta infatti che il consigliere sia uscito dal palazzo ieri sera. Tra l'altro, alcuni avrebbero riferito di aver sentito in serata un tonfo.

 

Il ritratto. Cevenini, 58 anni, era diviso fra politica, associazionismo e passione per lo sport. Da anni volto del Partito democratico, si era candidato alle primarie per le elezioni del 2011 ma poco dopo il lancio della sua candidatura, a inizio ottobre 2010, si era ritirato per un malore che lo aveva visto ricoverato a Villalba: ne parlò come "del sogno della vita" che si infrange. E' stato presidente dell'associazione dei tifosi del Bologna calcio fino al 5 maggio scorso, ed era considerato il "sindaco del Dall'Ara" per il suo legame con la squadra rossoblù.

Il suo percorso politico. Dal '90 al '95 assessore al personale e poi capogruppo al Comune di San Lazzaro (alle porte di Bologna), è stato vicecapogruppo del Consiglio comunale di Bologna dal '95 al '99 e dal '99 al 2004 vicepresidente del Consiglio comunale. Dal 2004 al 2009 presidente del Consiglio provinciale di Bologna, dal 2009 al febbraio 2010 eletto con 4.054 preferenze, presidente del Consiglio comunale di Bologna, nell'aprile 2010 diventa Consigliere regionale eletto con 19.106 preferenze, consigliere segretario dell'Ufficio di presidenza dell'Assemblea legislativa. Membro dell'Assemblea regionale e provinciale Pd.

La politica e le istituzioni in lutto. A dare conferma della morte di Cevenini è stato il presidente dell'Assemblea legislativa Matteo Richetti. Il corpo è stato trasportato all'interno del palazzo, dove per il momento l'accesso è consentito solamente alle forze dell'ordine. Poi, attorno alle 11, la salma è stata fatta uscire dal palazzo. Sul luogo della tragedia sono arrivati Prefetto Angelo Tranfaglia, il Questore Vincenzo Stingone, il Procuratore capo Roberto Alfonso, il Pm Domenico Ambrosino, oltre a rappresentanti della Guardia di finanza, carabinieri e forze dell'ordine, oltre a numerosi consiglieri regionali di maggioranza e opposizione. Il sindaco Virginio Merola e il governatore della Regione Vasco Errani stanno rientrando da Roma dove si trovavano per impegni istituzionali. A viale Aldo Moro si sono già recati gli assessori Luca Rizzo Nervo e Matteo Lepore.

Il sindaco: "Il Cev c'è, ci sarà sempre". Il sindaco Virginio Merola, fra le lacrime, racconta ai cronisti di aver incontrato la famiglia (la figlia, il fratello, l'assistente storica Tamara). "Il Cev c'è e ci sarà sempre", dice Merola, "perdiamo un sindaco che poteva essere eletto prima e meglio di me, e un amministratore e un uomo di sinistra che è sempre stato fedele ai propri ideali, ed è sempre stato anche molto leale rispetto all'interesse generale della città. Negli ultimi tempi sorrideva di un sorriso un po' spento, tentavamo di spronarlo ma evidentemente la depressione lo aveva preso. Era una persona tanto popolare e tanto amata eppure soffriva di una solitudine che nessuno aveva saputo cogliere". Il primo cittadino di Bologna smentisce che vi siano "problemi politici" dietro il gesto di Cevenini: "Non corrisponde a verità".

Gli accertamenti degli inquirenti. La Scientifica terrà nota delle ultime chiamate in entrata e in uscita dei due cellulari di Cevenini, e lo stesso per gli sms. La Procura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, ma è solo un espediente tecnico per consentire ulteriori accertamenti. La segretaria storica di Cevenini ha confermato che il biglietto lasciato dal consigliere regionale sulla sua scrivania a viale Aldo Moro è autografo.

I tempi per i funerali. Comune, Provincia e Regione stanno studiando come organizzare il saluto a Maurizio Cevenini, ma determinante sul quando è la tempistica degli adempimenti burocratici. Oggi il fratello ha riconosciuto la salma, domani è previsto l'esame del medico legale. Poi il via libera per i funerali, che potrebbero svolgersi domenica.

Il messaggio su Facebook. Cevenini, famoso anche perché era il recordman dei matrimoni civili (qualche migliaio quelli celebrati nella sala Rossa di palazzo d'Accursio), ha scritto ieri il suo ultimo post su Facebook (aveva dovuto creare tre distinte pagine per l'enorme numero di amici) dedicato all'amico Stefano Tassinari, lo scrittore e drammaturgo scomparso ieri a Bologna: "Ho conosciuto pochissimi uomini tenaci come Stefano. E ancora meno in grado di convivere senza mai arrendersi con una malattia lenta e inesorabile come la sua. Poco più di un anno fa ho avuto il piacere di sposare Stefano e Stefania. E oggi, in una giornata così triste, ripenso a quel giorno con ancor più emozione. Ciao Stefano, ci mancherai tantissimo". Domenica il saluto al capitano del Bologna, Marco Di Vaio, che lasciava la squadra per passare ai Montreal Impact.

Cordoglio di Comune e Bfc. In segno di lutto il Comune ha annullato tutte le conferenze stampa; il Bologna calcio l'Open day, e il cibo già prenotato con catering per alcune migliaia di persone servirà domani per un'iniziativa benefica con le associazioni di volontariato che alle 12 dietro la curva Bulgarelli offriranno il pranzo agli indigenti di Bologna. La società rossoblù ha chiesto inoltre alla Lega calcio di poter giocare il derby di domenica a Parma con il lutto al braccio, e che prima del fischio d'inizio venga osservato un minuto di silenzio per ricordare Cevenini.

Lo sgomento della Curia. "Un grande, nonostante il suicidio", così monsignor Giovanni Silvagni, raggiunto al telefono da E'tv. La sua tragica morte "è un fatto che non ha nessuna spiegazione e ci lascia tutti sgomenti". Silvagni riflette anche sui rischi di emulazione generati da gesti come questo. "Bisogna saper imparare anche dalle lezioni sbagliate- ragiona- Cevenini non è diventato grande a motivo del suo suicidio, è grande nonostante il suo suicidio. Il bene che ha fatto non viene dimenticato, ma certo finire in questo modo la sua vita, se questo è dipeso dalla sua volontà, è stata una grande debolezza che come tale va considerata e come tale va inquadrata. Senza dare giudizi".

Scritto da Quotidiano La Repubblica   
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