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Monti: "Il calcio andrebbe sospeso"
Mercoledì 30 Maggio 2012 05:54

Monti

Monti: "Il calcio andrebbe sospeso"

Monti: "Il calcio andrebbe sospeso" Zamparini: "Si vergogni" Mario Monti

Dura posizione del premier, che invita a valutare la possibilità di fermarsi per 2-3 anni in merito alla vicenda del calcioscommesse: "È triste e fa rabbrividire quando il mondo dello sport si rivela un concentrato di fattori deprecabili". Sul momento economico: "Trovo inammissibile che vengano usati soldi pubblici per ripianare i debiti delle società di calcio". Dura la reazione del presidente del Palermo, mentre quello della Figc Abete precisa: "Non è la soluzione giusta, inoltre le società professionistiche non ricevono denaro pubblico"

ROMA - E' un affondo deciso quello del premier Mario Monti, che affronta il problema del calcioscommesse a margine della conferenza stampa dopo il vertice italo-polacco: "Bisogna riflettere e valutare se non gioverebbe per due-tre anni una totale sospensione di questo gioco. È particolarmente triste e fa rabbrividire quando il mondo dello sport, che dovrebbe esprimere i valori più alti, si rivela un concentrato di fattori deprecabili - ha proseguito -. In questi anni abbiamo assistito a fenomeni indegni".

"Abbiamo assistito di recente a un invisibile ricatto pieno di omertà, con giocatori che si inginocchiati di fronte a chissà quali minacce da parte di poteri occulti", dice Monti, che torna sui fatti di Genoa-Siena, quando i giocatori della squadra di casa furono costretti dagli ultras a togliersi la maglia. Monti ha definito questa vicenda "uno spettacolo spaventoso, è necessario un approfondimento".

Dunque, un attacco frontale nel quale Monti sviluppa anche tematiche economiche: "Trovo inammissibile, e me ne sono occupato anche quando svolgevo il ruolo di commissario europeo, che vengano usati soldi pubblici per ripianare i debiti delle società di calcio".

Monti amplia il discorso anche alle problematiche generale del paese: "Profonda tristezza e un invito a guardare in noi stessi. È così facile per i cittadini italiani non impegnati in attività politiche e sono la grande maggioranza localizzare tutti i mali

dell'Italia nella politica. È un errore. Ci sono gravi difetti nella politica, ma in un Paese non esiste tra politica e società civile quella separatezza che a volte si trova comodo pensare che è esiste".

ZAMPARINI: "MONTI SI VERGOGNI" - ''Monti si vergogni''. Reagisce così Maurizio Zamparini alle parole del Premier: "L'unica cosa indegna in questo Paese è che uno come Monti osi dire quello che ha detto: ci sta massacrando, sta distruggendo l'Italia, dice solo delle stupidaggini. Dovrebbe pensare prima di parlare. Prima di dire che bisogna chiudere il gioco del calcio, dovrebbe pensare ai suoi problemi e a tutto quello che sta distruggendo e facendo chiudere lui con i suoi provvedimenti. Sulla seconda sua affermazione sul calcio, poi, Monti dimostra di essere ignorante perchè allo Stato ogni anno le società di calcio professionistiche versano ben 800 milioni di euro".

ABETE: "FERMARSI NON E' LA SOLUZIONE GIUSTA" - Per il presidente della Figc, Giancarlo Abete, la sospensione non è la soluzione giusta per risolvere il problema: "Sono perfettamente d'accordo. Nessuno sconto per chi ha barato, ma fermare i campionati significherebbe mortificare tutto il calcio, penalizzare chi opera onestamente,la gran parte del nostro sistema, e perdere migliaia di posti di lavoro. Non è la soluzione".

"Capisco e condivido l'amarezza del presidente Monti, del quale rispetto il ruolo in un momento delicato del Paese e la riconosciuta statura personale - continua Abete -, è l'amarezza di fronte alla perdita di valori. Dallo stesso Monti e a livelli istituzionali più autorevoli è stato però sottolineato a proposito della politica la necessità di ritrovare la fiducia dei cittadini e di evitare demonizzazioni. L'economia, la finanza, la società civile affrontano una crisi di valori: il calcio non fa, non vuole fare il discorso 'cosi' fan tuttì. Il calcio è nella società civile, e non è peggio della società. Non è meglio, ma non è neanche peggio. In un momento così delicato per il nostro Paese bisogna evitare il rischio di generalizzazioni e demonizzazioni".

Abete replica poi polemicamente alla dichiarazione sull'impiego di denaro pubblico per risanare i bilanci dei club: "Il calcio professionistico non riceve un euro di fondi pubblici. E' finanziato da risorse provate e introiti commerciali. Versa 1.100 milioni l'anno all'Erario, i 64 milioni di contributo alla Figc sono per dilettanti, giovani, giustizia sportiva, settore arbitrale, bisogna stare attenti a non ingenerare equivoci. Al di là dell'indotto del settore, il nostro report economico 2011 dice che il solo settore professionistico versa alle casse dell'Erario un miliardo e cento milioni di euro in un anno. Ci sono poi - conclude il presidente Figc - 64 milioni di contributi corrisposti dal Coni alla Federcalcio: come certificano i nostri bilanci, sono impiegati esclusivamente per l'attività del calcio dilettantistico, per quella del settore giovanile e scolastico, per le nazionali giovanili, per il funzionamento della giustizia sportiva, per il mondo arbitrale che ogni anno in tutti i campionati garantisce la disputa di 700 mila partite".

FINI: "ESPRESSIONE VOLUTAMENTE ENFATICA" - "Credo che quella del presidente Monti sia stata un'espressione volutamente enfatica per sottolineare il suo sdegno, la sua preoccupazione per quello che sta emergendo", commenta il presidente della Camera, Gianfranco Fini. "Il premier ha dato voce alla totalità dei tifosi e degli amanti dello sport nazionale per eccelenza, ma la sua dichiarazione non va presa alla lettera".

L'AMAREZZA DI RIVERA - Amare le considerazioni di Gianni Rivera: "Provo dispiacere per le parole del presidente del Consiglio. Di lui avevo fiducia, ma in questo caso ha detto frasi fuori luogo e fuori tempo. Non sono un difensore di questo calcio, ma non bisogna esagerare e queste uscite non le capisco. Visto che sono state dette da Monti - prosegue l'ex campione, ora presidente del settore giovanile e scolastico della Figc - c'è da preoccuparsi per il futuro del Paese".

Scritto da Quotidiano La Repubblica   
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