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Tutta la nostra solidarietà ai terremotati dell'Emilia
Domenica 03 Giugno 2012 16:41

gagliardetto

Crollano i capannoni, le case, cambia il paesaggio, un paese lo riconosci da lontano, dal Campanile, un riferimento insostituibile, il simbolo dell' intera comunità, ogni campanile un orologio che batte l'ora con il suono che è diverso dagli altri campanili, intorno la capagna con al centro il Podere con gli attrezzi, le stalle, i fienili,   la civiltà contadina che resiste, a differenza della città, ha radici profonde, basta ascoltarli nel dialetto che è l’autenticità di un popolo. I cumuli di macerie riportano  alla memoria, le tragedie insanabili della guerra, Marzabotto, Sant’Anna di Stezzema , il 25 aprile e le immagini della Liberazione. Gli emiliani e i romagnoli ci hanno insegnato tantissime cose, prima di tutto la solidarietà, e cosa è stata per l’intera Emilia-Romagna la guerra di Liberazione dal nazi-fascismo, basta ricordare la storia della famiglia Cervi e l’inestimabile valore della libertà riconquistata. il Movimento cooperativo nasce in Emilia Romagna, le Mutue nascono li,  permisero in brevissimo tempo la ricostruzione postbellica, l’invenzione delle filiere produttive e dei distretti, le Case del Popolo per chi arrivava da fuori ed aveva bisogno di assistenza. L'orologio con le lancette ferme di Sant'Agostino ricordano l'orologio della stazione di Bologna ferme alle 10,22, l'ora della Strage ,le macerie da dove venivano estratti morti e feriti, le sirene impazzite, lo sgomento sui volti dei soccorritori, la tempestività dei soccorsi e l’organizzazione, un’ esempio di grande coesione, l'intera città mobilitata, i mezzi pubblici trasformati in ambulanze,  in brevissimo tempo portate in ospedale centinaia di persone, dimostrando l’altissimo livello di formazione, la grandissima professionalità del personale ospedaliero e di tutte le strutture di accoglienza. Chi arrivava a Bologna dal Sud si rendeva immediatamente conto di trovarsi in un altro mondo, l’ospitalità innanzi tutto, palpabile ovunque andavi, a qualsiasi persona ti rivolgevi, in qualsiasi ora del giorno e della notte. Sentivi il distacco, fuori dal retaggio della tua città fatto di omertà e di silenzi, di pessima amministrazione pubblica, ed entravi in una realtà da sogno. Emilia – Romagna per noi giovani di allora era Rimini e la musica, l’Eden Rok su a Gabicce e Imola con il Gran Premio. Bologna è profondamente cambiata, si è meridionalizzata, ha perso il tratto più importante: il modello emiliano esportato in tutto il mondo.

Siamo impegnati da circa due anni al gemellaggio tra le città di Bari e di Bologna, Bari è stata la città che ha avuto il più alto numero di vittime nella strage della stazione di Bologna. La prima cerimonia di gemellaggio istituzionale è stata tenuta a Bari il 18 novembre 2009, con una solenne cerimonia nell’ Aula consiliare alla presenza delle autorità politiche, civili e religiose, i Sindaci di Bologna di Bari con a fianco i pluridecorati Gonfaloni, il pubblico e i ragazzi delle scuole. A tutt’oggi nostro malgrado non riusciamo a tenere la cerimonia nella città di Bologna come è scritto nelle Delibere dei due Consigli votate all’unanimità. Il Comune di Bari ha investito 2000,00 € per l’acquisto dei gagliardetti, distintivi, con riprodotti i loghi delle due città medaglia d’oro al Valor civile e militare. Simboli che vorremmo donare alle autorità, all’ Associazione di Bologna, ai ragazzi delle scuole. Abbiamo pensato di gemellare le due Università, abbiamo scritto ai due Rettori, ci sono le disponibilità.

Chiediamo all'intero Consiglio comunale e a tutte le forze politiche di attivarsi per completare l'iter del Gemellaggio istuzionale tra le due città, che l'approvazione del suddetto gemellaggio si concretizza in una comune azione solidale di ricordo e di commemorazione volto a stimolare un "costante" impegno culturale e civile, al fine di stringere un più forte legame tra le due città nel mantenere viva la memoria.

Mario Arpaia

Scritto da Mario Arpaia   
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