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Michelle parla al cuore degli Usa "Altri 4 anni per vincere la sfida"
Mercoledì 05 Settembre 2012 08:04

Michelle_obama

Protagonista assoluta della Convention democratica con un discorso diretto alla vita quotidiana e alle speranze di milioni di cittadini, innanzitutto le donne. E Obama sa che la sua rielezione passa per le parole di sua moglie di ALBERTO FLORES D'ARCAIS

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''Barack conosce il sogno americano perché lo ha vissuto''

CHARLOTTE - "Grazie, grazie, ma ora fatemi iniziare". Vestita di rosa, spalle scoperte, Michelle Obama sale sul palco al ritmo di 'Signed, sealed, delivered' di Stevie Wonder. La platea è tutta per lei, la superstar di questa prima serata della Convention democratica di Charlotte.

Si rivolge all'America orgogliosa e patriottica. "Negli ultimi anni, come First Lady, ho avuto lo straordinario privilegio di viaggiare in tutto il paese. Ovunque sono stata, tra le persone che ho incontrato, nelle storie che ho sentito, ho visto l'aspetto migliore dello spirito americano". Lo spirito di un'intera nazione che "ho visto nella gentilezza e nel calore che hanno mostrato verso la mia famiglia, soprattutto verso le mie ragazze", che ha trovato negli insegnanti "delle scuole quasi in bancarotta che insegnano senza prendere lo stipendio".

Oppure negli "eroi all'improvviso", come chi "si lancia nelle fiamme per salvare una vita" o chi guidato per ore "per tirare fuori dai guai chi è rimasto in una cittadina allagata". L'ha visto soprattutto nei soldati americani chiamati aalla guerra in paesi lontani, "nei nostri uomini e nelle nostre donne in uniforme, nelle orgogliose famiglie militari, nei combattenti feriti che non potevano più camminare, in chi ha perso la vista per una bomba". Sono loro che la "ispirano ogni giorno", che la rendono "orgogliosa",

che le ricordano "come siamo fortunati a vivere nella più grande nazione della terra".

I delegati la interrompono al grido di 'four more years', ancora quattro anni alla Casa Bianca, lei parla di Barack, "lo amo così come è, la prima volta che ci siamo incontrati le scarpe che aveva erano mezza taglia più piccola". Non ha mai avuto dubbi, "ero certa che sarebbe stato uno straordinario presidente". È un discorso in cui non mancano i riferimenti personali, familiari, come aveva fatto anche Ann Romney a Tampa. Racconta della sua famiglia e di quella di Barack ("che non avevano molte risorse economiche, ma che ci hanno insegnato qualcosa di grande valore, l'amore incondizionato, la possibilità che avevamo di raggiungere quello che per loro era stato impossibile"), ricorda il padre cui venne diagnosticata la sclerosi multipla "quano io e mio fratello eravamo ancora molto giovani". Un padre che non ha mai perso, nonostante le difficoltà, un giorno di lavoro, orgoglioso quando i due figli entrarono al college. Ricorda la nonna del presidente, che lo

A differenza della moglie di Mitt, il discorso della First Lady è però anche politico. Quando parla delle difficoltà di essere un presidente, un uomo "che non ha margini di errore" quando i problemi più gravi finiscono sul suo tavolo. Perchè puoi avere "tutti i consigli, da tutte le persone", ma quando alla fine della giornata devi prendere una decisione "l'unica cosa che ti guida sono i tuoi valori, la tua visione, le esperienze di vita".

Parla della crisi ("quando ha dovuto ricostruire la nostra economia ha pensato a gente come mio padre e sua nonna"), delle tasse ("che ha tagliato per le famiglie operaie e per i piccoli imprenditori"), della sfida per salvare l'industria dell'auto, dei posti di lavoro creati. Tocca il delicato tema della riforma sanitaria, fatta perchè Barack "crede che qui in America i nostri nonni devono avere le loro medicine, i nostri figli devono potere vedere un medico se sono malati e nessuno in questo paese deve essere rovinato a causa di una malattia". Parla della necessità di dare ai giovani l'istruzione che meritano.

Sono i grandi temi sociali su cui il presidente uscente insisterà in questi ultimi due mesi di campagna elettorale, ma che alla fine più che politici "sono problemi pesonali", della vita di tutti i giorni. Problemi che affliggono l'americano medio e che "Barack conosce bene, come conosce le difficoltà che hanno le famiglie". per un mondo migliore per i nostri figli, se vogliamo dare loro possibile dobbiamo essere uniti per un uomo in cui crediamo, mio marito Barack Obama''.

È stata la notte di Michelle, che del resto oggi surclassa in popolarità il marito-presidente, che non fatica ad ammettere: "È lei la vera star della famiglia". Nessuno (neanche Bill Clinton che parlerà questa sera) poteva riuscire meglio di lei a parlare al cuore degli americani, soprattutto a quello delle donne. La First Lady (una delle più amate della recente storia americana) in questi quattro anni alla Casa Bianca si è sempre tenuta alla larga da polemiche politiche, si è concentrata su battaglie civili (la lotta all'obesità in primis) e tra le donne - di ogni ceto e razza - riscuote i maggiori successi.

Il finale è il suo personale 'endorsement' per il marito. Che sa cosa è il sogno americano "perché l'ha vissuto". Lei é solo una "mamma in capo", che quasi commossa conclude: "se vogliamo un mondo migliore per i nostri figli, dobbiamo essere uniti per un uomo in cui crediamo, mio marito Barack Obama". Se resterà "four more years" alla Casa Bianca il presidente dovrà molto anche a lei.

Scritto da Quotidiano La Repubblica   
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