Lunedì 15 Ottobre 2012 08:50 |
GIULINO DI MEZZEGRA - Il luogo della fucilazione di Mussolini (Foto by BARTESAGHI ) Gallery: I luoghi della storia COMO - Manca poco all'inaugurazione del «Percorso storico tematico sulla fine della seconda guerra mondiale», un progetto messo a punto dalla provincia con riguardo a Mezzegra e al tracciato tra Casa De Maria di Bonzanigo e Villa Belmonte a Giulino dove secondo le più accreditate versioni sarebbe avvenuta la fucilazione di Benito Mussolini e Claretta Petacci. Sono interessati all'iniziativa altri comuni dove sono accaduti gli ultimi eventi legati all'epilogo del fascismo, Menaggio, Musso, Dongo, Grandola e Uniti, Germasino e per una pagina poco conosciuta anche Moltrasio. C'è pure il Ponte del Passo dove erano stati fermati i tedeschi a scorta della colonna Mussolini, poi lasciati proseguire verso la Germania. A Mezzegra il percorso da Bonzanigo a Giulino attraverso il borgo antico è stato completamente riqualificato e manca solo la collocazione dei cartelli con la scritta in due lingue, italiano e inglese. Avranno dimensioni ben visibili di centimetri 130 per 46, anti-graffio e anti-vernice, fissati saldamente in maniera da evitare manomissioni. Un altro cartello verrà installato nei pressi dell'hotel San Giorgio, lungo la statale Regina, a confine tra Lenno, Mezzegra, Tremezzo a ricordo della «Battaglia di Lenno» e dell'inizio del territorio dove è avvenuto l'epilogo del fascismo. L'iniziativa ha risvolti storici, culturali e anche turistici in quanto a distanza di 67 anni dagli eventi la riscoperta di una tra le più importanti pagine della storia d'Italia sta assumendo sempre maggiore interesse. Sono attesi gruppi, scuole, associazioni e un'anteprima s'è avuta sabato scorso con la visita ai luoghi di un numeroso gruppo appartenente al «Cenacolo Le Armi del Re» di Torino composto da uomini di cultura e appassionati di storia. Con la guida di Alberto Botta i soci, le loro consorti e diversi conoscenti hanno percorso la sponda occidentale del lago da Como al Ponte del Passo con fermate a Mezzegra, Grandola, Menaggio, Musso, Dongo, Germasino, Sorico. A Cernobbio a bordo di un motoscafo hanno raggiunto il Pizzo dove erano stati gettati nel lago prima i partigiani, poi i fascisti. Qui pare siano finiti il Capitano Neri (Luigi Canali) e la Gianna (Giuseppina Tuissi). Al termine dell'intensa giornata lariana Alberto Botta che ha mostrato loro anche la cospicua documentazione storica conservata nella sua abitazione di Acquaseria, è stato nominato socio onorario del sodalizio. A seguito di quanto apparso su La Provincia di sabato u.s. Egregio Marco Luppi, trovo il Suo servizio sulle "Comitive turistiche... " grave, tendenzioso e ingannevole. Grave perchè tanto risalto fotografico in prima pagina de La Provincia, oltre quella dedicata all'interno, danno risalto a immagini che la maggioranza degli italiani non vorrebbe vedere. Lei non dedica mai spazio all'antefatto che è basilare quando si vuol raccontare la storia. Conta poco dove è stato giustiziato il dittatore ma conta molto spiagarne il perchè. Personalmente non ero in questi luoghi bensì a Treviso distante 400 chilometri ma sono testimone di qule entusiasmo generò la notizia della fucilazione di Mussolini e i sui gerarchi concomitante con la fine della dittatura fascista. Queste cose Lei non si dedica mai a raccontarle. Tendenzioso perchè accontenta i nostalgici e gli estremisti che inneggiano al fascismo e con la loro consueta prepotenza divelgono i cartelli, episodio che Lei ben conosce. Ingannevole perchè raccontare che uno sparuto gruppo di camicie nere accompagnate dal Botta di turno incrementa il turismo è prendere in giro gli sprovveduti. La invito ad un atteggiamento meno entusiasta, meno disponibile, più pacato e responsabile sull'argomento, perchè i giovani impreparati possono trarre da questi servizi pessimi insegnamenti. Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. |
Scritto da Nedo Walter Nenci |