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"Legge assurda, impossibile insegnare"
Martedì 16 Ottobre 2012 06:55

Lascuola

La scuola deve deve essere distrutta, rasa al suolo! Schola delenda est, lo hanno deciso i "tecnici" staccare la spina al più presto, togliere l'ossigeno, nessun accanimento terapeutico, morte naturale. Possibile che l'incompetenza, il cinismo, l'approssimazione arrivi fino al piano più alto del Ministero dell' istruzione. Possibile che il Presidente del Consiglio nato e vissuto in una delle Università più presitigiose d'Europa non provi tristezza, pena, amarezza nell'ascoltare un ministro che non si rende conto del buco nero nel quale è precipitata tutta l'istruzione nel nostro disgraziato paese. 

M.A. 

Contro il decreto dell'innalzamento senza alcun ritocco dello stipendio proclamato uno sciopero generale di tutti i sindacati. Petizione in rete con centinaia di migliaia di adesioni. Una docente di Inglese a Repubblica: "Avrò 12 classi e 300 studenti. Una follia" di SALVO INTRAVAIA

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"Se passasse la norma sull'innalzamento a 24 ore dell'orario di insegnamento dei professori avrei 12 classi e 300 alunni. Quasi impossibile insegnare". Una professoressa di Inglese attraverso il forum di Repubblica.it si rivolge al segretario del Pd, Pierluigi Bersani, per esprimere tutto il suo dissenso sulla norma contenuta nel disegno di legge sulla Stabilità varato alcuni giorni fa dal consiglio dei ministri. La novità contenuta nel provvedimento ha avuto nella scuola un effetto dirompente.

Dopo l'annuncio a sorpresa del ministro Profumo a Repubblica 1, sulla questione si sono moltiplicate le reazioni. Un fuoco di fila. La Uil scuola fa sapere che, considerati i continui riferimenti all'Europa, nel Vecchio continente i prof di scuola superiore già lavorano meno delle 18 ore attuali di cattedra degli insegnanti italiani. L'aumento a 24 ore settimanali, sempre con la stessa retribuzione, ci allontanerebbe dall'Europa e, secondo parecchi addetti ai lavori, anche dalla Costituzione che non prevede di lavorare gratis. Già, perché l'aumento di un quarto dell'orario di lavoro avverrebbe a stipendio bloccato al 2009.

Oggi i sindacati della scuola - Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda - , dopo 4 anni di tentennamenti, hanno proclamato lo sciopero generale per il prossimo 24 novembre e in poche ore una petizione on line lanciata da un docente palermitano viaggia verso le 30 mila, con oltre 300 mila "mi piace" su Facebook.

Il decreto. Ma cosa dice esattamente il decreto tanto osteggiato dagli insegnanti di scuola media e superiore, che meditano azioni eclatanti come quella di bloccare scrutini ed esami di maturità? "A decorrere dal 1° settembre 2013 l'orario di servizio del personale docente della scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, è di 24 ore settimanali", recita l'articolo 3 del progetto di legge. "Nelle sei ore eccedenti l'orario di cattedra il personale docente non di sostegno della scuola secondaria titolare su posto comune - continua - è utilizzato per la copertura di spezzoni orario disponibili nell'istituzione scolastica di titolarità e per l'attribuzione di supplenze temporanee per tutte le classi di concorso per cui abbia titolo nonché per posti di sostegno, purché in possesso del relativo diploma di specializzazione". In altre parole, i docenti di ruolo occuperanno le ore destinate alle supplenze destinate a migliaia di precari, che potrebbero dire addio a stipendio ed assunzione per i prossimi anni.

Le conseguenze di un innalzamento a 24 ore dell'orario di cattedra degli insegnanti di scuola media e superiore sarebbero devastanti e farebbero saltare tutti i contrappesi assunti dal legislatore nel calcolo delle retribuzioni. Attualmente, infatti, lo stipendio degli insegnanti di scuola elementare e materna - che hanno un orario di cattedra rispettivamente di 24 e 25 ore settimanali - differisce di poco rispetto a quello dei colleghi di scuola media e superiore, che hanno 18 ore di cattedra. Ma, a fronte di un maggiore numero di ore settimanali di lezione dei primi di un titolo di scuola secondaria di secondo grado per accedere al concorso, i secondi devono essere necessariamente laureati.

Innalzare a 24 ore le ore di lezione, secondo i sindacati, determinerebbe l'immediata cancellazione dalla geografia scolastica italiana di 28/30 mila supplenze e la moltiplicazione, ben oltre il 25 per cento in più sull'orario attuale, del lavoro che gli insegnanti si porterebbero a casa. Tra riunioni pomeridiane, preparazione delle lezioni, correzione dei compiti e attività di aggiornamento gli insegnanti italiani assisterebbero all'ampliamento oltremisura delle ore di lavoro settimanali. Inoltre, con 8/12 classi per ogni insegnante la composizione dell'orario delle lezioni assomiglierebbe ad un complicato sudoku e la maggior parte insegnanti, tra lezioni e ore di "buco", sarebbe costretta a rimanere a scuola anche per 28/30 ore a settimana.

Per questa ragione, la petizione on line postata su Firmiamo.it da Pietro Li Causi - docente di Lettere in un liceo palermitano - in poche ore è letteralmente volata: oltre 24 mila firme in appena 4 giorni e 316 mila "mi piace" su facebook. Il titolo della petizione è lapidario: "No alle cattedre di 24 ore. Fermiamo il ministro Profumo". "Quando ho iniziato la raccolta di firme, giovedì 11 alle 19,27 - spiega Li Causi, che ha inviato anche una lettera aperta al ministro Profumo - non avrei mai pensato di raggiungere in così poco tempo l'obiettivo che mi ero prefissato".

Intanto, il dibattito sui social network e sui blog è letteralmente rovente. Subito dopo la notizia, la Uil scuola ha informato il governo che, in termini di orario di insegnamento, "siamo già allineati agli altri paesi europei". Al superiore, la media di ore di insegnamento in Europa è di 16,3 ore a settimana, contro le 18 degli prof italiani. Alla scuola media, con 18 ore a settimana, siamo perfettamente in linea con i partner europei. Mentre Francesco Scrima, della Cisl scuola, parla di "ministro inaffidabile". "Il ministro chiede un confronto sulla scuola del futuro? Per un confronto serio servono interlocutori credibili e affidabili, e il ministro in questo momento non lo è", dichiara Scrima.

"Troppa latitanza su questioni - conclude - che vedono impegni non mantenuti e attese tradite. Troppa superficialità nel proporre provvedimenti come quelli varati in questi giorni, che spacciano per riorganizzazione e flessibilità un altro poderoso taglio alle risorse della scuola, un taglio che ci costerà un miliardo di euro, perché a tanto equivale la perdita di altri 30mila posti di lavoro". "Ormai è evidente a tutti - osserva Mimmo Pataleo della Flc Cgil - che questo governo, pur di difendere gli interessi delle banche e della speculazione finanziaria, affossa i diritti dei lavoratori e lo stato sociale. Vogliono privatizzare il sistema d'istruzione e la ricerca pubblica ritenuti un lusso che il Paese non può permettersi".

Scritto da Quotidiano La Repubblica   
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