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IL POETA E LA SOCIETA'
Domenica 21 Ottobre 2012 11:11

Antonio_

La storia ce lo insegna: ogni grande nazione prima o poi cade a causa del malcostume.

Riflessioni di uno specchio interiore che osserva e analizza l'alba del nostro tempo, sulle pagine bianche è la poesia di Antonio Spagnuolo che avanza, anima, dialoga.

Quando e perché ha iniziato a scrivere poesie?

Trai miei ricordi più lontani affiora quasi sempre un delicato scherzo che tentai negli anni delle elementari , una quartina a rime baciate dedicata a "topolino" . Quella si può indicare come la mia prima poesia. Non riesco a trovare un perché o il perché io abbia iniziato a scrivere poesie , in quanto il ritmo dell'endecasillabo mi ha accompagnato da sempre . Il bisogno di esprimermi in versi nasce con il mio bagaglio culturale che ho cercato di arricchire giorno dopo giorno.

Quale è il linguaggio della sua poesia?

Sgretolare la insicurezza in un raffinato e inquieto tessuto del dire, per realizzare l'impalcatura dell'anima in un suggestivo attraversamento ideologico. Tra sperimentalismo e rielaborazione classica lo stile si realizza in tematiche a volte nostalgiche, a volte intimistiche, a volte impregnate di quell'eros che non lascia mai immuni.

Letterato o intellettuale?

Se la vanità non mi offende io credo di essere contemporaneamente un intellettuale aperto e incontaminato ed un letterato che insegue le sue illusioni.

Il poeta che rapporto ha con la società moderna?

Povero poeta ! La società ha sempre tenuto a bada chi scrive di poesia. Oggi particolarmente egli appare come "il perdigiorno" che non sa come realizzare i suoi tempi e le sue precarietà. Purtroppo intanto ci sono troppi "autori" che si arrampicano voracemente alla musa poetica, sfornando centinaia di volumi e volumetti che molto spesso non valgono una cicca. Allora ci si chiede se esiste veramente un poeta con la p maiuscola e se la società giustamente non calcola proprio che scrive di poesia.

La politica è vuota. In questi anni i politici cosa hanno smarrito?

La politica, particolarmente la politica in Italia, ormai non esiste più ! Chi faceva veramente politica erano i grandi nomi che sono apparsi sino agli ultimi anni 60 – 70 . Ormai la frenesia del potere a tutti i costi e la non partecipazione degli uomini validi agli agoni politici hanno creato una classe dirigente che se ne frega allegramente della giustizia, della morale, della cultura.

Il denaro trasforma tutto, cancella anche i valori?

Certamente! Il denaro ha messo le bende agli occhi di troppi arrivisti, i quali pur di realizzare fortune materiali non hanno più bisogno di alcun valore.

Questa corsa ad apparire, a trasgredire, per Lei cosa vuol dire?

Vuol dire andare verso i baratri che annullano la civiltà. La storia ce lo insegna: ogni grande nazione prima o poi cade a causa del malcostume.

Poesia comunicazione storica, oggi dove sta andando?

R:La comunicazione poetica rimane una pia illusione. Chi ci ascolta? Certamente non ci ascoltano i politici, certamente non ci ascoltano i maghi della finanza, certamente non ci ascoltano i mafiosi. Forse qualche animo eletto comprende il linguaggio poetico e lo assorbe come nettare prelibato.

Spagnuolo oltre alla poesia-

Posso dire con grande soddisfazione di aver vissuto due vite parallele , tutte pregne di una ricchezza spirituale non indifferente. Ho praticato la medicina per circa sessanta anni di professione dedicandomi al paziente nel più grande rispetto della persona umana . Contemporaneamente ho coltivato la poesia giorno dopo giorno, riscuotendo – mi si perdoni l'ardire – il consenso di tutta la critica militante.

Un bellissimo sogno apre gli occhi e...

Mi accorgo improvvisamente che non esiste più al mondo la guerra fratricida dei fanatici e non esiste più la fame nei paesi del Sud.

Il suo prossimo impegno letterario?

Sto per realizzare, spero entro la fine dell'anno, un enorme almanacco che sarà una vera e propria mappatura degli autori che operano in Italia per la poesia. Sempre per la fine dell'anno spero di vedere alle stampe il mio nuovo volume di poesie "Il senso della possibilità", con un corposo saggio introduttivo del professore Carlo Di Lieto dell'Università di Napoli .

Cosa sta leggendo?

Domanda da un milione di dollari ! Leggo tutto !! O meglio vorrei leggere tutto, ma il tempo è avaro e mi devo accontentare di saltare da un volume all'altro.

di Michele Luongo

http://www.viacialdini.it

Scritto da Michele Spaguolo   
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