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Napoletani strana gente...
Domenica 03 Febbraio 2013 09:47

 

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Autobus fermi agli stazionamenti, traffico in tilt ed utenti esasperati. Alle prese con la sua follia endemica Napoli nei giorni scorsi si è svegliata senza trasporto pubblico a causa della mancanza di carburante. "Non c'è la benzina per far partire i mezzi" è stato il laconico annuncio dell'azienda partenopea.

Ed ecco che come sempre accade in questi casi il profluvio di dichiarazioni più o meno strampalate ha invaso ogni media. Cittadini arrabbiati con lo Stato, il Comune, l'azienda facevano da contro altare alle dichiarazioni di circostanza dei vertici comunali ed aziendali. In una battuta la solita commedia napoletana come forse neppure Eduardo avrebbe saputo immaginarla. Tempo un giorno e tutto sembra essere tornato alla sua atavica anormalità. Autobus perennemente in ritardo ma pur sempre circolanti.

 

Cosa ci sia di totalmente scellerato in un simile atteggiamento è presto detto.

Il 90 per cento e forse più dei cittadini napoletani non paga il biglietto salvo poi lamentarsi quotidianamente delle deficienze croniche del servizio.

Girare da cittadino onesto sui mezzi pubblici nelle provincie di Napoli e Caserta è uno stillicidio. Non tanto per tutto ciò che dovrebbe funzionare e non funziona ma per l'assoluta mancanza di senso civico degli abitanti di questa terra eccelsa e maledetta.

Recarsi all'obliteratrice per timbrare il proprio titolo di viaggio, che ci si trovi in tram, treno o autobus è un gesto visto come atto da mentecatti o peggio ancora blasfemo.

E' un servizio pubblico? E' giusto quindi che paghi a seconda dei casi lo Stato, il Comune, la Provincia o la Regione, perché dovrebbe farlo il cittadino che usufruisce di quei servizi?!

Ecco la peggiore definizione della napoletanità retrograda ed incapace di divenire mera caratterista di un popolo: lamentarsi dei mali di cui si è essi stessi causa.

Delle due l'una: o tutti pagano e si lamentano legittimamente del disservizio offerto dai vari enti oppure si tace, tirando a campare nella convinzione che tanto prima o poi "Addà passà a nuttat..."

Raffaele de Chiara

www.ondanomala.org

Scritto da Raffaele de Chiara   
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