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Il mio tour post elettorale
Domenica 03 Marzo 2013 09:15

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Ingovernabilità; l'incubo di milioni di italiani in questi giorni ha il volto spento del segretario del Pd Pierluigi Bersani, quello acceso di Beppe Grillo leader del Movimento 5 stelle e quello sempiterno ridanciano di Silvio Berlusconi capo supremo del Pdl. Le urne come in molti già avevano preconizzato non hanno prodotto un Parlamento stabile, nessuno dei partiti maggiormente votati ha una maggioranza assoluta al senato.

Sui media si inseguono a ruota le dichiarazioni dei vari leader, chi auspica un governo di larghissime intese, chi uno "tecnico", chi un ritorno immediato alle urne, in estrema sintesi l'eterno balletto della politica italiana.

Qualcuno dirà, sebbene con qualche notevole mancanza, è la democrazia bellezza...

Difficile dargli torto ma cosa vuol dire governo del popolo per un giovane poco più che trentenne alla ricerca di un lavoro? Mentre giro l'Italia, in cerca di un'occupazione me lo sono chiesto spesso.

Il mio tour post elettorale non è fatto di piazze, sezioni o salotti televisivi dove esporre idee, lanciare anatemi o quant'altro ma di agenzie interinali, redazioni di giornali, agenzie di comunicazioni. Oggi sono a Brescia, ieri a Milano, l'altro giorno ancora a Parma. Il mio programma si compone di 5 pagine, gli ultimi sette anni della mia vita con le esperienze lavorative senza mai essere retribuito, gli studi universitari, il master.

Il mio discorso è sempre il medesimo ormai, non pongo condizioni: qualsiasi lavoro va bene purchè sia dignitoso e compatibile anche altermativamente, con la mia formazione, laurea in giurisprudenza e master biennale in giornalismo con successivo superamento dell'esame professionale. Disponibilità sull'intero territorio nazionale e con qualsiasi tipo di contratto. «Bel curriculum ma sa, è un momento estremamente difficile, le faremo sapere» è il riscontro quasi unanime dei miei interlucutori.

Tra una tappa e l'altra leggo, mi informo su quello che accade in Patria e cerco di non perdere il contatto con un mondo che sembra non appartenermi più. Più lo faccio e più mi rendo conto che la democrazia, il confronto estenuante di idee, tesi antitesi e sintesi alla lunga è un lusso che chi vive la mia stessa situazione non può più permettersi. Come possono apparire agli occhi di chi non ha un futuro malgrado tutto gli impegni ed i sacrifici fatti in 20 anni di studio ed esperienze le metafore bersaniane, le battute sconce berlusconiane piuttosto che gli anatemi molto poco concreti di Grillo?

Qualcuno potrebbe opporsi affermando che l'unica alternativa possibile l'uomo l'ha già sperimentata e sappiamo com'è andata. Già, ma qualcuno mi spieghi anche la differenza tra un dittatura e una democrazia inconcludente incapace di far vivere con dignità i propri figli.

Raffaele de Chiara

www.ondanomala.org

Scritto da Raffaele de Chiara   
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