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La Patria di Pulcinella
Domenica 17 Marzo 2013 16:49

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Tradire la fiducia di un popolo prima ancora che un atto politico squallido è un'offesa gravissima all'onore di chi ha creduto nella buona fede altrui.

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono due marò balzati agli onori della cronaca internazionale per aver ucciso in circostanze ancora tutte da chiarire un pescatore indiano in acque internazionali durante una missione di pattugliamento in acque internazionali su una nave battente bandiera italiana. Invitati con un sotterfugio ad approdare a terra le autorità indiane li hanno arrestati con l'accusa di omicidio. Tutto ciò accadeva oltre un anno fa.

Nel mentre tra un processo e l'altro i militari italiani sono stati dapprima imprigionati e poi rilasciati fino al punto di poter far ritorno in Italia per trascorrere le vacanze di Natale con l'obbligo di rientro in India in attesa della conclusione della vicenda.

Al di là delle naturali tensioni, tutto sembrava andare per il verso giusto fino a quando il governo indiano non ha concesso un ulteriore permesso: 20 giorni per consentire ai marò di votare durante le recenti elezioni politiche. L'obbligo era come al solito di far rientro in India. Tutte le garanzie del caso, oltre che dai due imputati, erano state rese dallo Stato italiano e dall'ambasciatore in persona Daniele Mancini.

Ma cosa fa lo Stato italiano? Contravviene al solenne impegno preso con l'India e consente agli imputati di non far rientro in India. Nel frattempo le autorità indiane aprono un ulteriore vulnus nella diplomazia internazionale impedendo all'ambasciatore Mancini di abbandonare il Paese fino a quando la vicenda non sarà risolta e minacciando di arrestarlo.

Dinanzi ad un simile sfacelo politico e giuridico, da persona seria prima ancora che da giurista ed ahimè italiano, non posso che vergognarmi dell'atteggiamento preso dalle autorità nostrane.

Come può uno Stato che si vanta essere la culla del diritto, embrione di civiltà, esempio di democrazia venir meno in maniera così plateale e meschina ad un impegno preso con una delle più grandi democrazie del mondo? Come si può negare la parola data e stupirsi poi della risposta dello Stato frodato invocando come il peggior azzeccagarbugli il rispetto del diritto internazionale?

Non ho mai avuto troppa simpatia per i militari, specie quelli di professione, ma dinanzi ad una simile vicenda lo sdegno per il tranello con cui due miei connazionali erano stati attirati in India per essere processati è di gran lunga superato dalla vergogna per il mio Stato. Reo, in nome di un presunto e distorto machiavellismo, di mostrarsi agli occhi del mondo con la maschera più ambigua e grottesca del nostro perenne carnevale politico: pulcinella.

Cordialmente

Raffaele de Chiara

www.ondanomala.org

Scritto da Raffaele de Chiara   
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