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Neri dalla rabbia e senza speranza
Lunedì 25 Marzo 2013 08:21

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L'avvento di un Papa dai modi semplici e dall'eloquio affascinante venuto dalla "fine del mondo", la dipartita prematura di un campione dello sport che dal sud d'Italia divenne l'idolo di diverse generazioni.

Jorge Mario Bergoglio ovvero Francesco I e Pietro Mennea la Freccia del sud campione olimpico nel 1980, sono l'emblema di un'idea del mondo e di un'Italia perse per sempre.

Personaggi distantissimi tra loro eppure accomunati dalla stessa caparbietà e semplicità. Appartengo ad una generazione che non ha vissuto la tensione della dittatura argentina né i trionfi gonfi di sacrifici di Mennea eppure rivisti oggi questi due personaggi vien quasi da pensare ad una loro un'ideale staffetta.

Il campione semplice dello sport, umilissimo ma colto, schivo come pochi, esempio supremo di determinazione e caparbietà che lascia un altro grande campione ma di umanità e coraggio: padre Bergoglio.

Fu lo stesso Mennea a raccontare che quando Cassius Cley si stupì del colore della pelle dell'uomo, più veloce del mondo gli rispose "dentro sono più nero di qualunque altro".

Esempi, barlumi di speranza ma che nell'Italia contemporanea rischiano di svanire come meteore offuscate dal cinismo dilagante di coloro che hanno tutto e nulla fanno per redistribuire le loro immani fortune. "Meglio un bravo tappezziere che un giovane avvocato" così Diego Della Valle ha risposto alla Gruber allorquando quest'ultima gli ha chiesto un consiglio da dare ad un ragazzo in cerca di lavoro.

"Non avevo nulla e volevo tutto" si raccontava così Mennea quasi a giustificare i suoi trionfi a chi gli chiedeva come avesse potuto arrivare così lontano, lui figlio di un sarto del profondo sud.

Come Mennea anch'io sono nero dentro, della rabbia atavica di chi viene della fine del mondo come Padre Bergoglio, se per fine del mondo si intende l'assenza totale di qualsiasi speranza di miglioramento. Circondato e soffocato da ingiustizie ed inciviltà di ogni risma arranco quotidianamente nella vana ricerca di un'occupazione e di un mio ruolo nella società.

C'è un qualcosa però che divide in maniera netta ed inequivocabile la mia generazione da Bergoglio e Mennea, oltre a non avere più nulla giorno dopo giorno stiamo perdendo sempre più anche la speranza di un riscatto. Che qualcuno ci ascolti.

Cordialmente

Raffaele de Chiara

Scritto da Raffaele de Chiara   
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