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Sistema Sesto, Penati non va in aula.
Mercoledì 22 Maggio 2013 15:11

acciaierie-Falk

I giudici: la concussione è prescritta

Il giudice di Monza dichiara la prescrizione per la vicenda delle tangenti sulle aree ex Falck e Marelli. In tribunale l'avvocato cerca Penati a telefono e non lo trova. Poi una nota: "Rinuncio e ricorro in Cassazione"

di SANDRO DE RICCARDIS

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Filippo Penati, sistema sesto, Antonino Princiotta, Milano-Serravalle

Filippo Penati non si è presentato nemmeno alla seconda udienza del processo sul 'Sistema Sesto', dov'è imputato per concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Nonostante avesse annunciato nei giorni scorsi che avrebbe seguito le udienze e si sarebbe difeso nel processo, non è mai comparso davanti al collegio. Così il tribunale ha dovuto dichiarare l'avventura prescrizioni per le imputazioni più vecchie, cioè le presunte tangenti incassate per il recupero delle aree Falck e Marelli di Sesto San Giovanni, dove Penati è stato sindaco dal 1994 al 2001. Penati avrebbe dovuto dichiarare la propria rinuncia alla prescrizione in aula.

Il legale dell'ex politico pd, Matteo Calori, dopo una sospensione dell'udienza, ha provato a contattare l'ex presidente della Provincia di Milano. Rientrato in aula ha dichiarato che "Penati non ha intenzione di venire, non posso dire altro sulla sua volontà". "Dobbiamo interpretarlo come una non rinuncia alla prescrizione?", ha incalzato il giudice. "Non ho mandato per dire qualcosa su questo. Penati non c'è e io non posso al momento assumere la responsabilità di una sua decisione a riguardo", ha risposto Calori. Così il collegio, dopo una breve camera di consiglio, non ha potuto

far altro che dichiarare la prescrizione. Penati, che in passato è stato anche capo della segreteria politica di Pierluigi Bersani, ha poi dichiarato alle agenzie che, come già aveva annunciato, farà ricorso in Cassazione contro la decisione del tribunale.

"Ma se voleva farsi processare - è il pensiero che circola nelle stanze della Procura - bastava che si presentasse in udienza. Che senso ha fare un ricorso in Cassazione?". Prescritte le ipotesi di concussione sulle aree Falck, Penati resta comunque nel processo: è imputato per le accuse relative all'acquisto del 15 per cento della Milano-Serravalle dal Gruppo Gavio, che ha garantito all'imprenditore privato una maxiplusvalenza di179 milioni di euro. Un'operazione giudicata sospetta dalla Procura per la vicinanza alla scalata Unipol, poi fallita, in cui il gruppo Gavio ha investito 50 milioni.

Penati sarà processato anche per gli appalti dei lavori della terza corsia della A7, dati alla società Codelfa, sempre del gruppo Gavio. In più dovrà rispondere di finanziamento illecito ai partiti, per i soldi arrivati alla sua Fondazione Fare Metropoli da banchieri come Massimo Ponzellini (ex Bpm) e imprenditori come Enrico Intini e Roberto De Santis, vicini al Pd pugliese. Per queste imputazioni il processo riprenderà a giugno.

(22 maggio 2013)

Scritto da Quotidiano La Repubblica   
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