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L'onestà, un valore inutile?
Domenica 02 Giugno 2013 15:45

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Il cinismo civettuolo di un superbo personaggio, Jep Gambardella e lo spaccato attuale di un fetido decadentismo contemporaneo. "La grande bellezza" l'ultimo film di Paolo Sorrentino è un inno al senso del sublime perduto ed un grido di dolore per la generale assuefazione. Cogliere in esso il confine tra finzione e realtà è opera ardua e forse perfino inutile.

Lungi dall'affrontare il tema da un punto di vista cinematografico o sociologico, non sono né un critico né tanto meno un sociologo mi limiterò a qualche breve commento da semplice osservatore.

Guardo il film in una sala di Bergamo, dettaglio forse superfluo per i più, ma solo in apparenza. Scrutare la capitale ed i suoi vizi rapito come sempre dal contrasto tra la pacata ordinarietà nordica ed l'ordinaria disordinarietà del meridione è come sempre esperienza traumatica o fortemente istruttiva a seconda dei casi.

Assoluta mancanza di valori, gusto grottesco ed una perenne ostentazione di ricchezza fine a se stessa. Sono questi gli elementi attorno ai quali si snoda il racconto disincantato di uno scrittore baciato dal successo ed abbandonato poi nelle mollezze di una Capitale eccelsa eppure perduta nella cronica cialtroneria dei suoi nuovi potenti.

Passano pochi giorni dalla visione della pellicola ed media trasmettono la notizia dell'indagine a carico di Carlo De Romanis ex capogruppo del Pdl alla regione Lazio. Meglio conosciuto per essere il festeggiato dei party romani in costume, quelli a cui partecipavano potenti mascherati da porci e donzelle opportunamente svestite, disponibili, e dallo sguardo lascivo.

Intervistato, con candore, l'ex politico ha dichiarato che in fondo quella era solo una festa privata pagata con soldi suoi e giammai pubblici. Senza entrare nel merito ovviamente delle gravi accuse penali mossegli, un simile modus agendi in una società civile e pregna di amor proprio non dovrebbe che far riflettere.

Qualche tempo ed ecco ricomparire al processo che la riguarda la "suorina" delle feste di Arcore, l'ex consigliera regionale della Lombardia, Nicole Minetti. L'ex igienista dentale è indagata assieme a Lele Mora ed Emilio Fede per induzione alla prostituzione e prostituzione minorile.

Anche in questo caso senza entrare nel merito del processo basta riascoltare le intercettazioni telefoniche delle varie invitate alle "feste eleganti del capo" per capire il livello di disumanità. Un tripudio di sconcezze e volgarità senza limiti.

Ecco a fronte di tutto ciò l'italietta contemporanea continua con cinico disincanto a perdersi n ella propria mediocrità. A seguire l'istinto di sopravvivenza che al merito preferisce la facile strada del sotterfugio, al sacrificio la vendita al migliore offerente del proprio corpo o della propria dignità; alla grande bellezza, lo schifo di una società dove l'onestà è sempre più un valore inutile oltre che dannoso.

Raffaele de Chiara

www.ondanomala.org

Scritto da Raffaele de Chiara   
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